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Il gruppo alla White House AJ Fernandez, da sinistra:
Aniello Buonincontro, Vitaliano dal Zovo, Simone
el zap Fazio (chi vi scrive), Abdel Fernandez, Mario
Lubinski, Didier Houvenaghel, Leonardo Macaluso,
Simonetta Perazzolo. |
Giunti, ahinoi, al nostro ultimo giorno ad Estelì, dopo le visite ad Oliva e Scandinavian, è la volta di un ultimo Barbecue (invero il nostro soggiorno nicaraguense è stato parecchio carnivoro in generale). Siamo nella White House di AJ fernandez, splendida location nella quale Abdel accoglie i suoi ospiti, e ci troviamo di fronte a una griglia imbandita di ogni tipo di carne, assieme ai contorni tipici di Gallo Pinto (riso e fagioli) e battuto di pomodoro fresco con aglio cipolla e spezie. Ma il Barbecue è solo il contorno, Poichè se la visita di due giorni ai campi e alla manifattura fernandez con Didier già ci aveva regalato ottimi spunti di riflessione, anche l'ultimo giorno, con la presenza sia si Didier che di Abdel Fernandez, non è stato da meno. In primis l'interessante discussione su Cuba, con dichiarazioni per certi versi sorprendenti, dette da un produttore che, seppur cubano di origine, produce in Nicaragua, e di cui vi daremo conto in un articolo
di approfondimento.
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BBQ insieme a Didier |
Passiamo poi a discutere di aspetti tecnici del sigaro, e in particolare pongo la domanda ad Abdel su un aspetto che mi aveva incuriosito al mattino, durante la visita a Scandinavian. Il despalillo meccanico, effettuato sul tabacco appena arrivato in manifattura, era all'apparenza un metodo molto efficace per eliminare ogni traccia di venatura, risparmiando per altro parecchia manodopera. A prima vista quindi, sembrava la classica situazione "due piccioni con una fava", ma Abdel ci ha fatto capire perchè non fosse così. Usciamo dalla White House e ci dirigiamo nel magazzino delle pacas di tabacco da fascia, Abdel apre una paca invecchiata 5 anni (nel magazzino il tabacco invecchia da un minimo di 2 a oltre 10 anni) e notiamo che tutte le foglie sono ancora con la venatura centrale. Fernandez è l'unico, tra i produttori che abbiamo visto, ad adottare questa pratica, la tecnica più adottata è il despalillo completo pre o post fermentazione, per le foglie da fascia, e il despalillo parziale per le foglie da ripieno (quest'ultimo praticato anche da Fernandez).
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Abdel prepara un sigaro di sole venature |
Abdel è di poche parole, fino a quel momento non avevamo chiaro perchè ci avesse portato li, ma una volta aperta la paca, abbiamo capito. Abdel ha tolto la nervatura centrale a 3-4 foglie, e ci ha rollato un sigaro con il ripieno fatto esclusivamente di venature (!!), il risultato? incredibile! Un sigaro che briuciava quasi alla perfezione (ovviamente era, pur nella sua bizzarria, uniforme, poichè a parte la foglia esterna erano tutte venature, ma la buona combustione era anche dovuta all'ottimo invecchiamento). Tuttavia l'aspetto più eclatante era nel gusto, quasi esclusivamente, e spiccatamente dolce. Quando tutti lo abbiamo assaggiato, Abdel nella sua essenzialità di linguaggio, ci ha detto: "questo è il motivo per cui non tolgo le venature alle foglie, se non prima della torcida". Ovviamente si riferiva al fatto che in un lungo invecchiamento, quelle caratteristiche organolettiche della venatura, venivano man mano cedute alla foglia, e quindi eliminare la venatura prima dell'invecchiamento, toglierebbe al tabacco un importante contributo gustativo.
Proseguiamo con Abdel in un breve giro per la fabbrica, dove la sua attenzione ad ogni singolo dettaglio è impressionante. Passando per la zona di fermentazione, ad esempio, si accorge a colpo d'occhio di un pilones che era in fase di rimescolamento, prende un mazzo di tabacco, lo annusa, e ammonisce gli operai dicendo loro che il tabacco è pronto per essere mandato alla selezione e invecchiamento. In sala packaging, mentre parla con noi, toglie un sigaro dalle mani dell'anilladora, perchè la perilla ha un minuscolo difetto di assemblaggio, aspetto che probabilmente chiunque di noi avrebbe notato solo prestando attenzione, mentre Abdel nota guardando con la coda dell'occhio mentre parla con altre persone.
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La Ley Fumato al rientro in
Italia, il giorno stesso |
Nel tardo pomeriggio torniamo verso Managua, con Didier, che il giorno dopo deve partire per gli Stati Uniti, abbiamo tempo per un'ultima cena con lui, e decidiamo, assieme ad Aniello e Leonardo, di fare un test, sui sigari. Avevamo fumato dei rezago robustos di La Ley (sottolineo che erano sigari scartati per un difetto di applicazione del gorro, quindi assolutamente fruibili senza problemi per la fumata), e ci sono stati dati 4 robustos e 4 canonazos, sempre di La Ley, in produzione regolare, da portare a casa. Abbiamo quindi deciso di fumarci uno di questi sigari la sera prima di partire, annotarci le sensazioni a grandi linee, e poi far viaggiare i sigari in stiva (riproducendo per quanto possibile le condizioni di trasporto dei sigari che vengono spediti). Abbiamo poi rifumato i sigari una volta arrivati in italia, la sera stessa, e a distanza di 1-2-4 e 6 settimane (la prova è ancora in corso). Lo scopo è quello di valutare sia l'incidenza del ciclo di abbattimento (rezago VS sigaro anillato) sia quella del trasporto, e relativi tempi di recupero della piena fruibilità del sigaro. Vi renderemo conto dell'esperimento, prossimamente, negli articoli di approfondimento.
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