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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

25 maggio 2011

Quel "Toscano" che con Garibaldi ha fatto l'Italia

Festeggia i 150 anni dall'Unità d'Italia insieme a tutti gli altri, ma è l'unico ad essere stato fisicamente presente, nel 1861, alla spedizione dei Mille. Come minimo, bisogna ammetterlo, ha un carattere forte e una sorprendente longevità. Viene da lontano: lontano nel tempo. Pare che sia in circolazione dal 1818. Si pensi, inoltre, che quando il Granducato di Toscana, all'inizio dell'Ottocento, era retto dal granduca Leopoldo, imparentato ai Borbone di Napoli, lui c'era. Questa parentela, infatti, venne caratterizzata, oltre che dalle ovvie interlocuzioni politiche, anche dalla diffusione del famoso, anzi fumoso, sigaro Toscano.
Insomma, il mistero è svelato. E così, anche il sigaro Toscano, nel suo piccolo, ha fatto l'Italia. Prodotto dalle manifatture reali venne usato come arma anti-borbonica nelle proteste napoletane del 1848, quando le classi medio-alte del Regno di Napoli vollero contrapporsi all'assolutismo di Ferdinando, costringendolo a concedere la costituzione. Di fronte alle resistenze del sovrano, si mise in atto quello che è, probabilmente, un vero e proprio "sciopero del fumo lento". Una rivoluzione. Del resto, i sigari sono lenti, ma inesorabili. Hanno attraversato la Storia. E anche se, nel corso dei decenni, moltissimi sigari sono andati in fumo... possiamo affermare, senza timore di smentita, che "il sigaro", al singolare, ha resistito al tempo ed è rimasto a farci compagnia fino ai nostri giorni. Sfogliare l'album dei "ricordi", di conseguenza, è come sfogliare un libro di Storia: a cominciare da Giuseppe Garibaldi, legatissimo al suo Toscano tanto che, nel 1982, per iniziativa dello scrittore Mario Soldati, proprio in occasione del centenario dalla morte dell'Eroe dei Mille, nacque l'idea di fare un sigaro Grand Cru prodotto esclusivamente con il tabacco del Kentucky. Questo nuovo sigaro si chiamò "Garibaldi", come omaggio all'Eroe dei Due Mondi e al Risorgimento italiano. Il sigaro Toscano fu addirittura il vessillo dei patrioti italiani nelle cinque giornate di Milano quando, nel 1848, durante la battaglia con gli austriaci, il Toscano divenne la risposta italiana a un sigaro simile prodotto dagli austriaci. E non è finita: il sigaro è stato sempre presente nei momenti importanti della storia politica contemporanea. Winston Churchill, per esempio, era un grandissimo amante di sigari cubani e, in particolare, di quelli prodotti dalla marca "Romeo y Julieta". La sua predilezione fu per un formato particolare, denominato "Parejo", che venne identificato a tal punto con il Presidente inglese, da acquisire addirittura il suo nome: il Churchill, appunto. Il sigaro Toscano, invece, come già detto, è nato all'inizio dell'Ottocento. Pare sia comparso la prima volta nel 1815, a Firenze e che abbia accompagnato tutto il periodo dei moti rivoluzionari e risorgimentali. Non a caso, è ormai divenuto un simbolo iconografico dell'Italia e del suo migliore artigianato. Tra gli estimatori e i fumatori di Toscano si annoverano artisti, musicisti, poeti, politici, scienziati. Qualche nome? Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Marcello Mastroianni, Totò, Gianni Brera e Burt Lancaster, indimenticabile nella scena del film Il Gattopardo, in cui si accende un sigaro Toscano tutto intero, per poi gustarlo come si gusta la memoria di un tempo andato eppure immortale. Giuseppe Verdi, poi, era un intenditore e un consumatore del Toscano. Senza dimenticare il tenore Tommaso Salvini, convinto che quelle foglie di tabacco aiutassero le sue corde vocali a mantenere il giusto timbro e a salvaguardare la voce. Così, il sigaro accompagnò, negli anni, anche le voci di Giuseppe Tacconi, Beniamino Gigli, Enrico Caruso. Ma su tutti emerge la figura di Mascagni, vero appassionato di sigari e autore della Cavalleria Rusticana. Anzi, fumava il Toscano mentre componeva. Una simbiosi perfetta. Oggi, il sigaro è molto apprezzato dai politici, anche tra i più giovani. Sicuramente, nel nostro immaginario odierno, il sigaro ci fa venire in mente Bossi o Buttiglione, Bersani o Jannuzzi, Ferrara o scegliete voi, sono così tanti. Se si va indietro nel tempo, si può pensare al sindacalista Luciano Lama e a qualcuno verrà in mente il sigaro Avana di Hemingway o di Fidel Castro. Mentre Marco Pannella fuma il Toscano aromatizzato alla grappa. E la storia continua...

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