contattaci: cigarblog1@gmail.com
il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

01 aprile 2016

Nicaragua: Differenze tra le manifatture

Preparazione del Bonche a mano (sx) con la Lieberman (dx)
Tra le esperienze del viaggio in Nicaragua, sicuramente una resta significativamente impressa nella mente, ovvero la capacità dei diversi produttori di migliorare la filiera produttiva ed adattarla alle proprie esigenze, in modo da massimizzare la performance qualitativa del prodotto.
Abbiamo visitato fabbriche con "filosofie" diverse, e sebbene la filiera nel suo complesso sia, come ovvio piuttosto simile, i dettagli dei singoli processi fanno la differenza.
Tratteremo i diversi aspetti in ordine cronologico, così come avvengono durante la filiera produttiva, elencando le differenze
e i possibili motivi dietro le scelte dei diversi produttori.
campo di tabacco di AJ Fernandez
Partendo dalla fase agricola, i termini di paragone diretto, tra i produttori visitati non li abbiamo, poichè abbiamo potuto vedere solo le piantagioni di AJ fernandez nel dettaglio. Tuttavia, en passant, lungo la strada abbiamo potuto osservare diversi campi e notare alcune differenze.
Il semenzaio ad esempio, nel caso di Fernandez viene curato in maniera precisissima. Le piantine vengono selezionate per dimensioni e vigore una volta germinate, e trasferite in alveoli, da cui poi la plantula una volta raggiunta la 3a-4a foglia, viene prelevata col panetto di terra e messa a dimora in campo. Le piante vengono raggruppate per classi omogenee di dimensione e trapiantate tutte lo stesso giorno nello stesso campo (scalarizzando i trapianti su diversi appezzamenti). Questo assicura una "canopy" uniforme, con piante tutte della stessa dimensione. Unitamente ad una precisa e puntuale pulizia del campo, si può in questo modo assicurare una qualità elevata della materia prima.
Campo di tabacco visto lungo la strada
Non sappiamo quali siano le tecniche adottate da altri produttori, è però noto che alcuni trapiantano le piantine a radice nuda, estirpandole dal semenzaio, e non curandosi troppo della dimensione e della vigoria. Abbiamo infatti notato tra i campi visti per strada diversi appezzamenti con piante disomogenee. Analogamente per quanto riguarda la pulizia dei campi, abbiamo visto aree abbastanza infestate di malerbe, lungo il percorso, in cui il tabacco appariva meno vigoroso rispetto a quello visto in campo da Fernandez. Va detto per completezza di informazione che c'erano anche molte piantagioni in ottime condizioni, a colpo d'occhio molto simili a quelle di Fernandez.
La seconda fase in cui abbiamo notato differenze, è quella della fermentazione, una volta che il tabacco giunge in manifattura dopo la cura. Esistono differenze sulle modalità di idratazione del tabacco; la maggior parte delle fabbriche adotta una bagnatura indiretta con  nebulizzazione di acqua finissima dentro la camera di fermentazione, su pilones di tabacco ricoperti di sacchi di iuta.
Nebulizzazione su Pilones (Fernandez)
Questo serve ad evitare che la bagnatura diretta delle foglie lasci gocce grossolane sul tabacco, che andrebbe incontro a maculature brunastre, particolarmente sgradite, specie sulle foglie da fascia.  Tra le manifatture visitate, solo Scandinavian adottava la bagnatura diretta, ma va detto che la maggioranza del tabacco in lavorazione arrivava già fermentato in altri stabilimenti. Anche le temperature di fermentazione sono variabili, a seconda del tipo di tabacco e del risultato che si vuole ottenere. Per esempio, nelle foglie da fascia sun grown destinate a diventare maduro, si può adottare una fermentazione corta ad alta temperatura (55° circa), oppure una fermentazione più lunga a temperature più basse (sotto i 40-45°). Ovviamente la seconda opzione preserva meglio le qualità aromatiche dei sigari. La temperatura nei pilones viene misurata quotidianamente e quando necessario il tabacco viene rovesciato ed arieggiato.
Pilones da My Father
Anche le modalità di controllo della temperatura nei pilones è piuttosto standard, l'unica eccezione l'abbiamo notata da My Father, dove nelle cataste di tabacco vengono inseriti dei "camini" di cartone forellati, che servono per espellere parte dell'ammoniaca e del calore generato, in modo da rendere necessario il rivoltamento meno frequentemente.
Una "piccola" ma significativa fase in cui abbiamo notato differenze, è quella del despalillo (eliminazione della nervatura centrale), in particolare le differenze riguardano sia le modalità che le tempistiche di questa operazione. Scandinavian, che è forse la manifattura più "industrializzata" eseguiva questo processo mediante apposita macchina, non appena il tabacco metteva piede in fabbrica, quindi addirittura prima della fermentazione per quel poco che viene fermentato sul posto. Per lo più le altre fabbriche eseguono despalillo manuale, parziale su foglia da ripieno (metà della venatura centrale a partire dalla quinta venatura secondaria, verso il basso), e totale della foglia da fascia. Solitamente questo avviene dopo la fermentazione, prima dell'invecchiamento.
Despalillo meccanico (Scandinavian)
Le due eccezioni che abbiamo visto sono state My Father e Joya de Nicaragua, in entrambi i casi infatti il despalillo della foglia da fascia avviene in pre torcida dopo l'invecchiamento (Joya non invecchia in stabilimento ma altrove, e in parte compra tabacco pronto per essere rollato, ma le foglie da fascia erano tutte con venatura ancora intatta). Abdel Fernandez ci ha spiegato questa scelta, dicendo che la venatura in fase di invecchiamento cede al tabacco morbidezza e note molto equilibrate, ed in effetti, dal sigaro fumato in loco, rollato appositamente per noi con sole venature di foglie invecchiate 5 anni, non possiamo che confermare tale dato.
Proseguiamo poi con la torcida, tutte le manifatture lavorano con torcedor in "parejas", ovvero a coppie, in cui il bonchero prepara il ripieno e il torcedor applica la fascia. Anche qui abbiamo notato differenti scelte tra le diverse fabbriche. Scandinavian, Fernandez e My Father utilizzano principalmente  le agevolatrici lieberman per la preparazione del ripieno con il capote, mentre Joya utilizza principalmente boncheros che lavorano a mano. Oliva utilizza invece entrambe le tecniche in maniera abbastanza libera, a scelta dei torcedor, ovviamente per lo stesso prodotto non vengono usate due diverse modalità di rollaggio.
Pareja "mista" uomo-donna
Proprio da Oliva, che ha una posizione più "neutrale" in merito, ci siamo fatti spiegare quali sono le differenze e abbiamo chiesto se la lieberman facilita o meno il lavoro. In realtà ci è stato detto che entrambi i metodi richiedono esperienza, al fine di ottenere un buon prodotto; non ci sono differenze significative in termini di qualità finale, e anche con l'agevolatrice la sensibilità della mano del bonchero è fondamentale per non creare nodi o vuoti nel sigaro. Oliva, ma anche altri produttori, impiegano preferibilmente uomini nella creazione del bonche, e donne per l'applicazione della capa, poichè queste ultime hanno un occhio per il dettaglio estetico più allenato rispetto agli uomini.
Dopo la torcida, alcune differenze le abbiamo notate nelle zone di escaparate e nell'abbattimento della temperatura, oltre che in parte nelle tecniche di packaging sulle quali sorvoliamo. Per quanto riguarda l'escaparate ad esempio, My Father e AJ fernandez hanno alcuni magazzini, in cui i sigari vengono stoccati dopo il rollaggio (Fernandez pratica un abbattimento anche prima di questa fase). Tali magazzini sono differenziati principalmente per lotto (data) e non per tipo di prodotto. Oliva e Scandinavian invece hanno zone di escaparate differenziate a seconda del prodotto, ed in particolare in base al tipo di fascia che ha il sigaro, poichè utilizzano parametri di temperatura e umidità leggermente diversi per i sigari con fascia scura, rispetto a  quelli con fascia chiara. Questo è probabilmente dovuto alla diversa igroscopicità del tabacco tapado rispetto a quello sun grown. Joya non differenzia per prodotto, ma ha ben 6 magazzini, di capienza più bassa rispetto a quelli degli altri produttori. La ratio è quella di mantenere gli ambienti con meno sbalzi possibili (aperture meno frequenti delle porte), una volta riempito il magazzino.
Abbattitore pre-escaparate (Fernandez)
Il ciclo di abbattimento viene fatto con modalità simili, in termini di tempistica e temperature, ma vi sono differenze, principalmente logistiche, tra i produttori. My Father, Oliva e Scandinavian abbattono i sigari una volta riposti negli scatoloni per la spedizione, Joya non fa abbattimento in azienda, ma esegue controlli con trappole a feromoni sulla presenza di Bicho, e in caso di infestazione pratica una fumigazione chimica degli ambienti. Il prodotto per l'export viene abbattuto in aeroporto, da una società specializzata che lavora in conto terzi. Fernandez, come anticipato, fa un doppio abbattimento, sia prima dell'escaparate, che prima della spedizione con i sigari già imballati.

1 commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...