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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

10 agosto 2016

Sigari dei paesi "minori": Brasile

Definire "minore" un paese che copre quasi il 50% del sud America, è quantomeno anomalo. In effetti, se consideriamo anche la produzione di foglie, utilizzate nel blend anche nei grandi paesi produttori di sigari, il ruolo Carioca non è poi così piccolo, nemmeno nel mondo del sigaro. Il tabacco brasiliano è sicuramente interessante, ed ha ottime potenzialità nel complessare la gamma organolettica dei tabacchi centroamericani, come si nota bene, ad esempio, nell'eccellente (quanto caro) Davidoff Escurio, la cui qualità è indiscutibile.
La zona per eccellenza, in cui si produce tabacco da sigaro, è quella dello stato di Bahia, che si affaccia sull'atlantico più o meno a metà latitudine del paese, ma non mancano le coltivazioni anche in alcuni stati limitrofi, e, in minor misura, anche in aree centrali a sud della foresta amazzonica. L'area considerata di maggior pregio, in cui si coltivano anche la stragrande maggioranza di foglie da fascia usate in brasile, è quella di
Mata Fina, nel bacino del Reconcavo, che si sviluppa a ovest della città di Salvador.
Anche le zone limitrofe (Mata norte, Mata São Gonçalo e Mata sul) sono molto vocate alla produzione di tabacco. Relativamente note le varietà Brasil Sumatra e Brasil Havana, derivate dalle omonime cultivar sviluppate a Cuba e nell'arcipelago Malese, adattate al terroir brasiliano, per la produzione di foglie da fascia. La varietà Mata Fina si coltiva anche, con successo, nella zona di Arapiraca, nello stato di Alagoas, a nord di Bahia.   
Ma veniamo ai sigari prodotti in Brasile, o in cui la liga è composta da foglie brasiliane in maniera preponderante. Nel mio recente viaggio di lavoro tra Brasilia e Rio, ho potuto procurarmi diversi sigari, sia di marche locali che da esportazione, ed ho completato la panoramica di questo articolo con altri prodotti fumati in passato, e catalogati nel mio database, più alcuni puros acquistati in Europa, che ho tenuto in humidor appositamente per la panoramica di Cigar Blog.
I campioni fumati per questo articolo sono: Artist Line Reserva Corona, Alonso Menedez (diversi formati), Regalia Fina Sao Felipe (Robusto), Marca Fina Robusto, Monte Pascoal (diversi formati), Dona Flor (diversi formati della linea base ed il torpedo della linea Reserva), Domaine de Lavalette Brazil Robusto Extra Maduro, San Doro Maduro Toro, e Tobajaria Maduro Robusto; gli ultimi due entrambi del gruppo Villiger. Dal "cilindro" del mio database ho tirato fuori un paio di marche desuete: Suerdieck Brasileiros (perfecto) e Don Pepe Petit Lonsdale.
E' palese che, trattandosi di un campione più ampio rispetto ai paesi trattati sinora, ci sia una varietà di prodotti, che cominciano a differenziarsi su fasce di prezzo e di qualità adatte a diversi tipi di consumatore. Nel limitato campione di sigari fumati in precedenza, in un periodo in cui Don Pepe e Suerdieck erano considerate marche di riferimento, devo dire che il paese ha fatto buoni passi verso l'incremento qualitativo.
La liaison che lega tutti i prodotti brasiliani è una nota aromatica particolare, che sta tra il balsamico ed il mentolato, che è presente in ingresso di fumata, su quasi tutti i prodotti testati. Altra nota comune, anche se non universale, è una partenza abbastanza dry. Per il resto, sia in termini organolettici che in qualità complessiva, i prodotti si differenziano abbastanza.
Non esiste, o almeno non è così frequente come altrove, la correlazione tra fascia scura e forza del sigaro, ci sono infatti sigari maduro, piuttosto mild e quasi evanescenti, e sigari più chiari di forza intensa.
Le fasce autoctone, sia maduro che non, pur essendo in alcuni casi aromaticamente interessanti, non sono quasi mai eccezionali alla vista, spesso sono poco luminose e ruvide, rispetto alle fasce di qualità, cui siamo abituati nei premium del caribe.
Tuttavia, come anticipato, non mancano le sorprese positive, non solo nell'entry level, come in altri paesi, ma anche nella fascia di mercato medio-alta a cui si rivolgono gli aficionados.
Sempre in linea generale, si conferma la tendenza, come in molti altri paesi, di avere sigari oggettivamente migliori, in termini qualitativi, sui calibri più sottili rispetto a quelli più generosi.
 Veniamo ora ai sigari degni di nota. In primis non possiamo non nominare Monte Pascoal, non fosse altro che per il fatto che si tratta di un marchio di proprietà della italianissima famiglia Orsi. I sigari Monte Pascoal sono di buona qualità, adatti ad una fascia media di mercato, ma scontano dazi di importazione più elevati di altri paesi del caribe, e quindi sul mercato europeo sono un po' meno competitivi, rispetto all'acquisto in Brasile. All'interno del marchio Alonso Menedez spicca una accattivante Panatela (no.50) al prezzo di 3,80 euro (mercato tedesco). Di buona qualità anche la linea Reserva di Artis Line (gruppo Dannemann), che tuttavia sconta un prezzo leggermente alto per il formato (10 euro). Nel mercato dell'entry level non si può non citare il robusto maduro di Domaine de Lavalette, un bundle da 2,50 euro, con pochi difetti, un gusto pieno, anche se non estremamente complesso, ed un riempimento compatto, con tanto tabacco, che rende la fumata più lunga rispetto alla media del formato, sigaro ad avviso di chi scrive molto competitivo nella sua fascia di prezzo. Infine, molto validi entrambi i sigari del gruppo villiger, con il Tobajaria che risulta interessante, per il suo prezzo, nella media gamma, e il San Doro che è il migliore tra i sigari brasiliani fumati, e può tranquillamente competere con la medio-alta gamma caraibica.
Anche in questo caso, nessun sigaro da top 10 mondiale, ma la differenziazione dell'offerta e delle caratteristiche di fumata, fanno del Brasile un paese già pronto per il mercato, e con ottime potenzialità di ulteriore sviluppo per il futuro.



4 commenti:

  1. Ciao sto seguendo con molto interesse questo viaggio nei paesi minore, e spero ardentemente che l'articolo delle canarie esca al più presto visto che andrò li in vacanza e mi piacerebbe tantissimo poterlo fare da appassionato di sigari con qualche informazione in più che orienti anche le mie scelte di acquisto.

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    1. Ciao, purtroppo la prossima settimana il blog sarà in pausa estiva, e riprenderemo le pubblicazioni l'ultima settimana di agosto , tuttavia, se vuoi scrivermi su Facebook o in privato, posso darti qualche consiglio in merito a quello che ho già fumato

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  2. Provati i Monte Pascoal...francamente li trovo sigari da cestinare e senza alcun appello...al di là dei gusti personali sono sigari di basso valore e qualità organolettiche, fatta eccezione per quella nota balsamica che alla lunga infastidisce.

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  3. Ciao, conosci i Dona Flor, specialmente i robusto Mata Fina? Long filler con ottima Q/P!

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