Il puro in questione prodotto in esclusiva per il mercato italiano di dimensioni 110x42 e vitola minutos, prende in conropiede
la tendenza d'oggi dei sigari di grossi calibri.
Ciò lo rende affascinante agli occhi di chi oggi è tediato da questi diametri spropositati.
Stretto tra la doppia anilla che ci fa capire essere di produzione limitata si nota una capa colorada poco luminosa ma ben stesa e priva di nervature.
All'accensione si presenta molto più incisivo dei precedenti esemplari provati con note molto aspre e tanniche, che coprono molto gli aromi
leggeri che si riescono a percepire a malapena di spezie.Il tiraggio è ottimo e la cenere compatta appena caduta mi porta con
velocità nel secondo tercio.
Qua diventa più armonico e dolce con note di miele e terra.
La quiete aromatica dura ben poco con un terzo tercio burrascoso sin dall'inizio
che riporta al palato note ammoniacali.
Ciò detto spengo il cubano prematuramente evitando così le tipiche sensazioni che si hanno fumando sigari
con ancora residui di microfermentazione.
Valutare un sigaro così non ha senso,questa degustazione fa capire a molti neofiti che tanti sono i fattori che incidono sulla fumata,
ed è per questo che moltissimi appassionati scelgono con cura l'avana da accendere sfruttando tutti e 5 i sensi e capendo se è il momento di fumarlo
lasciarlo ancora riposare.
Posso dire avendo provato anche altri esemplari che il sigaro in sè è ottimo per una breve e disinvolta fumata mattutina,il tutto va a discapito dell'evoluzione,
che in un formado del genere non è molto accentuata.
Si impara a conoscere l'avana anche con queste fumate che come si suol dire ci" lasciano con l'amaro in bocca".
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