La normativa inoltre, conferma e rafforza alcune linee guida generali, già definite dal cosidetto regolamento CLP (Reg. 1272/2008 - Classification, Labeling and Packaging), rendendo obbligatorie le informazioni sui pacchetti/scatole nella lingua di ciascuno stato membro dell'Unione Europea, non solo per il "warning labeling" ma anche per tutti gli ingredienti e le altre informazioni dichiarate sul box, o sulla scatola. E' inoltre vietato, nei prodotti contenenti tabacco, utilizzare nomi ed immagini di prodotti alimentari, o qualsiasi dicitura che possa essere
percepita come "meno dannosa" sulla salute. Dovranno quindi a breve scomparire anche i nomi "mild", "light", ma anche i nomi che richiamano all'aroma nei sigari aromatizzati (es. vaniglia o cioccolato), e sono in discussione anche altri tipi di nomenclatura (due esempi: la reserva organica di Plasencia, che richiama al biologico, e l'Early Morning di Dunhill, che potrebbe richiamare un tabacco da pipa più leggero, per la mattina).
LA TPD inoltre diventa anche molto più rigorosa e restrittiva sugli additivi permessi nei prodotti da fumo, non solo contenenti tabacco in questo caso, ma anche i liquidi per le sigarette elettroniche. Esistono una serie di sostanze messe al bando, nei prodotti da fumo che abbiamo trovato fino ad oggi sul mercato, e la cui distribuzione è stata discontinuata già dal mese scorso, anche se le scorte residue, saranno vendibili entro maggio 2017, successivamente, l'invenduto andrà distrutto mediante incenerimento.
Questo problema tocca in maniera marginale il mondo del sigaro, e specie del sigaro premium e sigaro italiano (ad eccezione degli aromatizzati), ma non esenta i produttori e gli importatori dall'usare il nuovo registro EU-CEG (European Common Entry Gate) operato da DG SANTE, la Direzione Generale che si occupa di sanità e sicurezza alimentare e del consumatore. Ovviamente l'alimentazione ha poco o nulla a che vedere con il fumo, ma tanto in Europa, quanto negli Stati Uniti, le istituzioni che si occupano di fumo sono le stesse che si occupano di sanità e sicurezza alimentare (DG SANTE in Europa e la FDA - Food and Drug Administration, in USA).
L'EU-CEG diventerà obbligatorio entro maggio del prossimo anno in tutti gli stati membri dell'unione, ma una volta tanto l'italia è arrivata prima. Siamo stati infatti il primo paese ad adottare il nuovo sistema di registrazione, non senza difficoltà per i produttori e gli importatori, che si trovano ad affrontare un nuovo e poco chiaro sistema, che si aggiunge a quello di registrazione al Monopolio, noto per non essere propriamente moderno e veloce.
Anche a noi, che non siamo operatori del settore, non è chiarissima la procedura per l'accesso e la trasmissionee delle informazioni tramite EU-CEG, tuttavia abbiamo tentato di capirci di più e diamo ai nostri lettori, ma anche agli importatori e produttori, alcune linee guida di massima su cosa è l'EU-CEG, come vi si accede, e quali siano le informazioni da fornire.
Come si accede ai servizi della Commissione Europea? -molti credono che accedere ai servizi della Commissione sia di per se sufficiente per accedere ad EU-CEG, in realtà non è così, il primo step è infatti quello di richiedere le credenziali del sistema ECAS (European Commission Authentication Service) che permette di accedere in maniera identificativa, ai diversi servizi informatici della Commissione.
Una volta ottenute le credenziali ECAS occorre richiedere un ID per il servizio specifico (Submitter ID e Party Identifier), seguendo le procedure riportate qui. In questa fase vanno inseriti tutti gli identificativi aziendali, tra cui Partita Iva, ed eventuale registrazione a monopolii nazionali, ove presenti. Il Sumbitter ID e il Party Identifier vengono spediti via mail separatamente.
Una volta ottenute le credenziali, ci sono procedure separate per i prodotti contenenti tabacco, e per le sigarette elettroniche e relativi liquidi. Per i prodotti contenenti tabacco sostanzialmente ci sono due soluzioni, una system-to-system per le grosse aziende, che devono registrare un elevato numero di prodotti, che prevede l'installazione di un software dedicato, con una interfaccia grafica in cui inserire le informazioni, e che comunica direttamente con il registro EU-CEG; esiste poi un'altra soluzione per aziende più piccole, che consiste in un editor XML, che guida l'utente nell'inserimento delle informazioni, genera un file compatibile con il registro EU-CEG, che poi viene inviato al sistema centrale (Ulteriori info qui). Entrambi i sistemi richiedono, ovviamente, le stesse informazioni.
Per il mercato italiano, esiste un referente indicato dalla DG , presso il ministero della sanità il dott. Lorenzo Spizzichino, della segreteria tecnica del Centro
Nazionaleper la
Prevenzione e il
Controllo delle Malattie, contattabile all'indirizzo email, che riportiamo in forma non convenzionale, per evitare spam al destinatario. l.spizzichino (chiocciola) sanita.it
Cigar Blog ha esplorato per voi la natura delle informazioni richieste, e allega di seguito le videate dell'XML editor, contenenti le informazioni necessarie per registrare i prodotti nell'EU-CEG, con i nostri commenti in rosso.
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
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