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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

01 dicembre 2011

guida ai sigari del caribe: il gruppo Davidoff 5 - Winston Churchill

Una marca di recente introduzione per il gruppo Davidoff, la "Winston Churchill", dedicata al grande statista inglese, diventato un'icona anche nel mondo del sigaro, essendo stato immortalato più volte con un habano in mano o tra le labbra.
Una marca che smentisce chi crede che i sigari a blending orizzontale siano sigari meno pregiati, è vero che la "purezza" dei sigari, è nella gran parte dei casi sintomo di buona qualità, ma non mancano le sorprese anche nei sigari blended e questa linea ne è la conferma ulteriore.
Si tratta infatti di una linea dal blend abbastanza complesso, con ligada mista di tabacchi avanensi coltivati in Repubblica Dominicana, Perù e Nicaragua, avvolta in bellissime capas Ecuador sun grown. Si ricorda a chi legge che il concetto di "sun grown" in Ecuador esula un po' dall'idea che gli aficionados hanno sulle foglie da capa coltivate in pieno sole o "sol ensartado", poichè la naturale nuvolosità presente molto frequentemente in Ecuador, fa si che le foglie ottenute senza ombreggiamento artificiale siano in realtà, come caratteristiche e come colorazione, una via di mezzo fra le "tapados" e le "sun grown".
Focalizzando l'attenzione sulla ligada mista, troviamo una "mezcla" molto interessante, dove le note aromatiche dominicane, presenti sia nella tripa che nel capote, incontrano il corpo nicotinico importante del tabacco nicaraguense, non ci è dato sapere quali siano le foglie peruviane che entrano in gioco nella ligada, ma sappiamo che questo paese relativamente "nuovo" nella fornitura di tabacchi da sigaro, produce anche tabacchi con rese produttive molto basse ma estremamente concentrati in aromi, e vista la complessità di questi sigari non è da escludere che venga utilizzata una piccola quota di queste foglie.
Sigari quindi di qualità elevata, con un'ottimo equilibrio organolettico fra forza ed aromi, una buona complessità ed intensità aromatica, e una discreta evoluzione, soprattutto nei formati di dimensioni importanti. A completamento di queste caratteristiche incontriamo, come in tutto il gruppo Davidoff del resto, una costruzione quasi impeccabile, con sigari dal tiraggio ottimale, che raramente necessitano di correzioni del braciere in corso di fumata, e la cui cenere si presenta di una compattezza fuori del comune.
Apparentemente non ci sono note negative da segnalare, in realtà il prezzo sui mercati europei, elevato per i formati medi e grandi, li rende scarsamente competitivi rispetto ai parivitola cubani e ad altri caraibici di alta gamma, i piccoli formati invece, prodotti secondo le tendenze di mercato attuali, dal prezzo molto competitivo (si nota per altro una disparità di prezzo eccessiva fra piccoli e grandi formati della marca), non raggiungono, per ragioni intrinseche del formato, la qualità organolettica percettibile sui formati più lunghi.
Il vitolario attuale offre diversi formati (citati di seguito secondo l'international shape), fra cui un Churchill (ovviamente!!), una Corona Gorda, un Robusto, un Toro, una Petit Corona, una Très Petit Corona e uno Short Belicoso, gli ultimi due formati sono caratterizzati da prezzi più contenuti, e confezionati in scatolette di alluminio da 4 pezzi. Una strana suddivisione del packaging e delle fasce di prezzo che tuttavia ha una sua logica, nell'ottica di esplorare fasce di mercato differenti.

2 commenti:

  1. Sono daccordo sulla qualità di questo Brand. E mi fa piacere sapere che sono blend orizzontali, essendo io un forte sostenitore dei puros! Niente di più bello dell'essere smentito da una cosa ben fatta! ;)

    Inoltre mi ha colpito molto la cura rivolta al confezionamento.
    Come al solito Oettinger non si mette a fare un marchio cosi, tanto per lanciare qualcosa sul mercato. Tanto di cappello a questo gruppo.

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  2. Lazzaro, in realtà il discorso puro-blended è abbastanza complesso... intanto c'è blending e blending, miscelare tabacchi per ottenere un miglioramento laddove il paese produttore di un determinato tabacco è carente è una cosa, miscelare tabacchi per approvvigionarsi di materia prima a basso costo è un'altra, e, aggiungo, miscelare tabacchi in maniera studiata per ottenere una particolarità organolettica altrimenti non ottenbile è un altro conto ancora... nel caso di specie possiamo dire che il blend è utilizzato sia per carenze oggettive dei tabacchi dominicani, per esempio in forza, sia per ottenere un carattere specifico del blend, difficilmente ottenibile in altra maniera.
    Il sigaro puro fuori da cuba è quasi sempre una garanzia di qualità, perchè come sappiamo è difficile ottenere il 100% dei tabacchi con qualità accettabili in un determinato areale fuori da cuba, ora ci riesce abbastanza bene solo in nicaragua visto nel suo complesso. Quindi se un'azienda investe per ottenere una ligada 100% autoctona probabilmente ha un'attenzione molto spinta verso la qualità dei propri prodotti... questo però si "riflette" sull'intera azienda... per esempio il gruppo davidoff è uno dei pochi che fra le sue linee annovera anche sigari puri, in repubblica dominicana, ma anche nelle linee blended non manca l'attenzione alla qualità.

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