Dopo il sigaro stesso l'oggetto più desiderato da ogni buon aficionado sicuramente è l'humidor. L'humidor, oggetto dimille controversie riguardanti la conservazione dopo tanti anni mantiene lo stesso scopo, ovvero mantenere sempre in ottime condizioni i nostri preziosi manufatti. Ne esistono di diverse tipologie e tipi, dai più moderni ai vintage da quelli più costosi ai più economici.
"Chi più spende meno spende"dice il proverbio, e spesso è così. Quando un neofita alle prime armi compra il suo
primo humidor molto disorientato può prendere qualche fregatura.
primo humidor molto disorientato può prendere qualche fregatura.
Si incappa molto spesso in humidor "made in china"sopratutto nel web, costruiti con materiali scadenti, ovvero con cedro non opportunamente stagionato, con pellicole di finta radica e cosa più importante con igrometri non tarati e di pessima qualità che possono arrivare ad un errore del 15% conducendoci così a una conservazione deleteria per il tabacco..
Un'ottima alternativa alle spese eccessive e/o fregature è il "fai da te"sono presenti numerose guide su come costruirli in rete,io oltre a un consiglio, voglio illustrarvi come mi sono mosso per la costruzione del mio.
L’intento iniziale era quella di prendere un armadietto e rivestirlo internamente in cedro, ma nessuno soddisfava le mie aspettative.
Un'occasione si è presentata quando una lontana parente purtroppo venuta a mancare ha lasciato due comodini in radica a cui nessuno era interessato.
Il progetto mi è apparso chiaro sin da subito, togliere a uno i piedini, a l'altro il coperchio e unirli mettendoli uno sopra l'altro(foto1), costruendo così un armadietto a due ante separate.
Da subito mi sono messo in contatto con una falegnameria per reperire il cedro.
Smontati due comodini, grazie a una sega circolare ho tagliato il pregiato legno per adattarlo al futuro humidor.
Per l'incollaggio ho utilizzato colla a caldo (anche se al giorno d’oggi si trovano diversi tipi di collanti inodori) e successivamente fissato con alcune viti.
Il fondo del comodino superiore è stato bucato cosicché l’umidità potesse propagarsi anche in quello sotto.
Punto dolente su tutti gli humidor cosiddetti “hand made” sono le fughe di umidità dovute a probabili imperfezione dei materiali o della costruzione stessa, io per arginale questo problema ho applicato delle battute interne, in cui lo sportello/cassetto chiuso appoggia su un listello di legno che limita la dispersione di umidità.
Fino a questo punto ho impiegato circa 2 settimane (poche ore al giorno).
Terminato così il grosso del lavoro mi sono dedicato alle piccolezze che progettavo nella testa in tutte le settimane di costruzione.
Subito mi sono fornito di un alimentatore per dare corrente alle luci a led che avevo intenzione di installare all’interno dei due scompartimenti; inoltre con gli stessi cavi ho dato corrente a una ventola per PC molto utile nel ricircolo d’aria.
Installato sul fondo l’alimentatore e le luci negli scompartimenti ho montato sugli sportelli delle calamite per ottimizzare la chiusura.
L’humidor tanto desiderato e sognato ha preso vita giorno per giorno con molta dedizione e passione.
Non restava altro che provarlo con le dita incrociate. Come sistema di umidificazione ho disposto nel comodino superiore dei polimeri acrilici(RH beads) che,grazie al’ ausilio dei fori fatti sul fondo, fa si che l’umidità possa andare a finire anche nello scompartimento inferiore.
Tutto è andato per il meglio. Il risultato è un bellissimo humidor (foto2) costruito artigianalmente con viti e colla.
Da quel giorno non ho più finito di costruire e dilettarmi, faccio humidor da tavolo in mogano per me o per qualche vendita improvvisata da qualche mese.
La soddisfazione è immensa e il risparmio notevole, per chiunque di voi si stia chiedendo il costo, la spesa si è suddivisa nella seguente maniera (non includendo i comodini ereditati):
Legno:50 euro circa
Luci più alimentazione:50 euro
Ventola per il ricircolo dell’aria:10 euro
Umidificazione+igrometro:30 euro
Varie:10 euro
Con un totale di 150 euro ho costruito un mobiletto adatto alla conservazione di circa 750 sigari, mentre con la stessa cifra, si riesce a comprare un humidor di buona qualità adatto alla conservazione di appena 100/150 sigari.
Nei prossimi articoli cercherò di illustrare nuovi progetti e nuovi humidor fai da te.
Ringrazio inoltre per l’aiuto e sostegno durante la progettazione mio papà.
ho già avuto modo di farti i complimenti per la realizzazione, e sono d'accordo su quanto dici: il fai da te è sicuramente uno dei modi per procurarsi (costruirsi) un humidor con ottimi materiali e di buona qualità, ho sempre costruito tutti i miei humidor, prima uno da tavolo poi una vetrina climatizzata poi due vetrine statiche, quindi sono un sostenitore del fai da te, tuttavia se non si ha una buona dimestichezza col fai da te e una bona conoscenza dei parametri di conservazione rimane valido il detto chi più spende meno spende, se dovete acquistare un humidor secondo il mio punto di vista ha poco senso risparmiare qualche centinaio di euro se si pensa che, in caso di danneggiamento dei sigari, il danno è pari se non superiore.
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