Da più parti ci
viene fatto notare come alcune delle nostre valutazioni, ed in particolare i punteggi
assegnati ai sigari, siano leggermente più bassi rispetto a quelli assegnati
nei rating internazionali. L’osservazione è giustissima, ma il nostro “metro” di
giudizio risulta diverso rispetto a quello usato, ad esempio, da Cigar
Aficionado o da Cigar Journal. Secondo queste riviste/siti web, che, lo
ricordiamo, percepiscono sponsorizzazioni (anche se almeno in linea teorica
questo non dovrebbe avere a che fare con i rating dei sigari), i punteggi al di
sotto di 80-85 / 100 vengono
classificati come “don’t waste your money”, ovvero come sigari per cui non vale
la pena effettuare l’acquisto.
Per quanto
riguarda il nostro blog, la valutazione si basa, in maniera quanto più
oggettiva possibile, sulla scheda di degustazione ufficiale. Il nostro punto di
vista presuppone che, vista la grande variabilità dei puros sul mercato, avendo
a disposizione una scala di 100 punti abbia poco senso usare solo gli ultimi 15
per i sigari che vale la pena provare;
anche perchè, come abbiamo più volte ribadito, oltre la soglia di
sufficienza (che per noi si aggira sui 60 punti, proprio come per l’esame di
maturità), il ragionamento sulla convenienza o meno ad acquistare un
determinato sigaro non è necessariamente basato solo sulla qualità, ma anche
sul rapporto qualità/prezzo.
Il prezzo che
ciascuno di noi è disposto a pagare per un certo livello qualitativo è
soggettivo, se la qualità fosse l’unico
parametro di valutazione si venderebbero solamente Cohiba, OpusX di Fuente o
Padròn 1926, così come se l’unica discriminante di scelta fosse il prezzo
troveremmo in tabaccheria solo bundles o sigari a tripa corta. Per questo
riteniamo che il ragionamento sul “don’t waste your money” debba essere fatto
tenendo in considerazione entrambe le variabili.
Ricordiamo che la
nostra scheda di degustazione non assegna punteggio all’analisi gusto-olfattiva
descrittiva (tipo di aromi, sapori e forza percepiti) poichè il gusto personale su quali note aromatiche e
gustative, o su quale livello di forza prediligiamo è soggettivo. Il punteggio
della nostra scheda viene generato in parte dall’analisi a crudo e dinamica
(che nel complesso formano il 10% del punteggio totale), dall’analisi
organolettica complessiva su equilibrio, complessità, evoluzione, persistenza e
finezza; ciascuna di queste caratteristiche può ottenere fino ad un massimo di
15 punti, quindi nel punteggio totale questi 5 aspetti
rappresentano il 75%, infine la valutazione complessiva del sigaro a fine fumata
può aggiungere ulteriori punti (max 15) completando la scala in 100esimi.
Quindi per quanto
ci riguarda, un sigaro sotto agli 85 punti non è necessariamente nell’area “don’t
waste your money”, ma si trova in una fascia di mercato di media o medio-alta
qualità in cui il rapporto qualità/prezzo gioca un ruolo fondamentale nella
scelta all’acquisto, potremmo quindi definirla come l’area “be careful on how
you spend your money” .
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