Giocare con il titolo di un classico italiano ci sembra la maniera più corretta e diretta per esprimere la sensazione che da subito ci coglie nel venire a contatto con la realtà della Spiezia Tabacchi Pregiati. Eh sì, perché il mondo del tabacco è un mondo antico, un mondo che ha una storia ben definita, fatta di direttrici evidenti, ineludibili, e di intersezioni in pieno percorso che donano al panorama generale un gusto unico, come quello di ogni prodotto. Ma non è solo questo, l’antico in tutto ciò sta anche nei modi, nelle maniere, perché incontrarsi con Giovanni Spiezia di persona, e con il suo entourage, è, fin dalle prime telefonate, qualcosa che ricorda il sapore abituale, e mai dimenticato, dell’incontro tra vecchi amici, del collocarsi in una tradizione fatta di accoglienza e cordialità, qualcosa che localizzandosi geograficamente nelle zone dell’entroterra campano, di questo prende la radice, lontana ma mai completamente dissimile dal calore latinoamericano, fonte prima del prodotto che questa nuova società intende proporre. L’idea di mettere su la S.T.P. (Spiezia Tabacchi Pregiati) nasce, come ci spiega lo stesso Giovanni, tra il 2004 e il 2005 quando il desiderio e il piacere del fumare un buon sigaro si trasforma da mera soddisfazione di un piacere a reale interesse, e, perché no proprio ad interesse diretto alla comprensione relativa alla possibilità della stessa commercializzazione del prodotto. Un piacere-interesse intessuto di ricerca che spinge lo stesso Giovanni a raffinare la propria conoscenza del mondo del sigaro, ad informarsi sempre di più e a contattare personalmente i produttori di quei marchi che, successivamente, troveranno spazio nel panorama commerciale della sua società (momenti che, nel racconto dello stesso protagonista, assumono sfumature accattivanti e picaresche, fatte di telefonate all'altro capo del mondo muovendosi agilmente sullo scivoloso piano di uno spagnolo quasi modellato per l'occasione, ricerche personali in internet, incontri "fumosi", conoscenze e amicizie d'altro tempo e di luoghi lontani, saltando quella tecnica e scontata trafila fatta di fiere, manifestazioni apposite e contatti meramente relativi alla distribuzione). Da ciò, l'inizio di questa "avventura", momento particolare che, nonostante un primo stop, ha ripreso, oggi, forza, e ora presenta tutte le carte in regola per manifestare sul mercato la propria dignitosa presenza. Dall’interno del deposito fiscale, Giovanni ci mostra tutti gli ambienti che costituiranno la sede della società e ce ne elenca con precisione le caratteristiche. Si potrà chiedere, allora, perché io voglia parlare anche di “nuovo”. È presto detto: la S.T.P. ha tutta una sua connotazione precisa, evidente a partire dal fatto che si è assunta, dopo anni di lavoro svolti al fine di perfezionare tutte le necessarie documentazioni, il preciso compito di sponsorizzare alcuni marchi mai introdotti in Italia, e prodotti in quei paesi che, spesso, vengono snobbati, vuoi per pregiudizio, vuoi per disinteresse o non conoscenza, dal fumatore italiano di puros. Nicaragua (anche se ultimamente si tratta di produzioni che stanno guadagnando terreno), Guatemala, Perù…ed è proprio quest’ultimo nome che attira la nostra attenzione e ci spinge a chiedere a Giovanni da dove nasce l’interesse per il sigaro peruviano. Attraverso i suoi modi gentili e narrativamente accattivanti, il nostro padrone di casa ci spiega come la conoscenza di un produttore, anch’esso partenopeo, da tempo residente in Perù, abbia dato il via ad un interesse che ora sta per fiorire materialmente. Ci spiega ancora come l’attenzione e il relativo passaggio al sigaro peruviano non sia per niente un caso, bensì metta in luce proprio quella che romanticamente potremmo definire come l’anima della società: un modus operandi che si caratterizza per il voler offrire un prodotto che, mantenendo un determinato livello di eccellenza (e sottolineo tale punto), possa essere alla portata, economica e degustativa, di ogni persona che desideri continuare a collocarsi nel mondo del puro senza sentirsi obbligato a doversi specializzare e a farne una questione professionale, e di ogni eventuale persona che voglia entrare in tale mondo garantendole la possibilità di evitare l’impatto con un contesto a volte cristallizzato attorno a determinate regole e strutture. Principe e condottiero di tale impresa, sarà, secondo Giovanni, il PuroInka, marchio peruviano che riesce a contemplare, nelle sue differenti tipologie di produzione, tali modalità del fumare, del degustare e del rilassarsi. Missione, desiderio, avventura, la si potrebbe definire in vari modi; quello che è certo, è che non si può uscire da un tale incontro senza il desiderio di vedere realizzata la prima tappa di questo percorso, di avere la possibilità di fumare questo nuovo prodotto (e degli altri che la società vorrà proporre), ma soprattutto di seguire personalmente, e scrivendo permettere di seguire pubblicamente, il sentiero battuto da questa nuova proposta, sperando che il caro Giovanni mi conceda ancora questo onore, con la promessa, a lui e ai lettori, di dedicare un post per ogni singolo prodotto che la Spiezia Tabacchi Pregiati vorrà concederci di descrivere, previa una personale presentazione e, ancora una volta, un ricco e fruttuoso incontro.
Grande articolo!!! un'anteprima assoluta per il blog !
RispondiEliminaE non finisce qui...
RispondiEliminaBravo Stefano! Una bellissima esclusiva italiana che lancia la Spiezia nel mondo dei sigari
RispondiEliminaAspettiamo adesso con ansia di fumare i sigari che ci proporrà, per regalare ampie schede degustative ai nostri amici lettori!
Avendone la possibilità non mancherò l'occasione per provare questi nuovi interesantissimi manufatti.Bellissima inoltre la digressione sulla breve storia del marchio.grazie
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