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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

11 gennaio 2012

La qualità costruttiva è influenzata dalla materia prima?

Ieri sera, nella mia continua ricerca di sigari nuovi mai provati prima, ho fumato un sigaro relativamente economico, un blended di provenienza Honduregna, formato robusto (int. shape), dal costo di circa 5 euro, Si tratta del Cienfuegos Engine no. 5. Un sigaro doscreto, abbastanza evolvente in relazione al formato, adeguatamente complesso anche se la forza, pur presente fin da subito tende ad appiattirsi sul finale. Ma la caratteristica che vorrei evidenziare e da cui prendo spunto per le riflessioni di questo post è l'eccezionale qualità costruttiva, riscontrabile su una buona parte dei puros di provenienza extracubana, anche su fasce di prezzo ridotte.
Come noterete dalle foto il sigaro è arrivato all'ultimo tercio senza che la cenere si staccasse dal braciere, questo è sintomo di buona costruzione e di avanzamento regolare della brace, quindi di buona disposizione delle foglie interne.
Quello che mi chiedo, e che chiedo anche a voi lettori sulla base della vostra esperienza, è se il motivo sia da ricercarsi esclusivamente nella cura manufatturiera o ci sia una qualche relazione anche con la qualità dei tabacchi, rispetto ad esempio a Cuba, dove la qualità della materia prima è indiscutibilmente migliore, almeno nella gran parte dei casi, ma gli "indicatori" di qualità costruttiva sono mediamente più bassi.
Che a cuba la precisione in fase di torcida sia un po' inferiore lo si evince anche dall'applicazione della capa non sempre esente da piccole pieghe, oppure dalla disposizione delle foglie di tripa, non sempre accurata, che genera bracieri che bruciano in maniera obliqua, o ancora da sigari che presentano alcune difficoltà o eccessi di tiraggio, più frequentemente rispetto alla media dei sigari extracubani.
Tornando al quesito, mi chiedo se una maggiore qualità dei tabacchi penalizzi uno o più aspetti che noi riteniamo essere indicativi di qualità in costruzione. La domanda mi sorge vedendo marche relativamente economiche con standard di manifattura nettamente superiori alla media degli habanos, e anche osservando alcune particolarità, riscontrabili nei parivitola di diverse linee di marche caraibiche non cubane.
Ho riscontrato tanti esempi, ma ne prendo due che ritengo significativi, il primo riguarda le serie di Oliva, prendendo due parivitola delle serie G e V ad esempio, si nota come il serie G sia perfetto in combustione e compattezza della cenere, con un double robusto di questa linea sono riuscito a fumare il sigaro per intero e appoggiare il mozzicone sulla cenere senza mai scrollarla, mentre la serie V, indubbiamente migliore come tabacchi, presenta una cenere più friabile e qualche, seppur minimo, difetto di combustione sul finale.
L'altro esempio riguarda la produzione Amazon, in cui molti dei formati commercializzati sono disponibili in due versioni, una con tabacchi più scuri e ricchi, e una con tabacchi meno pregiati; in queste produzioni si nota come i pari-formato più scuri abbiano nella gran parte dei casi maggiori problemi di tiraggio, che sono stati riscontrati più volte nelle discussioni e recensioni di questi sigari, rispetto ai sigari confezionati con tabacchi più poveri. in definitiva quello che noto è una qualità della torcida (o degli indicatori che noi usiamo per individuarla), inversamente proporzionale a quella dei tabacchi usati nel blend, anche su sigari provenienti dalla stessa manifattura , forse per un maggior contenuto di olii essenziali o per una diversa strutturazione delle foglie (diverse venature diversa struttura cellulare ecc...).
Del resto che il tabacco si "comporti" diversamente in combustione a seconda delle sue qualità lo notiamo nella maggior parte dei sigari quando vediamo che il braciere è "a punta", sintomo che il ligero al centro brucia più lentamente delle foglie disposte all'esterno...

4 commenti:

  1. Dico la mia, visto che è stato richiesto un parere: secondo me il tabacco cubano proprio per una diversa conformazione è più difficile da rollare e presenta un quantitativo di oli essenziali che rendono la fumata più difficoltosa.
    Ovviamente ci sono cubani (per esempio i Behike o il Siglo VI) che presentano una meccanica di fumata pressochè perfetta e questo a mio parere è dovuto al fatto che c'è maggiore accortezza nel rollarli (visto il loro costo) e che a loro sono deputati probabilmente i migliori torcedor.
    Quindi in questo caso il gap viene colmato propria da una più accorta manifattura che comporta un miglioramento sia della meccanica sia dell'estetica.
    Ovviamente IMHO

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  2. è un punto di vista interessante, condivido anche io, in definitiva la mia opinione è che il divario qualitativo nella meccanica di fumata fra habanos ed extracubani è imputabile solo in parte alla minore accortezza in torcida, e in parte è invece dovuto alla differente qualità dei tabacchi.

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  3. A mio modesto avviso a Cuba si vive troppo sul "mito" della qualità superiore.
    Sicuramente alcune zone dell'isla hanno delle componenti climatiche e un terroir in generale, unico, ma non di solo terreno si campa, perchè a mio avviso un indicatore di qualità sono i sigari di fascia medio bassa, che oramai in buona parte nemmeno vengono piu torcidi a mano.
    Faccio il paragone con un robusto di villa zamorano, fumato ieri sera, e penso che con 3.50 fumo un buon sigaro, tripa larga e fatto a mano, se non erro!
    Quindi tornando alla tua domanda, non penso che la qualità dei tabacchi penalizzi...penalizza il fatto che i cubani conoscendo benissimo le potenzialità del prodotto, non si impegnano più nella cura del dettaglio e della qualità, cosa che è invece curatissima nei sigari non cubani, che invece per essere almeno competitivi e affascinanti sul mercato devono rasantare la perfezione, che spesso nemmeno basta.

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  4. ma infatti il dubbio mi è sorto facendo il paragone fra extracubani, ancor prima che fra cubani e altri caraibici, che cuba presti, in media, meno cura nella costruzione è palese, ma se prendi le linee più "ricche" in termini di materia prima, di marche extracubane, e le paragoni con altre linee delle stesse manifatture ottenute con tabacchi meno pregiati a volte riscontri tiraggio leggermente difficoltoso e quasi sempre cenere un po meno compatta nelle linee con tabacchi migliori. Ovviamente è un dato tendenziale non mancano le eccezioni a questa osservazione.

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