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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

06 febbraio 2016

Diario di Viaggio: Oliva e Scandinavian

Giunti all'ultima giornata in quel di Estelì, ci avviamo verso le manifatture Oliva e Scandinavian Tobacco, che tra gli altri innumerevoli marchi produce CAO, Torano, Don Tomas e diversi marchi clone cubani, per il mercato USA (quest'ultima in verità è stata una visita fuori programma). Una buona occasione per toccare con mano l'ultimo dei marchi di grande qualità, tra quelli nel nostro itinerario di viaggio, e anche un produttore di grandi dimensioni, con un orientamento se vogliamo più industriale, benchè di qualità. La seconda parte della giornata è stata dedicata ad un barbecue, presso la White House di Fernandez, alla quale dedicheremo un post ad hoc, visti gli spunti interessanti che abbiamo ricevuto.

Arrivati da Oliva iniziamo il nostro tour, cominciando dal magazzino di ricevimento del tabacco. Non tutto il tabacco viene fermentato in azienza, una parte viene acquistato in pacas già curato e
fermentato, e viene stoccato in attesa di essere avviato alle galeras per il rollaggio. La parte lavorata in azienda dopo la selezione ed il despalillo viene avviata alla fermentazione, con modalità analoghe a quelle già viste nelle manifatture descritte negli articoli precedenti.
Pareja di rollaggio
Il tabacco fermentato viene poi immagazzinato, assieme a quello ricevuto già fermentato, per un adeguato periodo di riposo, che ci dicono essere di almeno 12 mesi.
Le foglie vengono poi avviate in due distinte aree per la pesatura e la consegna delle ligas ai Boncheros e alle Torcedoras. Nella stragrande maggioranza infatti, dentro la manifattura Oliva, chi produce il Bonche, quasi esclusivamente con le Lieberman, è un uomo, mentre alle donne viene affidata l'applicazione della capa. Le zone di preparazione dei tabacchi vengono tenute distinte, sia per ragioni logistiche ma anche, ci dicono, per evitare che i boncheros si mettano a chiacchierare con le donne addette alla torcida, gnerando tempi morti.
Si prosegue con la preparazione dei box pressed, per i sigari che richiedono questo trattamento, con presse analoghe a quelle viste dagli altri produttori. Abbiamo avuto l'occasione di vedere il box pressing per i doble figurados, che non avevamo visto presso gli altri produttori.
I sigari vengono poi posti in escaparate, separati come avveniva nella manifattura my father, principalmente in base al tipo di foglia da fascia che hanno, e alla rispettiva igroscopicità.
Doble figurados pressati
Notiamo una distinzione tra le diverse sale di stoccaggio, più spinta rispetto a tutte le altre che abbiamo visto nel corso della nostra visita, nell'escaparate dei sigari con fasce tapados c'è una spessa coibentazione di polistirolo sulle pareti esterne, poichè ci dicono che il rischio di danno ai sigari dovuto ad uno sbalzo repentino sia molto più alto in questi prodotti, rispetto a quelli con fasce de sol.
Passiamo poi all'area di etichettatura ed envase, sostanzialmente simile a quelle viste nel corso dei giorni precedenti, fatta eccezione per l'applicazione del cellophane esterno ai bundles e ai box che viene fatta manualmente, e non con macchine dedicate.
Prima di lasciare la tabacalera passiamo nella zona degli uffici, dove ci accoglie un anziano signore di bassa statura, ma che trasuda esperienza da ogni poro, è Don Gilberto Oliva (nipote del capostipite Melanio), che a 85 anni suonati è ancora in fabbrica a supervisionare la produzione. (vedere altre foto sotto)


Il nostro fuori programma per la tarda mattinata è una visita a Scandinavian Tobacco, nella sua manifattura di Estelì, che da sola ha lo stesso potenziale produttivo di My Father (15 milioni di sigari), nel complesso però il gruppo produce quasi 40 milioni di premium, comprendendo anche la fabbrica più grande che si trova a Danlì in Honduras. Il tabacco ricevuto viene in gran parte fermentato altrove, ed arriva in manifattura già in pacas. A prima vista si nota subito la dimensione produttiva della fabbrica, vedendo il magazzino dei tabacchi, a colpo d'occhio molto più grande rispetto alle altre realtà visitate nei giorni precedenti. Si nota altresì la maggior differenziazione produttiva, in termini qualitativi, rispetto agli standard più alti delle altre manifatture. Notiamo infatti pacas di tabacco di provenienza indonesiana e più in generale del sud est asiatico, probabilmente destinata a sigari da mass market.
Despalillo meccanico delle foglie
Una piccola parte del tabacco viene fermentato in loco, e notiamo da subito la prima differenza rispetto alle altre manifatture, ovvero il despalillo meccanico delle foglie. che prevede l'eliminazione completa delle venature anche nelle foglie da tripa (nelle altre manifatture la vena viene eliminata per metà, e solo nelle foglie da fascia interamente, nella manifattura fernandez, addirittura, il despalillo delle capas avviene dopo l'invecchiamento in pacas). Apparentemente questo processo è facilitante rispetto alle operazioni successive, e risolve potenziali problemi dovuti al residuo di vena nei sigari, ma ci sono limitazioni che vedremo in successivi articoli di approfondimento.
Le operazioni successive sono gestite in maniera simile alle altre manifatture, con una ottima organizzazione logistica tra le diverse zone della fabbrica.  Una peculiarità della manifattura è la moja (umidificazione) del tabacco pre torcida, che avviene in grate su cui il tabacco viene disposto e nebulizzato con delle pompe a spalla, simili a quelle che si utilizzano per i trattamenti antiparassitari nel giardinaggio. Anche la preparazione del tabacco per i tavoli di torcida non è in mazzi o sacchetti come nelle altre fabbriche, le foglie vengono disposte in casse (vedi foto sotto) e sistemate secondo venatura e divise per "lato" (lembo fogliare destro e sinistro) ci dicono per una migliore uniformità della tripa. Come in My Father notiamo una clinica interna per i lavoratori, oltre al refettorio aziendale ed ai bus gratuiti per i lavoratori, verso le zoen circostanti.
Macchina per il controllo del tiraggio
La qualità costruttiva è un punto imprescindibile, come del resto nelle altre manifatture di Estelì, le parejas di rollaggio sono costituite sempre da boncheros e torcedores, i primi utilizzano sempre l'agevolatrice Liebermann. Ogni Bonche pressato viene passato nella macchina per il controllo del tiraggio prima di essere inviato al torcedor che applicherà la capa.
Seguono come di consueto l'escaparate, l'escogida, l'anillamento e l'envase. con modalità simili a quelle già viste nelle altre manifatture. Alla fine del processo si esegue il ciclo di abbattimento prima della spedizione.
Gli avventurieri fumosi con Don Gilberto Oliva 

Tabacco in casse per i tavoli di torcida


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