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01 agosto 2012

RyJ Wide Churchill e Partagas E2: quando il Largo e il Cepo non fanno la differenza

Dopo aver più volte discusso in queste pagine della moda dei formati corti e grossi che si afferma sempre di più nel mondo dei puros, parliamo oggi di due sigari di recente introduzione nel vitolario habanos, entrambi di cepo abbastanza generoso, benchè con caratteristiche molto diverse tra loro, e di media lunghezza, che almeno sulla carta dovrebbe offrire una miglire evoluzione rispetto, ad esempio, al formato robusto cubano.
I sigari in questione sono il Wide Churchill di Romeo y Julieta (vitola Montesco, 55x130) e la serie E no.2 di Partagàs (vitola Duke 54 x 140) entrambi afferenti alla famiglia dei robustos per l'international shape (l'E2 è un robusto extra, che fino a poco tempo fa rientrava nei cosidetti robustos oversize).
Si tratta di due sigari di fattura discreta, dall'ottimo impatto visivo (forse questa la ragione della loro commercializzazione). Il Wide Churchill è, come dichiarato da Habanos, mono-tripa, ha cioè una sola tipologia di foglia da ripieno, non è dato sapere quale, anche se vista la forma piatta del braciere e i livelli di forza tutto sommato medio bassi, tendiamo ad escludere che si tratti di ligero. L'E2 è unvece un sigaro più strutturato, a ligada tradizionale ligero-seco-volado, che anche in fumata si traduce sicuramente in caratteristiche oggettivamente più apprezzabili.
Tralasciando le caratteristiche specifiche (come accennato il wide churchill è mediamente più leggero ed aromatico, mentre l'E2 è decisamente più forte), in questo post ci chiediamo se ci fosse veramente bisogno di queste vitolas, visto che non palesano quello che dovrebbero offrire, cioè in primis una migliore evoluzione rispetto ai robustos delle rispettive marche (il D4 di Partagàs e lo Short Churchill o l'Exibiciòn no.4 di RyJ, quest'ultimo un hermoso no.4, formato simile al robusto).
I motivi alla base di questa carenza in evoluzione sono diametralmente opposti in realtà, nel caso del wide churchill probabilmente la mono-tripa attenua l'evoluzione della fumata, mentre nel caso dell'E2 il motivo è da ricercare in una dose di ligero probabilmente troppo generosa che offusca fin dai primi puff l'evoluzione aromatica.
Intendiamoci, non parliamo di sigari scadenti: il wide churchill è un sigaro di qualità media, che però in virtù del prezzo giustifica comunque la sua presenza sul mercato, l'E2 è un sigaro già di qualità medio-alta, più in linea coi prezzi di altri habanos di pari qualità e formato similare; quindi fughiamo ogni possibilità di fraintendimento di questo post, che assolutamente non vuole sminuire la qualità, o meglio il rapporto qualità/prezzo di questi puros. Tuttavia ci chiediamo se effettivamente questa corsa al ring gauge abbia senso, dal punto di vista delle caratteristiche intrinseche dei sigari stessi, escludendo "l'immagine" che un sigaro di dimensioni generose ha nello stereotipo del del fumatore di Habanos, visto che i robustos delle rispettive marche avevano già caratteristiche comparabili o addirittura superiori nel caso di RyJ.

5 commenti:

  1. Concordo con quanto osservato da zap...C'è da chiedersi se questa corsa a formati sempre più grossi non sia solo una strategia mirata a raggiungere fasce di mercato più "modaiole" e meno attente a particolari relativi all'evoluzione.

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  2. quella sui formati corti e grossi lo è senza ombra di dubbio, strategia verso le mode e verso i ritmi moderni, che secondo me fanno a pugni col concetto di sigaro... se ho poco tempo non fumo... ma su formati di questo tipo, che pure hanno tempi di fumata superiori all'ora, si dovrebbe puntare secondo me su un pochino di evoluzione in più.

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  3. ..d'accordo con voi...però quell'E2 della foto...ha un colore veramente orripilante!!!non gli rende giustizia, perchè a mio avviso a crudo è un ottimo sigaro, magari il ragazzo col tempo si fara!
    il peggiore in assoluto e il serie d. n5...una pena infumabile

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  4. tanti sono dell'idea che l'E2 abbia potenzialità nell'invecchiamento... in realtà se escludiamo i first batch penso che oltre ad ammorbidire qualche tono amaro da eccesso nicotinico, non abbiano molto da esprimere con l'aging, mi spiego meglio: gli aromi sono offuscati dalla fortaleza, se attendiamo che la orza si ingentilisca col tempo, è verosimile che quando questo accadrà molti aromi saranno già scomparsi, l'unica possibilità che intravedo è quella dell'invecchiamento in cellophane o in giara ermetica, ma in questo caso avremo forse una maggiore complessità percettibile, tuttavia non guadagneremo in evoluzione poichè gli aromi si uniformeranno lungo il cannone... insomma quella evoluzione in più rispetto al D4 non penso che la raggiungeranno, anche se possono migliorare.

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