contattaci: cigarblog1@gmail.com
il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

15 marzo 2017

Amerigo: Prezzo da entry level, con ambizioni da premium.

E' la novità di questi giorni: da una settimana sono in distribuzione nelle tabaccherie i sigari Amerigo, dell'omonima Amerigo Cigar Company, di Amedeo Canale e Roberto Scrufari, che hanno dedicato il nome della loro società ad Amerigo Vespucci, evocando le scoperte dei grandi navigatori italiani, e se vogliamo, la scoperta di un "nuovo" gusto d'oltremare per il mercato della nostra penisola.
Realizzati alla Tabacalera de la Palma, di forma bitroncoconica, rollati totalmente a mano, a tripa mista (capa capote e una foglia di tripa intera, il resto battuto). sono composti da un blend di Criollo 98 e Olor Dominicano per la tripa, Olor anche per il Capote, e Capa Messicana, di varietà non specificata (tendiamo ad escludere, dato l'aspetto estetico del sigaro, che si tratti di San Andrès, varietà capera molto in uso in Messico).
I sigari sono disponibili in versione classico (intero) e ammezzato, i primi disponibili in confezione da 2 a 5 euro, i secondi in confezione da 6 a 4,80 euro (rispettivamente 2,5 e 0,80 euro cadauno).
Sia l'intero che, ovviamente, l'ammezzato hanno un verso di fumata, per l'ammezzato il senso di accensione è abbastanza ovvio, mentre per il Classico, il piede, ovvero la parte da accendere, è quella al di sotto della scritta dell'anilla, nel suo senso di lettura, la "testa" (anche se non si  può definire tale in senso stretto) si nota anche per una maggiore rastrematura, e una chiusura più precisa e con una quantità di colla più generosa. Entrambi i sigari sono ben costruiti e con un ottimo tiraggio, il Classico d'acchito nel tiraggio a crudo pare leggermente troppo aperto, ma una volta acceso si regolarizza alla perfezione.
Ma veniamo alla prova del fuoco: il blend è lo stesso per le due versioni del sigaro, ma sono
diverse le proporzioni di liga, e si sente notevolmente, ad avviso di chi vi scrive. Se l'ammezzato infatti è un sigaro onesto, che vale tutti i soldi che costa, ma non è outstanding nella sua fascia di mercato, il classico è decisamente superiore, e potrebbe tranquillamente aggredire una fascia di mercato con prezzi più elevati.
L'ammezzato esprime una paletta aromatica pulita, priva di difetti, se non un lieve tono acidulo leggermente dominante in fase iniziale, che scompare nel giro di pochi puff, e che per altro lo accomuna al Classico; in entrambi i casi è probabilmente una caratteristica conferita dall'Olor dominicano, che esprime per sua natura note sapide e acidule. La paletta gustativa è completa, benchè lieve, quella aromatica è dominata da toni soavi, a parte una leggera speziatura da metà in poi. Un sigaro insomma che non ha pregi enormi, ma che può essere fumato anche in maniera distratta, senza modificare negativamente la sua struttura. In definitiva, è tutto ciò che si chiede ad un sigaro entry level. A onor del vero, tagliando leggermente il piede, la paletta aromatica si apre un po' di più, tuttavia il sigaro tende poi a srotolarsi (non è pensato per essere tagliato), e soprattutto, allargando il foro di tiraggio, si perde, in parte, la resistenza del sigaro all'overpuffing o alla fumata distratta. Consigliamo pertanto di mantenere l'ammezzato nella sua forma originale, la buona costruzione assicura una combustione regolare e un tiraggio ottimale.
Passando al classico, si cambia decisamente registro, una paletta aromatica di tutto rispetto, più complessa, più pulita e più fine rispetto all'ammezzato, domina la fumata. Oltre ai toni soavi, che pure sono presenti, si manifesta in maniera più importante la speziatura, accompagnata anche da note terrose, e soprattutto un sentore tra il balsamico e il liquoroso. La comparsa di questa nuance aromatica definisce già di per se la qualità dei tabacchi utilizzata, che non è propria di un entry level ma di qualità superiore. Più corposa anche la paletta gustativa, e di pari passo la forza nicotinica. Ovviamente non è un sigaro per chi fuma Kentucky verace, ne per chi ama il nicaragua più carico, tuttavia nel panorama dominicano è un prodotto già relativamente intenso, e soprattutto quasi inarrivabile nella sua fascia di prezzo. Buona anche l'evoluzione, media la persistenza. Ovviamente non stiamo parlando di un top di gamma, e non è nemmeno nelle intenzioni aziendali rivolgersi a quella fetta di mercato, ma stiamo parlando di un prodotto che potrebbe tranquillamente essere venduto ad un prezzo del 60-70% più alto.
Assolutamente onesta, per quella che è l'esperienza di chi vi scrive, la comunicazione da parte dell'azienda. Ho contattato di mia volontà Amedeo Canale, e seppur con meno scambio di informazioni anche Roberto Scrufari. Secondo quanto dichiarato da entrambi l'obiettivo da perseguire è offrire al mercato prodotti di qualità a prezzi decisamente competitivi rispetto al benchmark qualitativo, e devo dire che sul primo prodotto lanciato ci sono riusciti.
Ma in definitiva, a chi si rivolge Amerigo? e a quale prodotto assomiglia? Non è facile inquadrare il marchio assimilandolo a prodotti che già conosciamo sul mercato italiano, si tratta di un prodotto innovativo, che certamente si inserisce nella fascia di mercato di chi ama il sigaro caraibico, nonostante la forma bitroncoconica. Si rivolge, inoltre, a chi ama la fumata aromatica di medio corpo, e non a chi desidera un sigaro di forza bruta. Non è un competitor di Nostrano del Brenta, in quanto esprime una paletta organolettica diversa. Possiamo dire che, in ragione del prezzo, entrambi i sigari si rivolgono all'intero mercato, a partire anche dai neofiti, tuttavia, mentre l'ammezzato è più indicato per la fascia di mercato che va dal neofita all'amatore che vuole un prodotto da fumare estemporaneamente al mattino o dopo pranzo durante una pausa, il classico è più indicato per fumatori con un minimo di esperienza, ma può soddisfare anche un fumatore più esigente, sempre per le fumate mattutine o per un aperitivo con gli amici. In linea generale, come abbiamo detto, il classico è un sigaro di qualità superiore, e come tale va trattato, va fumato con la giusta cadenza di puff, evitando di surriscaldare il braciere, altrimenti vira, sul finale, verso toni più amari e aromi eccessivamente tostati che annebbiano la buona struttura olfattiva del prodotto, pertanto pur essendo fruibile anche dal neofita assoluto, per goderne appieno è necessaria un minimo di esperienza di fumata.

2 commenti:

  1. Ho fumato il classico e non mi ha affatto entusiasmato, anzi il contrario. Abbastanza blando, pochi aromi. Anche il riempimento non era omogeneo. Poi certo costa poco, ma la qualità non abita qui. Lo vedo più come un sigaro per chi fuma compulsivamente e quindi necessita di prezzi bassi. Tutto questo IMHO ovviamente. Un saluto a tutti e buone fumate :-)

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...