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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

19 novembre 2011

guida ai sigari del caribe: il gruppo Davidoff

Cari amici lettori, in virtù dei risultati del sondaggio chiuso di recente, in cui avete espresso preferenze verso la rubrica "guide" e a quella "sigari extracubani", abbiamo deciso di proporvi una nuova serie di articoli che sono riconducibili ad entrambe le rubriche da voi preferite; nasce quindi la guida ai sigari del caribe, che aggiorneremo frequentemente con delle overview sulle marche extracubane cercando di darvi un quadro completo dei prodotti che ciascuna marca offre.
Iniziamo oggi con un grande nome nel panorama caraibico, che è quello del gruppo Oettinger-Davidoff, nato dalla prosecuzione del business avviato nel secolo scorso dal grande Zino Davidoff, prima a Cuba poi in Repubblica Dominicana, e che oggi è diventato un gruppo multinazionale, che da solo detiene il 7% dell'intera produzione mondiale di sigari premium, con oltre 30 milioni di pezzi prodotti, annoverando ben 8 marche di sigari (Davidoff, Zino, The Griffin's, AVO, Winston Churchill, Private Stock, e da pochi mesi anche le marche Camacho e Cusano).
Ma parlare di ogni singola marca, con le relative linee di prodotto risulta lungo e complesso, quindi affronteremo ogni singolo brand di questo gruppo in articoli specifici. Oggi ci limitiamo a parlarvi del marchio Davidoff, il capostipite del gruppo e sicuramente il più conosciuto fra gli aficionados.
Nel panorama extracubano il marchio Davidoff è uno di quelli col vitolario più ampio, uno dei primi a produrre serie limitate, ancora prima dell'introduzione di questo tipo di produzioni da parte dei cubani, forse il miglior marchio al mondo per qualità costruttiva dei propri sigari, scontava fino a pochi anni fa l'impossibilità di produrre ligero di forza consistente, che ancora oggi è di difficile ottenimento in Repubblica Dominicana, e viene usato da Davidoff (marchio) solo nella serie "Puro D'Oro" oltre che su altre marche del gruppo.
Partiamo dalla serie classica di Davidoff, un tempo molto ampia, che oggi annovera solo 4 formati, dal rapporto cepo/largo molto basso, in cui quindi la lunghezza predomina sul calibro, si tratta di sigari in grado di esprimere al meglio l'ottima paletta aromatica ed evoluzione tipiche di Davidoff, ma la scarsa forza nicotinica pesa abbastanza sui palati abituati a fumate più decise come quelle cubane.
Proseguiamo con la serie Grand Cru, nome già usato da Zino Davidoff quando produceva in prima persona a Cuba, questa linea è costituita da sigari appartenenti alle famiglie delle coronas (grand corona, corona e petit corona) per il vitolario internazionale, caratterizzate da un cepo compreso fra 40 e 43, che il buon Zino Davidoff teorizzava essere quello ottimale per esprimere il miglior equilibrio fra i tabacchi della tripa, e probabilmente aveva ragione... però parlava di tabacchi cubani.... in questa linea infatti, la presenza nicotinica è più presente ma ancora abbastanza evanescente.
Arriviamo alla serie che forse trova il miglior compromesso fra forza, aromi e sapori, per quanto riguarda il tabacco dominicano, di cui tutti i Davidoff sono prevalentemente costituiti, che è la linea Aniversario, cprodotta in 3 grandi formati, di cepo dal 48 al 50 e di lunghezza minima di 152, buona presenza di ligero, e buona evoluzione organolettica sono le caratteristiche di questi sigari, tuttavia, ancora una volta la forza tende a stabilizzarsi e non evolvere, quindi verso la fase finale della fumata i sentori nicotinici si attenuano abbastanza. va detto che questa è una caratteristica comune alla gran parte dei caraibici non cubani, anche di forza più spiccata.
Arriviamo alla serie "Mille" una di quelle con il vitolario più ampio, e che i fumatori di sigari caraibici individuano come tipicamente "davidoffiana", ottimi aromi, anche abbastanza persistenti, ma sigari molto leggeri che vengono penalizzati dalla maggior parte degli abbinamenti.
Successivamente troviamo la prima serie caratterizzata da ligade un po più forti, e tutto sommato ottimamente strutturate, apprezzabili anche dai fumatori di habanos, la linea "Special" che annovera 3 parejos e 3 figurados, fra cui un culebra (3 sigari intrecciati). Note speziate, riconducibili a sigari nicaraguensi, si fanno strada fra le note tipiche di davidoff, raggiungendo la perfezione nel più piccolo dei puros di questa linea, l'entreacto, uno dei preferiti in assoluto di chi vi scrive, in tutto il marchio davidoff.
Crescendo ancora qualitativamente, e in termini di forza nicotinica, troviamo le serie millennium blend, caratterizzata da diverse vitolas ottimamente bilanciate e con buona persistenza ed evoluzione, per finire col capolavoro di casa Davidoff, la recente serie "Puro d'Oro" creata con solo tabacchi dominicani, le cui varietà sono state studiate a lungo per dare origine a una serie di puros di assoluta eccellenza nel panorama caraibico, di ottimo corpo, evoluzione e persistenza.
Si tralasciano le serie limitate, variabili nel tempo e nella composizione, e si aggiunge che, per ovvie ragioni, abbiamo affrontato l'argomento per linee di prodotto e non per singole vitolas, esiste quindi un margine di variabilità, dovuto ai formati, alle annate e al fatto che si tratta di prodotti fatti a mano, rispetto a quanto scritto in queste righe.
Nota dolente trasversale a tutto il brand è il prezzo, sempre elevato in relazione alla qualità di ciascuna linea di prodotti.


3 commenti:

  1. Della linea Davidoff conosco ed apprezzo solo i Gran Cru ed alcuni della serie Mille.

    Non sono riuscito proprio a farmi piacere i Puro d'oro. Mah, non li ho proprio capiti. A parte la forza, non ho notato grandi evoluzioni di sapori e di aromi. Quello che c'è è ottimamente fatto per carità, ma mi aspettavo tutt'altro sigaro.
    Una maggiore complessità ecco, seguendo lo stile Davidoff.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. infatti non parliamo di complessità ... anche se alcune note mancanti, per esempio quella sapida, fanno ritenere che ci sia meno olor dominicano che è il maggior responsabile della complessità aromatica dominicana, è altresì vero che un corpo nicotinico più spiccato può coprire le note aromatiche più lievi e limitare la complessità aromatica. Trovo però ottima evoluzione e persistenza, caratteristica quest'ultima che manca spesso nei dominicani e nelle altre linee di davidoff

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