Ad inizio autunno, tempo di bilanci e di raccoglimento prima del lungo inverno, ci piacerebbe stimolare qualche commento di voi aficionados lettori sui motivi per i quali ritenete che il sigaro sia divenuto una realtà sociale e di svago ormai così diffusa.
In generale, infatti, grazie alla sua notorietà come un'alternativa glamour al fumo di sigaretta, il recente aumento dei fumatori di sigaro, anche tra i più giovani, under 30, si potrebbe legare alla sua popolarità tra numerose celebrità e anche per la natura sociale di questo tipo di pratica. Tuttavia, non importa quale sia specificamente il motivo di fondo: in realtà è molto chiaro che i sigari sono ormai molto diffusi anche in Italia, con vendite elevate di molte marche ogni anno.
Naturalmente, alcune riviste diffuse in modo capillare anche nel nostro Paese ritraggono il fumo di sigaro come molto alla moda e forse un po' anticonformista, come segno di una civilizzazione alternativa ai ritmi frenetici e consumistici dell'attuale società. Inoltre, varie celebrità internazionali sono spesso fotografate in alcuni incontri sociali e feste con un sigaro in mano.
Infatti, diverse società e club, soprattutto quelle maschili, molto spesso costruiscono la progettazione delle proprie attività regolari intorno a questo rituale che, diciamolo pure, senza tema di smentita, rappresenta un ritorno alla socialità classica.
In effetti, di solito il sigaro è certamente visto come l'opzione "civile" alla sigaretta. E proprio a differenza delle sigarette, i sigari hanno chiaramente un'immagine distinta ed elegante che è collegata ad essi e che si rivolge spesso ai giovani, specialmente quelli che hanno un reddito più alto o quantomeno stabile. Di sicuro, sono spesso associati con uno status elevato nella nostra società. Inoltre, numerosi accessori per sigari davvero riflettono questa realtà. Basti pensare ad uno dei più popolari - l'humidor - che riflette senza dubbio la raffinatezza e lo stile complessivo del fumatore di sigaro anche se differenziato tra molti individui diversi. E, in tale direzione, tutti gli humidores più costosi sono chiaramente fatti a mano, in legno. Inoltre, essi non servono solo per preservare e proteggere i sigari, ma hanno anche una funzione estetica di notevole impatto, per visualizzare i sigari in maniera molto elegante e di buon gusto.
Infine, un humidor abbastanza grande potrebbe potenzialmente costare una discreta somma di denaro e spesso viene collegato per antonomasia alle case dei ricchi. Senza alcun dubbio, una maggiore disponibilità e accessibilità dei sigari migliori ha sicuramente contribuito alla crescita complessiva di questo modo di fumare negli ultimi anni.
E questo, ovviamente, è solo uomo degli approcci alla questione... Voi cosa ne pensate?
Personalmente penso che la diffusione del sigaro a livello mondiale sia la naturale conseguenza delle dinamiche di mercato e dell'evolversi della qualità negli anni, mi spiego meglio: credo che il "LA" alla diffusione del sigaro in tutto il mondo venga paradossalmente dall'embargo su Cuba, e indirettamente da altri fattori sociopolitici ed ambientali degli altri paesi produttori.
RispondiEliminaL'embargo cubano ha prodotto un terremoto nel mercato, Cuba ha avuto di punto in bianco un 40% di surplus di produzione che non sapeva dove mettere e ha guardato con più interesse altri mercati, soprattutto quello europeo. La situazione sociale poi, ha fatto si che i costi di manodopera rimanessero bassi e che i sigari rimanessero, tutto sommato, abbastanza accessibili come prezzo sui nostri mercati. Parallelamente le marche Extracubane, dapprima facilitate dalla quota di mercato liberata da Cuba, hanno avuto modo di espandersi nel mercato USA, oggi però molte di esse si sono ingrandite e diffuse anche sugli altri mercati, con buoni livelli di qualità e costi competitivi nella gran parte dei casi. L'ultimo ruolo forse decisivo l'ha giocato, una volta tanto a favore, l'introduzione dell'Euro, e in particolare il momento in cui l'Euro ha superato il dollaro nelle quotazioni, il mercato dei sigari infatti è in dollari, e quindi un cambio favorevole rende i prezzi al consumo più competitivi rispetto al passato, non a caso il boom di crescita delle importazioni è avvenuto dal 2003 in avanti.
Non da ultimo, io credo che l'Italia abbia, per sua "cultura", una corsia preferenziale nella diffusione di prodotti legati al gusto, questo spiega perchè con condizioni di mercato più favorevoli rispetto al passato, la diffusione dei sigari di qualità sia stata più rapida che in altri paesi, e i club in questo hanno giocato e giocano tutt'ora un ruolo fondamentale.
Infine, come in tutti gli ambiti, gioca un ruolo fondamentale il marketing e l'innovazione dei prodotti, andando incontro al gusto dei fumatori, è in quest'ottica che, ad esempio, il marchio toscano propone per le tabaccherie che lo richiedono un umidificatore simile a quello per i sigari caraibici, per soddisfare i fumatori più esigenti. oppure, dall'altro lato, propone ammezzati aromatizzati per attirare ed incuriosire i fumatori meno esperti. Anche il mercato del caribe non è esente da queste dinamiche, lo testimonia il boom dei formati corti e di grosso calibro, quindi di breve fumata e facili da fumare perchè è quasi impossibile surriscaldarli... in definitiva è il mercato stesso che va incontro ai fumatori, anche ai meno esperti, ed anche per questo motivo gli ultimi anni hanno visto un incremento dei consumi.
come non darti ragione? Nel nostro editoriale la 'provocazione' sociologica prevale nettamente per dare il la anche ad altre concause certamente connotanti questa golden age dei puros... Aspettiamo anche i commenti dei nostri altri redattori e dei nostri lettori!
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