La Corte Suprema degli Stati Uniti ha concesso una vittoria legale a CubaTabaco, parter cubano che controlla per il 51% Habanos SA, insieme ad Altadis che detiene una quota di minoranza. La Corte ha rifiutato l’appello presentato dalla compagnia statunitense General
Cigar, Controllata da Scandinavian Tobacco, che ha sede in Delaware.
Per via del blocco imposto a Cuba, Habanos non può commercializzare Cohiba nel mercato statunitense, ma lo può
fare a Cuba e in molti altri paesi.
La General Cigar vende sigari sotto il marchio Cohiba,
prodotti in Repubblica Dominicana, sul mercato statunitense, grazie al fatto che i marchi cubani non sono registrati su quel mercato. La disputa legale si riferisce al
fatto che l’impresa cubana ha il diritto di rivendicare i diritti sul marchio della
General Cigar, nonostante il blocco commerciale degli Stati Uniti per proteggere la propria immagine sui mercati internazionali.
La Corte d’Appello del Circuito Federale ha sentenziato nel giugno
scorso a favore di CubaTabaco, e dopo la negazione della
Corte Suprema
il caso ora passerà alla giunta d'appello dell'ufficio marchi e brevetti degli Stati
Uniti,
Il caso è giunto alla Corte Suprema solo dopo che il presidente
Barack Obama ha annunciato nel dicembre scorso un cambio di politica
verso Cuba, per rendere più flessibili alcune restrizioni al commercio e
ai viaggi, anche se ha mantenuto intatto l’embargo economico.
In gennaio il Governo di Obama ha detto che permetterà esportazioni
statunitensi nel settore delle telecomunicazioni, degli strumenti per
l’agricoltura, la costruzione, e che assegnerà una maggior quantità di
licenze per i viaggi degli statunitensi nell’Isola, permettendo le
relazioni interbancarie.
Cuba aveva accusato - nell’aprile del 2013 - gli Stati Uniti di furto
delle marche commerciali dell’Isola, dopo una sentenza nella causa tra CubaTabaco e General Cigar, favorevole a quest'ultima. Ora che l'apertura commerciale sembra più vicina, questo tema diventa sempre più caldo ed attuale, oltre all'utilizzo di marchi cubani post-embargo (per alcuni di quelli pre-embargo clonati negli USA ci sono sentenze definitve che autorizzano i produttori centroamericani a commercializzare sigari sotto lo stesso nome, prodotti fuori da Cuba) ci si attende da Cuba anche il rilascio di nuovi marchi, con i quali aggredire il mercato americano in caso di fine embargo.
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