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29 maggio 2012

Sigari cubani a Divino Tuscany. La Escepción, Selectos Finos Exclusivo Italia

Sigari cubani a Divino Tuscany. La Escepción, Selectos Finos speciale Italia
RESOCONTO DEL DELEGATO AIS PIEMONTE:
Tra le chicche di Divino Tuscany c’era il documentario girato da Suckling e James Orr Heart and Soul of Cuba sui sigari cubani, una delle colonne su cui poggia il sito di James  - oltre Bordeaux e Brunello. Durante la serata introduttiva alla manifestazione è stato servito il sigaro che vedete in immagine, come edizione speciale (regional edition) per il mercato italiano, prodotti dalla storica azienda cubana nata attorno al 1850 da Don José Gener y Batet.
Prodotto “eccezionale” come nascita anche etimologica – il nome sarebbe infatti più correttamente Expeciòn ma la dizione sbagliata è piaciuta subito di più.
Un logo inconfondibile e ben conosciuto agli appassionati ma comunque un’azienda dalla storia travagliata: passa di mano dalla famiglia del fondatore negli anni ‘30, con un brusco calo negli anni ‘80, perché dotati di un carattere forte e deciso, mentre allora (ma anche oggi per la maggior parte dei consumatori di sigari cubani) erano in voga prodotti più delicati e femminili.
Come abbinamento abbiamo gradito la sontuosa grappa Segnana Soleras, vanigliata, stuzzicante e molto stile Ron. In effetti ci vedremmo molto bene anche qualche Rum serio (per rimanere in tema di cose da uomini) come il Caroni Heavy 1992 che porta al naso e in gola acetone, datteri e fichi, resina nobile, caramello e cacao, canfora, pepe nero e nota tartufata, note di vulcanizzazione e ovviamente cioccolato tropicale. Dovendo scegliere un vino, lo stupendo Cabernet Franc in purezza Due Mani 2007 di Luca D’Attoma, biodinamico sontuoso ricco e speziato, ma non nella sua carnosa versione attuale, quanto lo splendido vino che sarà tra 5-6 anni.
Risalgono agli anni ‘80 alcune vitolas de la Escepcion molto famose come i Longos e i Ninfas. I Selectos Finos che oggi arrivano in Italia sono simili come dimensioni (vitola Parejo: cepo 38 , largo 166 mm.) in non più di 2000 scatole numerate. La fumata non parte benissimo, con i primi puff ostici, ma è solo una fase transitoria di riscaldamento. In primo piano gli aromi si fanno strada e sono molto marcati ma eleganti con note floreali, ferrose con una carnalità impressionante. Soprattutto, nonostante l’intensità, la fumata resta sempre elegante e misurata senza ammoniaca e stonature, fino al finale dove il pepe bianco e rosa si afferma e lascia la bocca ancora vogliosa.
Non sappiamo se le 5-6 scatole fumate a Divino Tuscany fossero parte delle 2000 previste per l’Italia, ma almeno per poco dovrebbero trovarsi piuttosto facilmente, visto anche il costo non indifferente di 325 euro per la scatola (di legno) da 25 sigari.
A detta degli appassionati potrebbe valer pena fare una piccola scorta.
Qui il trailer del film di Suckling (in inglese) che rende l’idea dell’atmosfera in cui nascono questi gioiellini:
Read more http://www.intravino.com/primo-piano/sigari-cubany-divino-tuscany-esception/

Fonte: http://www.aispiemonte.it

5 commenti:

  1. l'immagine con la capa che si srotola, forse per un'anomalia costruttiva, o forse per una fumata un po' frettolosa, non rende molto onore a questo eccellente puro :), anche l'abbinamento probabilmente è un po'sbilanciato con una grappa, benchè ammorbidita dall'invecchiameto solera in stile brandy... anche le percezioni organolettiche con distinzione fra pepe bianco e rosa sono un po' fuori dai parametri che ritengo percettibili in un sigaro, tuttavia le buone impressioni di fumata confermano la buona qualità del puro in questione, che posso affermare sia fra le regionali più azzeccate degli ultimi anni, almeno per il mio gusto personale.

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  2. ...infatti!
    Ho postato precisamente lo stesso articolo e foto, trovati sulla rete...anche per far notare agli amici, che saranno anche sommelier...ma sul sigaro zero!
    Una foto del genere è inguardabile, l'abbinamento è da rivedere, nonostante la buona forza e l'ottima fumata corposa del Selectos Finos , non disdegna un abbinamento alcolico...sul resto sorvolo
    Ma la domanda che vi faccio è : di solito un aficionados è anche un buon conoscitore del enologia in generis...il contrario invece non sembra essere confermato, quindi a mio avviso un sommelier non per forza è in grado di gustare un sigaro e scegliere il giusto abbinamento...che ne pensate?

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  3. detta come va detta nelle manifestazioni di questo tipo l'abbinamento si fa con quel che passa il convento!! intendiamoci non voglio denigrare la grappa, prodotto eccellente e molto particolare nel suo genere, ma proprio in quanto tale difficilmente si adatta a un sigaro di questo tipo. In pratica si è voluto proporre un sigaro relativamente esclusivo, con il prodotto che si era già deciso di abbinare a una fumata, senza considerare il protagonista della fumata, con il semplicistico e spessissimo errato concetto che sigaro e distillato vadano sempre d'accordo. Un sigaro di questo tipo, molto evolvente, exstremamente fine a livello aromatico, pur con una discreta forza non presenta una persistenza tale da consentire facili abbinamenti coi distillati, probabilmente "regge" a malapena qualche rhum agricolo di scuola francese moderatamente invecchiato, come giustamente fa notare Crimix l'abbinamento alcoolico non è da escludere, ma probabilmente sarebbe più indicato uno spumante metodo classico, o se vogliamo spingerci più su col grado alcoolico, un passito o un vino fortificato.

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  4. Sulla foto ovviamente sorvolo vista la lampante figuraccia dell 'improvvisato fotografo e forse fumatore....Su abbinamenti invece sono sempre stato l'ultimo della classe :) di certo una grappa troppo aggressiva o qualsiasi altra bevanda che mal si accosti ad un'evoluzione aromatica molto fine fa si che il gusto del sigaro sia completamente ed inesorabilmente falsato.

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  5. feci una delle prime degustazioni...per me è buono e tra qualche tempo lo sarà ancor di più !

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