Parliamo oggi di una marca di recente introduzione in Europa, non ancora disponibile in Italia, di cui chi vi scrive ha avuto occasione di provare un solo puro (fumato in 2 esemplari). Parleremo quindi più propriamente del sigaro in se, piuttosto che della marca in senso lato, visto che ancora non possediamo una conoscenza tanto approfondita che ci consente di dare una valutazione complessiva del brand, come abbiamo fatto in passato per altri famosi marchi extra cubani. Per la marca ci limiteremo a dire che la Tabacalera Fernandez, detentrice del marchio San Lotano, si trova ad Estelì, in Nicaragua, ed è condotta dall'omonima famiglia, che vanta ormai 3 generazioni impiegate nel business del tabacco e dei sigari.
Venedo al sigaro, dall'ottima costruzione e dal bel colore maduro, possiamo dire che si tratta di un nicaraguense dall'animo gentile, a dispetto della colorazione che spesso in Nicaragua viene associata a ligade molto intense a livello nicotinico.
Questo sigaro invece ha rivelato un corpo medio, leggermente più forte sul finale, che ha lasciato posto a quello che è il punto di forza, ad avviso di chi vi scrive, di questo sigaro, e cioè la paletta aromatica, ottima, ampia, evolvente, complessa ed equilibrata, con piacevoli note legnose e terrose ed una cremosità di fondo che hanno lasciato spazio ad eterogenei sentori che si sono alternati per tutta la fumata, quella "foglia segreta" dichiarata nella tripa, potrebbe avere origini "isolane".
La combustione e il tiraggio si sono rivelati ottimali, palesando un ottimo livello costruttivo, confermato anche dalla cenere ben compatta.
Davvero un sigaro tutt'altro che banale, dal prezzo tutto sommato accettabile (10 euro) per un sigaro di questa qualità e di un formato robusto per l'international shape, ma che supera le misure del robusto cubano, con i suoi 140 mm di largo e 54 di ring gauge.
punteggio: 84/100
Ciao Zap, mi fa piacere che tu abbia parlato di questa marca, poichè mi ha da subito incuriosito. Sulla nota rivista Cigar Aficionado, sono comparse pubblicità dallo stile vintage. Addirittura l'Oval, mi sembra, fosse raffigurato come la parte gonfiabile di una mongolfiera, proprio ad esaltare questa forma che la casa aveva voluto imprimergli. Inoltre ti ringrazio per aver precisato la differenza tra gli shapes cubani e quelli internazionali. Ragazzi: questo è un sigaro 54! un cepo più largo addirittura di un piramide cubano. E certi altri Robustos extracubani di recente presentazione, osano di più. Zap, a questo punto ti chiedo: ma un cepo 54 e oltre, non è troppo esagerato per chiamare un sigaro "Robusto"? O sarebbe meglio ampliare il vitolario aggiungendo una nuova vitola: il "Chiattulillo"?? :) :)
RispondiEliminaOramai viene annoverato tra i robustos, questo formato è stato notevolmente ampliato negli ultimi anni, per quanti riguarda i range di misure che comprende nell'international shape.
RispondiEliminanel vecchio vitolario internazionale questo formato avrebbe fatto parte delle coronas extras, che rappresentava il range di formato intermedio tra il robusto e il toro, con misure comprese tra il 140 e il 151 di largo e dal 48 al 52 di cepo, quindi strettamente non avrebbe fatto parte nemmeno di questa famiglia di formati.
Va detto che se per cuba il "chiattulillu" :D ... può non essere una scelta così esaltante, per quanto riguarda i tabacchi non cubani, che mediamente hanno difficoltà ad esprimere forza consistente, soprattutto nel ligero, il cepo generoso può avere più senso rispetto a un sigaro cubano, anche associato a un largo non elevatissimo. trovo ad esempio che il toro sia un formato in grado di esprimere ottimamente le caratteristiche organolettiche di molti tabacchi del caribe... se prendiamo un cubano, volendo restare nello stesso renge di lunghezza probabilmente la migliore espressione del tabacco si ottiene con la corona gorda, o la "semplice" corona, che notoriamente hanno diametri più sottili.
.... CORONA e CORONA GORDA (o altro cepo da 40-46) che poi manco a dirlo, e approvando in pieno ciò che dici, caro Zap, sono i formati che preferisco nello scegliere un cubano; più che un robusto stesso!
RispondiEliminaPerò concorderai con me (chiattulillo o meno) che l'allargamento del ring gauge degli ultimi tempi, sia dovuto più da una nova "moda" del fumare che da questioni di ligadas. Io ad esempio, al di là dell'aspetto organolettico del sigaro, ritengo "invadente" una imboccatura 56! Inoltre, consultando un libro un pò datato come l'Emporio del Sigaro di Luigi Ferri, si capisce subito che i vecchi "Toros" avevano un cepo di 52-54 massimo, non 60!
Insomma grande Zap, dammi lumi!
In parte si. è dovuto alla moda, anche se il cepo generoso (i.e. non necessariamente over 55 ma 48-52) per i sigari caraibici non cubani è a volte una necessità per produrre ligade di forza consistente senza penalizzare la combustione (la maggior quantità di ligero in un cepo ridotto produrrebbe difetti di combustione in quanto notoriamente il ligero brucia peggio delle altre foglie). il problema del cepo elevato è che spesso è associato a una lunghezza ridotta, questa tendenza modaiola vale sia per cuba che per il resto del caribe ultimamente purtroppo. A mio avviso, parlando sempre in senso ampio e per generalizzazioni, trovando tutti i "distinguo" possibili che sono numerosi in ciascuna categoria di prodotti, si può dire che il tabacco cubano esprima meglio le sue caratteristiche su ring gauge più ridotti (dal 36-38 dei laguitos fino al 46 dellaa corona gorda)mentre quello caraibico dal 46 in su. il punto di incontro è forse raggiunto dai grandi formati (pyramid, churchill e double coronas per l'international shape, ivi compresi i moduli cubani afferenti a queste famiglie) dove quasi tutte le tipoligie di tabacco, se adeguatamente miscelate, esprimono bene le proprie caratteristiche.
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