La storia della Tabacalèra Perdomo
affonda le sue radici a San José de las Lajas, Cuba, un
comune agricolo situato a sud est de L'Avana, dove è cresciuto
Silvio Perdomo, che inizia il suo apprendistato come torcedor
nei primi anni ‘30 per poi approdare alla
fabbrica H. Upmann (1937-1945), e in seguito a
Partagàs fino al 1959. sempre a Cuba il figlio, Nick Perdomo
Sr. ha iniziato il suo
apprendistato nel 1948 presso lo stabilimento Marin e Trujillo
ottenendo un grande successo per la sua bravura e raggiungendo
ben presto il padre presso le manifatture Partagàs, dove entrambi erano fra i
migliori torcedor, e per questo nelle grazie del regime di Batista come
uomini-immagine delle manifatture.
La rivoluzione portò all’incarcerazione del
padre per ben 15 anni, in diverse carceri cubane, e ovviamente alla perdita del
posto di lavoro per tutti i membri della famiglia; più tardi Nick Sr. fu
vittima di un’imboscata delle truppe castriste e rimase ferito. A seguito di
questi eventi la famiglia decise di emigrare negli stati uniti, a Washington, dove,
nel 1976, nacque Nick Perdomo Jr., fondatore, nel 1992 la Tabacalèra Perdomo
con sede a Miami, dove ancora oggi si trova l’amministrazione della società. Per alcuni anni la manifattura stenta a
decollare sul piano internazionale, fino al 1999, anno in cui Cano A. Ozgener,
presidente di CAO International, contatta la dirigenza per ristabilire la
produzione dei suoi sigari in Nicaragua.
Oggi la Tabacalèra Perdomo è conosciuta come
“el monstro” ad Estelì, dove hanno sede le manifatture, essendo di fatto la
seconda fabbrica di sigari del paese come dimensione.
Le manifatture Perdomo invece producono quasi
esclusivamente sigari fatti a mano, in larga percentuale per conto di altre
marche, che pur mantenendo i propri standard per la preparazione delle ligade
riconoscono nella qualità di torcida di Perdomo una delle migliori
nicaraguensi. Uno dei fattori discriminanti per la buona
qualità costruttiva di Perdomo è dovuto alle macchine per il controllo del
tiraggio (Perdomo è stata una delle prime manifatture al mondo ad adottare
questa tecnologia), installate su ogni postazione di torcida, e non per
controlli a campione come avviene per altre manifatture, in questo modo ogni
singolo sigaro viene testato prima dell’applicazione della capa.
La gamma di prodotti è fra le più ampie del
panorama extracubano, tocca diverse fasce di prezzo a partire dalle linee
“fresco” (numero 1 in figura) “nick
sticks” (numero 9) e “cuban bullet” (numero 2), abbastanza economiche, non
disponibili in Europa, proseguendo con le linee di fascia intermedia, come la
“lot 23” (numero 3 in figura) i cui tabacchi provengono interamente
dall’omonimo appezzamento vicino a Estelì, e la serie “Habanos” (numero 4),
prodotta con varietà di tabacco cubane coltivate in Nicaragua, per arrivare
alle linee di punta “Grand cru” (numero 7 in figura), prodotta solo nelle
annate migliori (l’ultima disponibile è la 2004), “patriarch” (numero 5)
dedicata al capostipite della famiglia Perdomo, “ perdomo 2 ” (numero
8, oggi l’unica disponibile in italia) prodotta in serie limitata con tabacchi
invecchiati 5 anni, e “reserve” (numero
6), prodotta con tripa 100% nicaraguense, e tabacchi invecchiati minimo 3 anni.
La linea “reserve” è stata prodotta fino al
2003 con denominazione “la tradiciòn” in 2 varianti, la serie F che comprendeva
i Figurados (2 formati: Piramide e Figurado), e la serie P, composta dai
formati Parejos, dal 2004 la linea “reserve la tradiciòn” è stata sostituita
dalla linea “reserve 10th aniversary” e la vecchia distinzione per tipologia di
formato è stata sostituita da quella per colore di fascia, come avviene per
tutta la gamma Perdomo. Ogni linea di
produzione viene infatti proposta in almeno 2, o più spesso 3, colorazioni
della capa, che vanno dal claro al maduro.
L’unico dettaglio stonante per questa marca è la scelta dei formati, essendo una marca relativamente recente infatti, quasi tutti i sigari hanno un rapporto cepo/largo molto generoso, come detta la tendenza di mercato negli ultimi anni, tutta la gamma annovera solo 3 sigari al di sotto del 48 di cepo (di cui 2 nella linea patriarch, che di recente sta tentando di lanciare formati più sottili secondo la vecchia tradizione cubana).
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