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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

04 ottobre 2017

Toscano Millesimato, un miglioramento sulle edizioni speciali MST (ma... il prezzo!!)

Senza ombra di dubbio, nel panorama attuale della produzione MST, il toscano Originale Millesimato, che è da pochi giorni sul mercato, spicca per qualità, sotto diversi aspetti.
Cominciando dall'analisi a crudo si nota subito un'ottima qualità della foglia da fascia utilizzata, che si rivela tale anche in combustione non dando adito a particolari squilibri i e rendendo necessarie minime (a volte nessuna) correzioni al braciere. anche la costruzione è buona, senza difetti di tiraggio.
Ricordiamo che i tabacchi hanno una doppia fermentazione, con bagnatura tradizionale, e successivamente con vino rosso di montalcino. Il packaging è di discreta fattura e sicuramente più azzeccato ed accattivante rispetto a quello dello StilNovo rilasciato l'anno scorso.
A dispetto di quanto dichiarato dall'azienda (e a onor del vero anche da qualche discutibile descrizione circolata in rete), non si tratta di un sigaro di forza e corpo elevati, anche se, per i motivi che descriveremo in seguito, la forza può in alcuni casi essere sovrastimata.
Ho provato sigari da due diversi box, comprati in due tabaccherie diverse, e ho provato a fumare il sigaro sia intero che ammezzato. C'è una variabilità tra i prodotti fumati, che può anche ritenersi accettabile in un prodotto di nicchia, in termini di volumi produttivi,  e che per altro è minore rispetto a quella riscontrabile in altre produzioni MST di più ampia diffusione continuativa.
Il punto di forza del millesimato è senz'altro esercitato sul
palato, con una gamma organolettica sicuramente cara ai fumatori di Kentucky. Le note amare sono presenti e definite, la nota piccante è velata sullo sfondo, una leggera nota asciutta in fase iniziale, lascia ben presto il posto ad una maggiore salivazione corroborata dalla comparsa di note dolci acidule sullo sfondo, che completano bene il quadro palatale, con una sensazione complessiva, sicuramente più rotonda e pulita, rispetto alla performance media del marchio, negli ultimi tempi.
La forza varia nel corso della fumata da media a medio alta, con una leggera variabilità intrinseca tra i prodotti, ma non arriva mai a livelli elevatissimi. Non è da escludere che un palato poco allenato, specie al kentucky, possa attribuire ad alcuni sigari una forza elevata, poichè le sensazioni olfattive non particolarmente spinte e lievemente persistenti, lasciano ampio spazio di espressione alla nicotina, che soprattutto nella sua "spinta" retronasale può risultare più intensa di quanto effettivamente sia.
Ed è proprio il naso la parte meno stimolata della fumata del Millesimato, Quello che alcuni confondono con equilibrio (che pure c'è ma non tanto complessivamente quanto per singole caratteristiche organolettiche), è in realtà una ridotta intensità aromatica, relativamente corta come persistenza e non estremamente complessa, che palesa sostanzialmente legno e spezie appena accennate, con l'avvicendarsi di fievoli note tostate. La parte "vinosa" si avverte nella parte centrale del sigaro, dove il ripieno è presente in proporzioni maggiori rispetto alla fascia, per un centimetro o poco più è nettamente distinguibile come tale, sebbene non sia molto intensa, poco prima e poco dopo la fase centrale si palesa come nota liquoroso/balsamica, che normalmente esalta il resto della paletta olfattiva, ma che in questo caso non riesce a rafforzare l'impianto aromatico del sigaro.
Sul sigaro ammezzato la comparsa sia della nota "vinosa, che del suo precursore liquoroso/balsamico, è molto meno definita, ad indicare che probabilmente l'autofiltrazione e forse anche la maggiore umidità che si accumula sul tabacco in fase centrale, in una fumata intera, rispetto a quella ammezzata, esaltano questa caratteristica in maniera più importante.
In definitiva un buon prodotto, che in ragione anche del packaging di prestigio, costa di più rispetto alla gamma Toscano in produzione regolare.
Tuttavia non si può prescindere da un ragionamento sul "quanto di più" il prodotto dovrebbe costare. Il prezzo unitario più che doppio rispetto all'originale, al netto del costo della scatola maggiorato, è giustificabile? se si, lo è perchè c'è un gap qualitativo che lo giustifica? e in caso affermativo, è il Millesimato a spiccare in assoluto per qualità, o è il benchmark della produzione base ad essere "appannato"? E infine, in un mercato del sigaro italiano che mai come negli ultimi anni è stato così attivo e ricco di novità, il ragionamento sul costo-opportunità, ovvero su quale prodotto alternativo potrei trovare intra- ma anche inter-marchio allo stesso prezzo, come inquadra questo prodotto rispetto alla convenienza all'acquisto?
Tenuto conto di questi fattori, possiamo affermare che il prezzo del Millesimato è elevato in relazione al prodotto, che portebbe ragionevolmente costare un 30% in meno.
Ovviamente nelle produzioni a tiratura limitata il prezzo non è unicamente correlato alla qualità, ma anche alla limitatezza, e nel caso di specie ad un packaging che sicuramente ha una sua incidenza, importante se consideriamo che il suo costo si "spalma" su tre soli sigari. In quest'ottica vale comunque la pena acquistare il prodotto, non fosse altro che per provarlo, anche in relazione alla qualità complessiva che esprime, che supera di gran lunga, ad avviso di chi vi scrive, la qualità dello StilNovo, che uscì allo stesso prezzo nel 2016, nelle produzioni degli ultimi anni è superato unicamente dal 1815.

3 commenti:

  1. Sigaro strepitoso e confezione bellissima come si addice ad una Edizione limitata.

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  2. Strepitoso? È vero che dei gusti non si discute ma abbiamo provato i prodotti Amazon per definire il Millesimato "strepitoso"? A me sembra francamente un degno rappresentante del devastante abbassamento della qualità dei Toscani a cui ormai assistiamo da anni. Nell'ammezzarne uno, al suo interno ho trovato delle fessure, cosa inaccettabile in un sigaro che viene venduto come "edizione limitata" e a quel prezzo. Resta poco chiaro il processo di lavorazione. La confezione parla di "due eccellenze" senza spiegare quale sia la seconda: è il vino? Lo si capisce da una stilizzata botte in controluce sul retro? È Brunello? Si, perché lo sappiamo ma un acquirente distratto non lo capirebbe mai. E come avviene questa benedetta seconda fermentazione? Le notizie sono talmente poche che molti tabaccai pensano che siano lasciati invecchiare nelle botti del Brunello.
    Inoltre, siamo di fronte all'ennesima edizione limitata - quindi che siano buoni o no diventa irrilevante davanti al fatto che presto non saranno più disponibili - che ci costringe ad aggiungere un'ulteriore scatoletta alla già ricca collezione che noi tutti abbiamo ormai in casa.
    Certo: meglio di tante altre porcherie prodotte negli ultimi anni ma allo stesso prezzo posso comprare tre Arabesque Amazon, prodotto di ben altro livello.

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  3. E vabbè...de gustibus non est disputandum.

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