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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

18 maggio 2013

Puro Paradiso: Papagayo alla prova del fuoco

Nella confortevole cornice della trattoria La Fricca  (BG), dopo un'ottima ed appagante cena, in perfetto stile Cigar Club Bergamo, ha avuto luogo lo scorso martedì, in anteprima nazionale la degustazione del Paradiso Papagayo (Toro), formato di punta della marca in questione, sotto la guida di Aniello Buonincontro (GM di Cigars & Tobacco, gruppo Lubiski), che ci ha fatto conoscere la storia del brand ed apprezzare le sfumature organolettiche di questo prodotto.
Il sigaro, puro nicaraguense prodotto dalla "My Father" (i.e. manifattura di "Don Pepìn" Garcia), rivela subito i toni decisi tipici di altre marche provenienti dalle stesse manifatture. Fin da subito appare chiaro che non si tratta di un sigaro per principianti, non fosse altro che per la forza nicotinica.
Nel primo tercio infatti, il sigaro parte con una forza sorprendente, ed un'espressione aromatica importante di caffè, terra, legno ed erbe aromatiche, la sapidità si esprime già dai primi puff, ed è interessante il fatto che, nonostante la forza elevata, sia quasi totalmente assente l'amaro. Le prime boccate sono un po' dry, ma non tarda a comparire una gradevole acidità che riequilibra il palato.
Il secondo tercio vede calare leggermente la forza, che poi ricomparirà sul finale, in una evoluzione "a pendolo" che è abbastanza anomala, anche se è già stata riscontrata da chi vi scrive in alcune marche nicaraguensi ed honduregne. Permane invece l'evoluzione gustativa con la comparsa di tutti e quattro i sapori principali (oltre a salato ed acido anche dolce ed amaro), e quella aromatica con  note di cuoio e balsamiche che sostituiscono la terra e le erbe aromatiche.
L'ultimo tercio oltre a una ripresa in termini di forza esprime note  di pepe e di tostato molto importanti e compare una nota piccante abbastanza gradevole.
In termini di costruzione i sigari si sono rivelati buoni, abbastanza regolare la combustione, con piccole correzioni necessarie solo su alcuni esemplari, regolare il riempimento; il tiraggio risulta abbastanza aperto, si consiglia quindi di prediligere un puncher come strumento di taglio.
Un sigaro che può attestarsi attorno agli 85-87 punti sulla nostra scala di valutazione (che ricordiamo essere diversa rispetto a quella di Cigar Aficionado o Cigar Journal, in cui i punteggi sono essenzialmente molto schiacciati verso l'alto, lo stesso sigaro ottiene infatti 91 punti su CA e 92 su CJ), e che in relazione al formato ed al costo denota un ottimo rapporto qualità/prezzo per questa vitola. Chi vi scrive ha avuto modo di fumare tutte le vitolas della marca Paradiso, ed in linea di massima il Robusto (Clasicos) ha evidenziato caratteristiche simili al Papagayo, salvo le differenze intrinseche di formato, mentre i formati di cepo più ridotto (Supremos e Minuto) riescono ad esprimere una maggiore aromaticità, con livelli di forza meno spiccati, specialmente in ingresso.

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