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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

31 agosto 2012

Fumoir: sapori dal passato

Fumoir è un termine che forse non dice molto al grande pubblico. Agli aficionados, invece, evoca immagini ottocentesche di gusto ed eleganza tipicamente legate a sigari e pipe.
In effetti, la "stanza per fumatori" è un fenomeno tutto al maschile e tipicamente ottocentesco, pensato dalla high society postnapoleonica per permettere agli uomini di ritirarsi, dopo cena, tra loro senza infastidire le gentili signori con l'odore del sigaro e della pipa. Del resto, in quest'elenco manca la sigaretta, all'epoca fumata esclusivamente dai ceti più bassi e, quindi, appannaggio, per così dire, dei lavoratori manuali: solo dal tardo Ottocento, con l'emergere del dandysmo decadente e, quindi, di una polemica antiborghese, la sigaretta sarebbe divenuta simbolo di emancipazione sociale e di protesta contro il capitalismo, simboleggiato dal sigaro.
Tornando al nostro argomento principe, il fumoir fu, dunque, pensato fin da subito, nel più generale contesto di rigida separazione di ruoli tipico della società borghese del XIX secolo, in funzione degli uomini. Relegate, per così dire, le signore nei salotti, dove potevano dedicarsi al pettegolezzo, i ben più "gravosi" discorsi maschili si tenevano, tra nuvole di fumo, in stanze apposite, spesso discretamente celate dietro finte librerie o porte nascoste da tendaggi. 
In queste men's rooms gli uomini accendevano i propri sigari, spesso offerti, secondo l'etichetta, dal padrone di casa, che teneva un apposito box per gli ospiti in bella vista sulla propria scrivania o accanto al mobile bar, tra l'altro prontamente saccheggiato dagli ospiti. In effetti, il fumoir celava anche alle gentildonne lo spettacolo imbarazzante dei propri uomini discretamente brilli e intenti a discorsi e giochi non propriamente accettabili alla presenza delle signore, quali il biliardo il whist, un classico gioco di carte in voga all'epoca. Tuttavia, accanto a queste funzioni "discrezionali", la stanza da fumo svolgeva anche il ruolo di sala "dei bottoni", nella quale si prendevano decisioni talora molto importanti.
Lo stesso arredamento di tali stanze era consono a tali ruoli: uno degli esempi più notevoli nel nostro Paese risulta quello del castello di Donnafugata (Ragusa), con decori con leoni rampanti che reggono pipa e sigari intrecciati sulla carta da parati. Altro esempio, poi trasformato in biblioteca e visibile nella figura, era a Villa Pignatelli a Napoli.
Una variante del fumoir era presente nei gentlemen's club. Un club per gentiluomini era un club per soli soci privati ​​di un tipo originariamente istituito da e per gli uomini britannici nel XVIII secolo, e resi popolari dagli inglesi di classe medio-alta nel XIX secolo. I club, originariamente un ambiente per il gioco d'azzardo, che era illegale per i non soci, divennero ben presto luoghi di ritrovo maschile, dove gli uomini potevano liberamente fumare, discutere e, all'occorrenza, pranzare. Essi furono connotati pesantemente proprio dal persistente odore di sigari.
La maggior parte dei signori aveva un solo club, che corrispondeva a stretto contatto con l'identità commerciale o socio-politica. Intrattenimenti pubblici, come le performance musicali e simili, non erano una caratteristica di questo tipo di club, che, in effetti, come si può arguire, erano"seconde case", nel centro di Londra, dove gli uomini potevano rilassarsi, mescolarsi con i loro amici, giocare a giochi di società, ottenere un pasto, e in alcuni club pernottamento. I club più ricchi furono costruiti dagli stessi architetti come le più belle case di campagna del tempo, e avevano diversi tipi di interni. Erano un rifugio ideale per gli uomini che volevano allontanarsi dalle relazioni femminili o per i giovani neo-laureati trasferitisi a Londra, che di fatto vivevano al loro club per due o tre anni, prima che potessero permettersi di affittare una casa o un appartamento .

3 commenti:

  1. O' Lione is back!!!! bentornato Forest!!! come sempre un articolo affascinante e di spessore! ;)

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  2. Ottima chicca del reparto storico. complimenti

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  3. Grazie mille...cerchiamo, come sempre, di fare informazione a 360 gradi!

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