In molti post abbiamo parlato del piacere che il fumo lento procura, anche perché permette una calma e una concentrazione che molte grandi personalità apprezzavano. Ma forse un personaggio più di tutti, nel "secolo breve" appena passato, ha assegnato al sigaro un valore non tanto iconico, quanto, piuttosto, di collaborazione al processo di creazione artistica:Bertolt Brecht.
Il drammaturgo, poeta e scrittore tedesco è conosciuto soprattutto per la creazione di un nuovo tipo di teatro che definiva "epico" e per i suoi drammi, che continuano ad essere studiati e rappresentati ancora oggi. Ma è noto anche per il suo spirito irriverente, espresso iconicamente in una celebre foto che lo ritrae sornione, in giacchetta di pelle e con un grosso sigaro in bocca...
Anche in altre foto, praticamente per tutta la sua vita, comunque, vediamo Brecht quasi sempre con un sigaro. Il sigaro era per lui soprattutto un mezzo per aiutare la produzione drammatica, un aiuto al lavoro che egli vedeva
spesso casuale come fumare un sigaro inseguendo con calma i propri pensieri.
Egli era, insomma, fin da molto giovane, un notevole fumatore di sigari, e, a tal proposito, parlava spesso di
quello che definì un 'teatro del fumatore', dove gli spettatori avrebbero dovuto fumare sigari, proprio
come se fossero a un incontro di boxe, mentre guardavano uno spettacolo. Il pubblico, in tal modo, sarebbe stato rilassato, interessato a quello che
stava guardando, ma sopratutto, fumando con calma, utilizzava il sigaro
per divertirsi e per pensare, guardava, ma non si emozionava troppo perché quasi distaccato dallo spettacolo grazie alla calma data dal fumo lento.
"A mio parere", affermava il drammaturgo tedesco, "è
impossibile per un attore recitare in modo innaturale, pomposo, come nel vecchio stile romantico, in un piccolo teatro e di fronte ad un uomo che fuma in platea". C'è da pensare, no?
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