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Il governo vuole aumentare i controlli fiscali in seguito a uno scandalo di corruzione sugli Habanos |
Il governo cubano ha deciso di intensificare i controlli fiscali sulle aziende che producono sigari per impedire che possano arricchirsi ai danni dello stato.
La decisione è stata presa in seguito allo scandalo di corruzione che ha travolto il maggiore produttore cubano di sigari, la Habanos e il suo vicepresidente Manuel Garcia.
L’industria dei sigari è una delle più note e delle più fiorenti di Cuba. Fu nazionalizzata poco dopo la rivoluzione comunista del 1959, ma fu soltanto a partire dagli anni Ottanta che la distribuzione dei sigari finì sotto il diretto controllo dello stato.
Garcia è in carcere dall’agosto del 2010, accusato di avere venduto i sigari cubani illegalmente e a prezzi bassissimi a distributori stranieri.
Il governo cubano sostiene che in dieci anni sarebbero stati venduti in questo modo circa 45 milioni di sigari fatti a mano, che all’estero possono essere venduti anche per 65 dollari ciascuno. La perdita di denaro avrebbe colpito anche Imperial Tobacco, un’azienda britannica che ha acquisito il 50 percento della Habanos nel 2008.
tratto da : Granma.cu
Manuel Garcia non è un produttore di sigari bensì il vicepresidente della Habana Tobacco sa.L'accusa è infondata ed è in carcere dall settebre 2010 solo per colpa di delatori delinquenti falsi ed invidiosi .A tutt'oggi non vi è un capo di imputazione che si possa reggere se non cose ridicole,c'è da pensare che qualcuno,come al solito sconosciuto, cosa che a Cuba va tanto di moda, ha voluto farlo fuori per invidia o per sostituirlo nel ruolo che deteneva,questa è la fine che a Cuba fanno gli onesti ed anche i buoni socialisti,mentre i corrotti sempre che non siano ministri o....scontano qualche mese (seppur colpevoli) e poi vengono messi in libertà .
RispondiEliminaIl pezzo come potrai immaginare è una pura trasposizione dal pezzo originale spagnolo, tratto da Granma , ti ringrazio per la precisazione, provvedo a far rettificare subito il pezzo.
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