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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

25 aprile 2012

guida ai sigari del caribe: Perdomo



La storia della Tabacalèra Perdomo affonda le sue  radici a San José de las Lajas, Cuba, un comune agricolo situato a sud est de L'Avana, dove è cresciuto Silvio Perdomo, che inizia il suo apprendistato come torcedor nei primi anni ‘30 per poi approdare alla fabbrica H. Upmann (1937-1945), e in seguito a Partagàs  fino al 1959.  sempre a Cuba il figlio, Nick  Perdomo  Sr. ha iniziato il suo  apprendistato nel 1948 presso lo stabilimento Marin e Trujillo ottenendo un grande successo per la sua bravura e raggiungendo ben presto il padre presso le manifatture Partagàs, dove entrambi erano fra i migliori torcedor, e per questo nelle grazie del regime di Batista come uomini-immagine delle manifatture. 
La rivoluzione portò all’incarcerazione del padre per ben 15 anni, in diverse carceri cubane, e ovviamente alla perdita del posto di lavoro per tutti i membri della famiglia; più tardi Nick Sr. fu vittima di un’imboscata delle truppe castriste e rimase ferito. A seguito di questi eventi la famiglia decise di emigrare negli stati uniti, a Washington, dove, nel 1976, nacque Nick Perdomo Jr., fondatore, nel 1992 la Tabacalèra Perdomo con sede a Miami, dove ancora oggi si trova l’amministrazione della società.  Per alcuni anni la manifattura stenta a decollare sul piano internazionale, fino al 1999, anno in cui Cano A. Ozgener, presidente di CAO International, contatta la dirigenza per ristabilire la produzione dei suoi sigari in Nicaragua.
Oggi la Tabacalèra Perdomo è conosciuta come “el monstro” ad Estelì, dove hanno sede le manifatture, essendo di fatto la seconda fabbrica di sigari del paese come dimensione.
Le manifatture Perdomo invece producono quasi esclusivamente sigari fatti a mano, in larga percentuale per conto di altre marche, che pur mantenendo i propri standard per la preparazione delle ligade riconoscono nella qualità di torcida di Perdomo una delle migliori nicaraguensi. Uno dei fattori discriminanti per la buona qualità costruttiva di Perdomo è dovuto alle macchine per il controllo del tiraggio (Perdomo è stata una delle prime manifatture al mondo ad adottare questa tecnologia), installate su ogni postazione di torcida, e non per controlli a campione come avviene per altre manifatture, in questo modo ogni singolo sigaro viene testato prima dell’applicazione della capa.
La gamma di prodotti è fra le più ampie del panorama extracubano, tocca diverse fasce di prezzo a partire dalle linee “fresco” (numero 1 in figura)  “nick sticks” (numero 9) e “cuban bullet” (numero 2), abbastanza economiche, non disponibili in Europa, proseguendo con le linee di fascia intermedia, come la “lot 23” (numero 3 in figura) i cui tabacchi provengono interamente dall’omonimo appezzamento vicino a Estelì, e la serie “Habanos” (numero 4), prodotta con varietà di tabacco cubane coltivate in Nicaragua, per arrivare alle linee di punta “Grand cru” (numero 7 in figura), prodotta solo nelle annate migliori (l’ultima disponibile è la 2004), “patriarch” (numero 5) dedicata al capostipite della famiglia Perdomo, “ perdomo 2 ” (numero 8, oggi l’unica disponibile in italia) prodotta in serie limitata con tabacchi invecchiati 5 anni, e  “reserve” (numero 6), prodotta con tripa 100% nicaraguense, e tabacchi invecchiati minimo 3 anni.
La linea “reserve” è stata prodotta fino al 2003 con denominazione “la tradiciòn” in 2 varianti, la serie F che comprendeva i Figurados (2 formati: Piramide e Figurado), e la serie P, composta dai formati Parejos, dal 2004 la linea “reserve la tradiciòn” è stata sostituita dalla linea “reserve 10th aniversary” e la vecchia distinzione per tipologia di formato è stata sostituita da quella per colore di fascia, come avviene per tutta la gamma Perdomo.  Ogni linea di produzione viene infatti proposta in almeno 2, o più spesso 3, colorazioni della capa, che vanno dal claro al maduro.

L’unico dettaglio stonante per questa marca è la scelta dei formati, essendo una marca relativamente recente infatti, quasi tutti i sigari hanno un rapporto cepo/largo molto generoso, come detta la tendenza di mercato negli ultimi anni,  tutta la gamma annovera solo 3 sigari al di sotto del 48 di cepo (di cui 2 nella linea patriarch, che di recente sta tentando di lanciare formati più sottili secondo la vecchia tradizione cubana).

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