Abbiamo appreso in questi giorni la notizia che segue:
Il fatturato di Habanos, società che commercializza i migliori sigari cubani, e' cresciuto del 6% nel 2012 per attestarsi a 416 milioni di dollari.
Lo ha annunciato il gruppo all'apertura del festival di Havana.
La crisi economica ha influenzato il mercato nel sud Europa, ma e' stata compensata da una forte crescita nell'area dell'Asia del Pacifico e da un buon trend nel nord Europa.
Le vendite, dopo quattro anni, sono raddoppiate in Cina che e' diventato il terzo mercato nazionale per Habanos. (Fonte: Corriere.it)
Una prima valutazione da parte nostra mette in luce un aspetto che da mesi scriviamo su queste pagine: la continua ascesa del mercato asiatico e in particolar modo quello cinese.
Il dominio è sancito anche dalla politica commerciale di Habanos che si coccola questi mercati, regalandogli ogni anno le migliori edizioni regionali, probabilmente anche per creare un aurea mitica nei collezionisti europei.
La seconda valutazione è la tenuta faticosa del mercato europeo.
In anni difficili come questi, un mercato come quello del sigaro cubani, ha risentito parecchio della crisi economica e di questo ne hanno approfittato, in maniera positiva a nostro avviso, i brand non cubani, che si pongono aggressivi sul mercato con dei prezzi decisamente più accessibili. Questo ha portato al proliferarsi di svariati brand che altro non hanno fatto che accrescere l'offerta proposta agli aficionados.
L'ultima considerazione è il fascino crescente che porta sempre più persone ogni anno a L'Avana al Festival, considerata tappa quasi obbligata dagli amanti del sigaro di tutto il mondo, durante questa settimana di Febbraio, che conferma il tabacco e il sigaro cubano ai vertici nel gradimento della clientela, un trono che nei prossimi anni dovrà però essere difeso attentamente dalla sempre maggiore ascesa degli altri paese del Caribe, in primis Nicaragua, Rep.Dominicana e Honduras.
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