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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

05 luglio 2016

Partagas Anejado Corona Gorda: Un grande Habano

Il quarto sigaro della linea Anejado di Habanos, dopo il Montecristo Churchill, il Romeo y Julieta Piramide e l'Hoyo de Monterrey Hermoso, è forse il migliore di questa linea di produzione.
Non che gli altri fossero sigari scadenti, la linea anejado è infatti caratterizzata da sigari, i cui formati non sono nel vitolario standard del marchio di riferimento, invecchiati per almeno 5 anni (n.b. si parla di invecchiamento minimo del sigaro rollato, e non dei tabacchi pre-torcida, come invece avviene per le Edizioni Limitate, Reserva e Gran Reserva). L'invecchiamento in condizioni ottimali, conferisce sicuramente ai prodotti una maggiore complessità aromatica, attenuando le asperità che si possono riscontrare nei sigari meno invecchiati.
Tutti sigari, quindi, di buona qualità, ma il nuovo Partagàs Anejado Corona Gorda (143x46), è veramente un prodotto, ad avviso di chi vi scrive, superlativo. Ad oggi ho potuto fumare due esemplari di questo prodotto, ma il livello riscontrato è sempre lo stesso. Per altro una delle fumate è stata condivisa
da diverse persone, in occasione della serata a Reggio Emilia, del 24 giugno scorso, e le opinioni scambiate con gli altri fumatori confermano le impressioni di chi vi scrive.
Sicuramente un sigaro non "partagassiano", nemmeno se paragonato ad altri prodotti dello stesso marchio, più o meno coevi (la data di produzione risale al 2007), ma non per questo meno godibile. Le parole chiave che caratterizzano il prodotto sono senz'altro complessità ed equilibrio, è incredibile, infatti, la quantità di aromi sprigionati durante la fumata: terra, legno, cuoio, fieno, frutta secca, e sul finale punte di cioccolato, caffè e pepe. Nessun aroma domina in modo sgradevole, e anche quelli più decisi non coprono le note più raffinate, che trovano modo di esprimersi in maniera eccellente.
A livello gustativo/palatale, una decisa cremosità, accompagnata da dolcezza in fase iniziale, che poi vira su toni più amarognoli sul finale, mentre compare anche una lievissima piccantezza. Sapidità e acidità lievemente presenti sullo sfondo, lungo tutta la fumata, rendono il palato sempre morbido e mai sovraccarico.
La forza, appare media, ma in realtà è medio-elevata, lievemente crescente lungo la fumata. Come abbiamo avuto modo di esprimere più di una volta in queste pagine infatti, la percezione della forza, è correlata al livello nicotinico, ma anche all'equilibrio organolettico, soprattutto aromatico. Un sigaro può quindi apparire forte, pur non avendo una carica nicotinica elevata, nel caso sia poco equilibrato e aromaticamente povero, e allo stesso modo può capitare di percepire una forza minore al naso, in un sigaro nicotinicamente carico, ma molto complesso ed equilibrato. E' quest'ultimo il caso del Partagàs Anejado, la cui carica nicotinica richiede un minimo di esperienza per essere "scovata". Un utile esercizio per misurare correttamente la forza di questo prodotto, è valutare in maniera congiunta la sensazione nicotinica al naso con quella alla gola.
Per quanto riguarda gli esemplari da me fumati, non ho riscontrato particolari difetti di combustione o tiraggio, con minime correzioni necessarie al braciere. Evoluzione ottima, Persistenza medio-lunga, finezza eccellente, intensità aromatica elevata. Punteggio di 92/100 per un grande Habano, che ci conferma l'ottimo potenziale che ancora Cuba ha nella produzione dei sigari, e che ci auguriamo venga esplicitato più spesso, anche nelle produzioni regolari.

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