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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

16 agosto 2017

La Galera Habano: quando il churchill supera il lancero

Per alcuni potrà essere naturale, ma per i lettori di questo blog, che sanno quanto chi vi scrive apprezzi il formato lancero, leggere questo titolo potrà sembrare quantomeno anomalo. In effetti, è la prima volta, credo in assoluto, che in una linea che comprende altri formati oltre il Lancero, trovo una vitola che, al mio palato, risulta nel complesso migliore di quest'ultimo. Solitamente il lancero ha, infatti, caratteristiche intrinseche di formato, che influenzano, a mio avviso in positivo, la fumata anche dal punto di vista fisico, ancor prima che organolettico. Non ho mai fatto mistero del fatto che per me la famiglia delle panatelas (ivi incluse le long- e le short-) rappresenti il punto di arrivo per un aficionado. Vi sono addirittura linee di prodotti, nel mercato del sigaro caraibico, che trovo poco affini al mio palato, e di cui fumo esclusivamente il lancero, proprio per la maggiore affinità che ho con il formato. Oltre ad un motivo intrinseco di dimensioni, normalmente i formati lunghi e sottili hanno ragioni oggettive che giustificano la loro migliore qualità complessiva rispetto ai formati di cepo più generoso. In primis sono più difficili da realizzare, e pertanto le aziende serie impiegano per la loro costruzione i torcedor più esperti, in secundis, mentre in un cepo "over 50" le proporzioni di liga, tra le diverse foglie, hanno un certo margine di approssimazione, man mano che si assottiglia il diametro, questo margine è sempre meno fruibile, e praticamente nullo in un sigaro sotto al 40 di diametro. Per questo motivo, generalmente parlando, un lancero è ottimamente bilanciato (sempre prendendo manifatture di buona qualità, ovviamente), e rappresenta, spesso, l'essenza di una determinata liga.
Con la linea habano de La Galera, marchio prodotto dalla Tabacalera Palma  (R. Dominicana), di cui presto troveremo in italia l'intero vitolario, importato dalla Amerigo Cigars, non riscontriamo eccezioni sul Lancero (Vitola de Salida:Perillas), che è un ottimo prodotto, in cui si ritrovano tutte le caratteristiche positive citate sopra, in relazione al blend proposto (Capa Habano Ecuador, capote Corojo Dominicano, tripa Piloto Cubano, Criollo 98 e Pelo de Oro). Tuttavia, passando dal Lancero al Churchill (Cabeza de Characol la vitola de salida), troviamo forse la miglior "quadra" per questo blend, che interpreta nel contempo la tradizione dominicana, unita alla nuova "spinta" che il paese ha evidenziato negli ultimi anni. Se infatti nell'immaginario del fumatore di lungo corso, la Repubblica Dominicana, che pure è stato il primo
paese a cavalcare il boom del mercato postembargo, produceva fino a pochi anni fa sigari prevalentemente mild, benchè molto complessi e ben costruiti, oggi, grazie anche al traino del Nicaragua e ad un più ampio ricorso al blend, oltre che a un ampliamento del panorama varietale interno, è capace di produrre sigari di carattere, come quello di cui stiamo parlando in questo articolo. La forza non è spropositata, e si attesta su un livello medio, ma il corpo è senza dubbio degno di nota, con una paletta gustativa completa, nei quattro sapori primari, dominati da dolcezza e sapidità, una cremosità di fondo apprezzabile per tutto il corso della fumata, e una paletta aromatica accattivante, caratterizzata da note terrose e legnose, alternate da note speziate di varia natura, e ad un tostato crescente verso il finale del sigaro. Un prodotto altresì caratterizzato da una buona evoluzione, come si richiede ad un formato di lunghezza importante, e che supera, grazie anche ad un buon bilanciamente specifico della liga, quella dello stesso Lancero, che normalmente domina in questa caratteristica.

Certamente la "mano" di Jochi Blanco nella gestione dell'azienda non è indifferente, e si sente anche in questa linea, ma in generale la zona di Tamboril, ad est di Santiago de los Caballeros in Repubblica Dominicana, sta oggi regalando al mercato marchi degni di nota, come PDR di Abe Flores, o La Flor Dominicana di Litto Gomez , senza dimenticare che la storia del sigaro dominicano nasce (e sopravvive oggi) proprio in questa zona, con la fabbrica de la Aurora, tra le pochissime realtà ancora oggi esistenti, che datano la propria entrata in produzione per l'export, fin dal periodo pre-embargo cubano. 

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