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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

06 settembre 2012

Proposta di direttiva "ammazza tabacco"


La FIT (federazione italiana tabaccai) mette in guardia la propria categoria ed i fumatori con un comunicato riguardante una direttiva in corso di approvazione presso la Commissione Europea:

La Direzione Generale Salute della Commissione Europea si prepara ad elaborare una proposta legislativa per modificare la Direttiva sui Prodotti del Tabacco del 2001. Dalle prime informazioni assunte a Bruxelles, sembra che fra i contenuti in via di definizione abbiano sempre più credito le ipotesi di introdurre misure come:
-il divieto di esposizione dei prodotti da fumo, che obbligherà il tabaccaio a nascondere i prodotti dietro una serranda oppure in un armadio a porte scorrevoli;
-il pacchetto generico, senza marchio e logo, di colore verdastro che renderà il prodotto legale uniforme e lascerà al mercato illecito la possibilità di smerciare i vecchi prodotti e falsificare più facilmente quelli legali;
-l’introduzione di immagini shock ricoprenti quasi l’intera superficie della confezione;
-il divieto di utilizzo degli ingredienti nei prodotti con conseguente omogeneità di gusto per tutte le sigarette .

oggi ci sarà un giorno di protesta contro questa proposta al vaglio della commissione.

fonte: http://www.tabaccai.it/

Le nostre considerazioni in merito, rispetto a quanto apparso sul sito della FIT, non possono che vederci d'accordo coi tabaccai nel contrastare questa direttiva, che se applicata come scritto a tutti i prodotti da fumo, vedrebbe di fatto l'uniformarsi di tutte le scatole, anche di sigari, per categoria di prodotto e non più per marca e linea. Ovviamente questo porterebbe a un incremento di sigari di bassissima qualità, classificati unicamente per formato, non essendo più possibile differenziare i brand. conseguentemente probabilmente molti marchi non esporterebbero più in europa, e si farebbe molto più serio il problema dei falsi e del contrabbando, anche nel comparto sigari.
Ancora non è chiaro se la direttiva coinvolgerà in toto o solo in parte (es. per quanto riguarda l'esposizione nascosta e le immagini shock) il mondo del sigaro, quello dei tabacchi trinciati, oppure solo le sigarette. Tuttavia, anche se dovesse toccare solo marginalmente il mondo dei puros, sarebbe un provvedimento deleterio per i tabaccai, anche per quelli che con sacrifici non indifferenti si dotano di una buona selezione di sigari. Ricordiamo a tutti i nostri lettori che le tabaccherie specializzate in sigari sono relativamente poche, perchè l'aggio (ovvero il guadagno) che un tabaccaio ha su un box di puros è solo il 10% del prezzo che noi paghiamo, e che da quel 10% deve ancora togliere le imposte sul reddito e quelle sull'impresa, questo a fronte di un capitale investito di un certo livello (le scatole di sigari costano ed averne una discreta selezione comporta un investimento) e di tempi di rientro incerti ( le sigarette rientrano in un "turnover" in tempi relativamente brevi, data la clientela di una certa zona, mentre i sigari possono rimanere invenduti anche per diversi mesi). Togliere o dimezzare di fatto il reddito delle sigarette significherebbe rendere molti esercizi non più in grado di reggere il mercato, e costringerebbe alla chiusura molti tabaccai.

5 commenti:

  1. Hai detto bene Zap!!! Se dovesse passare la legge avrebbe quel effetto valanga che travolgerebbe anche il mondo dei sigari. Un sigaro uniformato, senza gusto e sapore non lo vorrebbe nessuno e le case produttrici di sicuro non importerebbero più in Europa. Detto questo manderebbe in seria crisi tutte le tabaccherie d'Italia e quelle specializzate in sigari costrette ad abbandonare questa passione... Grazie da parte di un tabaccaio.

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  2. il problema non sarebbe la differenziazione dei sigari per sapore, per fortuna quelli di qualità non son additivati, mentre la direttiva fa espresso riferimento a "dressage" del tabacco, che si fa prevalentemente nelle sigarette e nei trinciati. Tuttavia pur mantenendo almeno in linea di massima le differenze di prodotto che ci sono ora, non riusciresti a distinguere i diversi sigari poichè sarebbero in scatole indistinte, e sicuramente i produttori caraibici che fanno sigari per il mass market farebbero prestissimo a sommergere il mercato con formati identici a quelli delle marche migliori, visto che l'unico segno distintivo sarebbe di fatto il formato, non essendoci più alcun brand.

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  3. La mia opinione in merito è che...non mi sento così allarmista. Nella mia forse ingenuità, non credo che i sigari ne saranno colpiti in maniera così netta.
    Credo che la "sbrandizzazione" riguarderà solo ciò che un possibile compratore può vedere, quindi l'involucro, la scatola appunto, non ciò che la stessa cela. Una volta aperta la scatola sono sicuro che resteranno visibili le care vecchie anille da noi tanto amate.
    ...D'altronde siamo sicuri che si possa vietare ad un produttore di marchiare il proprio prodotto in difesa di certificazioni qualitative?

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