Ma come tarare un igrometro? esistono fondamentalmente due sistemi, il primo è quello del sale:
si prende una tazzina da caffè, si versano all'interno due cucchiai di sale, e si versa acqua fino ad ottenere una poltiglia viscosa, simile a sabbia bagnata (non liquida), si prende poi un contenitore ermetico, si ripone l'igrometro assieme alla tazzina all'interno del contenitore, lo si chiude, lo si mette in un ambiente con temperatura non superiore ai 20°c e si attende per 8 ore. Al termine di questo periodo l'igrometro deve segnare 75% di umidità relativa, se così non fosse l'igrometro va tarato su tale valore, se si sposta la lancetta di un igrometro analogico questa operazione va fatta velocemente.
il secondo metodo è quello del panno inumidito: si prende un panno o un asciugamano, lo si bagna e lo si strizza moderatamente, si avvolge l'igrometro nel panno e si attendono 15 minuti, al termine l'igrometro deve riportare un valore compreso fra 98% e 100%, se così non fosse la lettura va tarata su questi valori; nel caso, ad esempio, di un igrometro digitale non fisicamente tarabile, che dopo questa operazione segna 90%, occorre ricordarsi di aggiungere circa 9 punti percentuali ad ogni successiva lettura. In alcuni siti è consigliato di effettuare questa operazione con acqua calda per pochi secondi, tuttavia si sconsiglia di adottare questo metodo poichè una sovraesposizione dell'igrometro a vapore caldo potrebbe compromettere la capacità di dilatazione dello strumento e rederlo inutilizzabile.
una buona taratura dell'igrometro dell'humidor è indispensabile per una buona conservazione, eccessi di umidità possono infatti favorire l'instaurarsi di muffe, mentre l'umidità in difetto può rendere i sigari molto fragili, e provocare una perdita di aromi molto veloce.
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