Stavolta una premessa è d'obbligo. Quando l'Autore ha scritto questo articolo, intendeva solamente esporre delle riflessioni, frutto della sua esperienza, e non intendeva bersagliare nessuno in particolare. Però l'Autore capisce anche che il testo dell'articolo può prestarsi a più di un travisamento e ritiene doveroso e rispettoso nei confronti dei lettori del Blog premettere queste poche righe. Quindi, lo si legga per quello che contiene, senza ulteriori speculazioni, senza sentirsi chiamati in causa.
Cari fumatori “di lungo corso”,
dove c’è Barilla ci
sarà casa, ma dove ci sono i miei scritti c’è sempre casino. E credo che sarà
così anche stavolta, perché questo scritto è proprio pensato per smascherare la
vostra inettitudine.
Beninteso, non mi rivolgo a tutti i fumatori “di lungo
corso”, senza distinzioni.
Bensì a quanti di voi si atteggiano a vecchi saggi,
e non concepiscono il dialogo con noi più piccini. E, pur senza ascoltarci, ci
definite immaturi, tranchant e dalle conclusioni affrettate, se ci va bene.
Pischelletti, sbarbatelli se ci va un po’ peggio. Oppure ci prendete a male
parole, se proprio siete di cattivo umore.
Beh, sappiate che non ce ne frega niente dei vostri
atteggiamenti paternalistici, dei vostri sorrisetti di sufficienza, o della
vostra trivialità. E non scriviamo questa lettera con queste dure parole perché
siamo nell’età della ribellione o del maledire l’intero continente. Niente di
tutto questo. Scriviamo questa lettera a mente fredda, per farci sentire dai
vostri colleghi magnanimi.
Perché noi piccini siamo disposti, eccome se lo siamo, a
pendere dalle labbra dei vostri colleghi magnanimi. Solo, scusate, non siamo
disposti ad abbassarci ai sedicenti esperti solo in base all’anagrafe. E chissenefrega
dell’anagrafe, quanta burocrazia!
Cosa può interessarci di quarantenni con o senza baffi che
in gruppi Facebook di cultori del fumo lento tentano di dissuaderci dal fumare
perché fumare fa male? Pensate che non lo sappiamo o che siamo tutti sconsiderate
ciminiere? E cosa può interessarci dei sessantenni che, se poniamo una domanda
specifica, ci consigliano di scopare di più e di farci meno seghe mentali? E
cosa può interessarci di quelli di voi che tirano in ballo la professione e gli
anni che hanno sulla gobba solo perché non hanno argomenti con cui
controbattere? Beh, ci può interessare ben poco.
Certo, ci interessate poco ma ci fate divertire molto.
Vostro malgrado, siete dei comici. Col vostro nonnismo da quattro soldi, ci
dimostrate ancora una volta che davvero il fumo lento non è prerogativa dei più
avveduti, ma di tutti; soprattutto se si parla di Sigaro Toscano. Degli
avveduti come dei cretini, e voi malauguratamente fate parte della seconda
categoria.
Pretendete di dare pareri sui sigari, anche se avete il
palato – per vostra stessa ammissione – asfaltato da decenni di fumo sregolato,
e non ammettete altri pareri all’infuori di questo. Oppure, se siete più furbi,
vi trincerate dietro la difesa buonista della pluralità di pensiero riguardo un
sigaro, salvo poi rimanere saldi nelle vostre posizioni, difese oltre ogni dire.
Che mondo sarebbe senza di voi?
Ah, e non venite a piagnucolare se la MST fa schifo, perché
siete così menomati mentalmente dall’ostinarvi a comprare i suoi prodotti,
seppur il mercato ne offra altri. E non venite a punzecchiarci, se non avete
niente da insegnare. E soprattutto, ricordate, nessuno nel mondo è necessario
solo per gli anni che ha.
E, anzi, andatevene pure al diavolo.
Cordialmente,
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