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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

04 dicembre 2015

I cubani sono sopravvalutati? secondo Business Insider si

Non troppo tempo fa vi avevamo riportato le impressioni del giornalista statunitense Leeden, che sottolineava il declino di cuba, prendendo ad esempio emblematico il calo qualitativo nel tempo degli Habanos. Avevamo anche evidenziato come anche noi di cigar blog ci fossimo accorti di questo trend da un po' di tempo, dicendo che questo non è un motivo per abbandonare i sigari provenienti da Cuba, che hanno ottime potenzialità. Ma ovviamente da consumatori ci rivolgiamo al mercato chiedendo qualità, e dobbiamo far sentire la nostra voce,  affinchè Cuba ritorni "sulla retta via" imprimendo una nuova spinta qualitativa ai propri prodotti.
Le nostre osservazioni sono nuovamente corroborate dal Business Insider UK, testata inglese che si occupa di finanza e mercati. In un articolo di quest anno, il giornalista Dennis Green titola
infatti "Real Cigar Aficionados Know Cubans Aren't A Big Deal Anymore" (i veri aficionados sanno che i cubani non sono più un gran affare), rincarando la dose nella didascalia all'unica figura presente nella pagina: "Cuban cigars are no longer the best in the world" (i sigari cubani non sono più i migliori al mondo) .
Due frasi che riassumono il pensiero dell'autore, che raccoglie la testimonianza di
Michael Herklots (gruppo Nat Sherman). Nell'articolo sono riportati alcuni dati di mercato e di rating e alcune considerazioni di Herklots secondo cui l'eventuale rientro dei cubani in USA non riporterebbe, oggi, gli aficionados americani a spostarsi nuovamente in massa verso il consumo di Habanos. Herklots dice che le alternative offerte dagli altri paesi del caribe oggi offrono qualità elevata e costanza produttiva, molto apprezzata dal mercato USA e non solo.
L'articolo prosegue poi con importanti osservazioni sulla minor cura prestata che Cuba presta nei controlli qualitativi, dicendo che c'è un'elevata probabilità di trovare alcuni sigari pessimi (li definisce letteralmente "total dogs") in un box, perchè sono mal rollati o troppo pieni. La ragione principale viene imputata (come noi abbiamo più volte sottolineato anche nel blog) alla mancanza di spirito imprenditoriale nella Isla, che porta ad un appiattimento qualitativo dei prodotti.
L'articolo si conclude con una importante considerazione pro Cuba, che anche noi di cigar blog condividiamo "la reputazione di cuba per quanto riguarda i sigari non è certo immeritata, sono stati pionieri nella produzione e per lungo tempo sono stati i migliori al mondo" (noi di cigar blog auspichiamo che possano tornare ad esserlo). 
trovate l'articolo completo qui

4 commenti:

  1. Mi dispiace per gli inglesi, ma i sigari cubani sono e restano i migliori del mondo, anche se gli standard produttivi, già assai decaduti, peggiorassero dieci volte. Basta con l'imperativo dell'ottima lavorazione e della garanzia di qualità. Fumare sigari è cosa antica, che non deve scendere a compromessi con le mode moderne, prima fra tutte quella della qualità/prezzo. Preferisco spendere un sacco di soldi e buttarne una buona parte, pur di fumarmi un cubano, quando e se sono fortunato, riuscito bene. O anche non troppo male. Gli altri, caraibici e non, così belli e riempiti alla perfezione, li lascio volentieri a chi si contenta di fumare bene o “corretto”, rinunciando però al fango e all'oro della storia, così invincibilmente e da sempre mescolati.
    Francesco Fagioli

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    1. Ogni fumatore farà le sue scelte in autonomia di giudizio e su questo non si discute. Però una critica andrebbe sempre supportata da dati oggettivi,affermare che :"Fumare sigari è cosa antica, che non deve scendere a compromessi con le mode moderne, prima fra tutte quella della qualità/prezzo. Preferisco spendere un sacco di soldi e buttarne una buona parte, pur di fumarmi un cubano, quando e se sono fortunato, riuscito bene. O anche non troppo male. Gli altri, caraibici e non, così belli e riempiti alla perfezione, li lascio volentieri a chi si contenta di fumare bene o “corretto”" Da un punto di vista razionale questa affermazione per quanto appassionata non significa nulla, è totalmente priva di oggettività,se si parla della presunta superiorità di un prodotto bisogna portare dati dimostrabili e oggettivi, nel nostro caso: fattura del prodotto,costanza produttiva,fruibilità,identità di marca,media dei prezzi (il sigaro non è un opera d'arte da museo ma è prodotto per essere fruito,come un vino,un cioccolato ecc) Quindi solo confrontando questi dati con razionalità ed obbiettività di giudizio,si può fare un confronto serio e costruttivo per gli appassionati,tutto il resto è filosofia personale o chiacchiere da bar.

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    2. Caro, siamo in un'epoca di lenta ma inesorabile, totale decadenza. Vinceranno, calpesteranno e prenderanno tutto culture e società a noi completamente estranee, che di certo non fumeranno sigari. Se abbiamo un minimo senso della storia, non ci resta che attendere l'inevitabile. Ricordando. E nutrendoci di futili chiacchiere (non già di discorsi seri e “obbiettivi”), e dissipando gli ultimi averi in gloriosi, imperfetti cubani e in porti vintage.

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  2. Beato te che hai ricchezze da dissipare... :-) Fare filosofia esistenzialista sicuramente è emozionante ma su un blog di appassionati di sigari sarebbe più interessante rimanere sul tema... PS : le culture chiuse in se stesse sono le prime ad implodere ;-)

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