Dopo le varie anteprime che Cigar Blog vi ha proposto su questo prodotto, è giunto finalmente il momento della recensione ufficiale, che come di consueto facciamo sempre e soltanto sui prodotti che acquistiamo direttamente in tabaccheria, senza tener conto dei sigari precommerciali o proposti negli eventi, poichè riteniamo di dover recensire campioni rappresentativi del mercato.
La cura della filiera di certo si traduce in qualità del prodotto, e l'apprezzamento del Mastro Tornabuoni, della Compagnia Toscana Sigari, dopo il lancio sul mercato, ne è la conferma.
Partiamo dalla degustazione per poi passare ad alcune considerazioni che facciano un po' di luce sui dubbi apparsi in questi giorni in rete.
Il sigaro a crudo si presenta molto venato e spesso asimmetrico, per via del tipo di tabacco utilizzato sia nella fascia, ma soprattutto nel ripieno, che è a tutti gli effetti long filler grazie alla strippatura manuale. Il colore è relativamente variabile, come ovvio in un prodotto il cui raggio di approvigionamento della materia prima è di soli 6 km, dal colorado con toni dorati al colorado maduro con toni bruno rossicci. Gli aromi a crudo sono
schietti, nitidi ed intensi, cuoio, stalla e legno sono dominanti, e pur nella relativa semplicità già al naso il sigaro "stimola" l'appetito fumoso.
L'accensione, che deve essere lenta, e deve consentire un perfetto annerimento del piede prima del "puff" di avvio della fumata, rivela un sigaro di corpo, fin da subito. La caratteristica dominante è infatti l'intensità organolettica, benchè la forza nicotinica, seppur elevata, non arrivi mai ad essere aggressiva. I sapori sono bilanciati, leggero incipit amaro, ma per un tabacco di alta qualità è quasi fisiologico, a meno di non ivecchiarlo per diversi anni. Il sigaro comunque si ricompone nel giro di pochi puff e lascia il posto ad una paletta gustativa completa dei 4 sapori primari, intensi ma con i dovuti contrappesi, che lascia la bocca in equilibrio e non richiama bevute frequenti. La paletta aromatica è il punto di forza, benchè la complessità non sia superlativa (comunque in media con i sigari di Kentucky di alta gamma), gli aromi di legno, cuoio, spezie e frutta secca a guscio sono perfettamente equilibrati e nitidi, e l'intensità da un senso di sazietà che ha pochi pari nel panorama italiano. Un aroma di sfondo tra il liquoroso ed il balsamico arrotonda l'intera percezione organolettica.
L'evoluzione, considerando che si tratta di un ammezzato, è accettabile, la persistenza del singolo puff è buona, mentre quella post fumata è media, ma anche in questo caso il "passaggio" all'intero, previsto per l'autunno, dovrebbe migliorare le cose.
Passiamo agli aspetti da migliorare, premettendo che alcune delle osservazioni che arrivano dal "pubblico" non sono migliorabili, ma caratteristiche intrinseche del prodotto, volte a migliorare il processo produttivo, e quindi il risultato qualitativo finale.
Il packaging è funzionale ma i sigari si muovono un po' nella scatola e questo può causare qualche danneggiamento specie se il pacchetto viene maltrattato. la costanza produttiva, soprattutto in termini di uniformità organolettica, va incrementata, ma considerando che si tratta di un first batch e di un'azienda con un raggio di approvigionamento di tabacco cortissimo, il livello è già più che accettabile. La costruzione e l'aspetto visivo invece, sono difficilmente migliorabili. Certo, con l'esperienza, il rollaggio può essere leggermente perfezionato (riducendo le asimmetrie ed eliminando qualche problema di tiraggio che occasionalmente si presenta), ma il ripieno long filler, con generose dosi di tabacco "pesante", non permette di raggiungere il livello di regolarità, ad esempio, dei fatti a macchina di altri marchi. Inoltre il fatto che la fermentazione non venga bloccata da trattamenti termici post rollaggio, fa si che il tabacco continui a fermentare anche a sigaro finito. Questo accentua la differenza di consistenza tra la lamina fogliare e la nervatura e incrementa, in fase di asciugtura, l'aspetto "rustico" del sigaro (accade, ad esempio, anche con i toscani fatti a mano sottoposti a rifermentazione).
In conclusione un sigaro già di ottimo livello (88/100 nell'esemplare valutato con scheda), che ha ulteriori margini di miglioramento, e che sicuramente raggiungerà il suo apice nella versione intera. Inoltre, nella fascia di prezzo in cui si colloca, ha pochi rivali nel panorama del sigaro italiano di Kentucky. Per avere un prodotto comparabile (dal punto di vista complessivo, anche se con differenze nella composizione del punteggio) occorre spendere almeno il 40% in più, rivolgendosi ad altri marchi.
Un consiglio pratico: fumatelo ben umidificato e dedicate tempo all'accensione!
Di recente la Compagnia Toscana Sigari ha aperto un profilo facebook che potete trovare qui.
Ne ho fumati una ventina, ma ne ho giá ordinati altri perché il sigaro mi piace. Mi piace il progetto, mi piace il sigaro e mi piace la storia. Per quanto concerne la mia esperienza, non ho riscontrato alcun problema di combustione e i sigari sono arrivati dal tabaccaio intonsi e pure all'umiditá giusta. Una caratteristica migliorabile (che taluni potrebbero considerare un limite) é una certa disomogeneitá di resa in fumata tra gli esemplari: infatti, dei miei venti, due o tre erano decisamente troppo leggeri, tre o quattro davvero ottimi e i restanti molto buoni. I motivi di questo sono facilmente comprensibili e non ho voglia di dilungarmi, tanto piú perché sono convinto che questa disomogeneitá verrá presto meno: tuttavia credo che sa utile menzionare la cosa. Infatti, se uno o piú fumatori leggono qui o altrove di sigari forti e corposi e poi beccano un esemplare dei piú lievi si possono creare dei fraintendimenti.
RispondiEliminaResto dell'idea che sia stata una buonissima partenza e faccio moltissimi auguri agli amici di CTS: sigari di questo tipo, fatti in questo modo, mancavano nel panorama del sigaro italiano.
Potete dirmi dove trovarli,io a pavia faccio fatica
EliminaDimenticavo: negli esemplari da me fumati la costruzione era ottima. Dunque, sono d'uopo i complimenti alle sigaraie.
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