contattaci: cigarblog1@gmail.com
il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

01 febbraio 2012

Esclusivo Cigar Blog: Affascinante intervista a Claudio Sgroi


Ciao Claudio la prima cosa che ti chiediamo, essendo veramente un rito è :come nasce la tua passione per i sigari?

La mia passione nasce per caso o forse dovrei dire che era il mio destino! Gia' vivevo in Repubblica dominicana quando nel maggio del 2001 una marca di sigari riconosciuta mondialmente mi chiamo' per tradurre durante una settimana la visita a piantagioni e fabbrica di sigari di un gruppo di tabaccai italiani. Durante quella settima rimasi talmente affascinato dalle

parole di Master Blenders, agronomi, ricordo che il riverbero verde delle foglie di tabacco mi abbaglio' in maniera profonda. Dopo quei giorni decisi subitamente che volevo lavorare nel mondo del tabacco. Piu' che un colpo di fulmine fu per me come una rivelazione. Quei giorni cambiarono radicalmente la mia vita e la visione del mio futuro professionale.

Da semplice fumatore avresti mai immaginato o sognato che la tua passione sarebbe diventata il tuo lavoro?


Prima di entrare in questo mondo affascinante non avevo mai fumato un sigaro, non potevo immaginare che la mia passione diventasse il mio lavoro. Sicuramente ho sognato che quello che avevo appena scoperto diventasse il mio lavoro! La mia passione nasce nel momento in cui tocco per la prima volta una foglia di tabacco in una piantagione e quando il mio grande maestro, Hendrik Kelner (Master of Tobacco della Davidoff) mi dice: "Claudio accendi e fuma, non pensare a niente se non a te e al mondo che ci circonda". Parole che mi colpirono in modo particolare, in quel momento ebbi il sentimento che qualcuno mi avesse appena aperto le porte di un mondo fantastico e affascinante.


Di recente hai compiuto 10 anni di carriera nel mondo del tabacco festeggiando(humidor/torta foto1) e dedicandoti un sigaro veramente speciale(foto 2). Ci puoi parlare della sua nascita e
creazione?

Negli ultimi anni e da quando mi sono trasferito a Miami mi sono occupato sempre di piu' di produzione di sigari allontanandomi molto dalle vendite e dal marketing di questi. Ho avuto modo di coltivare in maniera' piu' profonda la mia mania della ricerca della "liga" perfetta. In una delle mie collaborazioni con marche di sigari mi sono occupato di creare una liga per un sigaro formato Churchill. Dopo svariate prove ho ottenuto un blend che mi aveva sorpreso perche' era esattamente cosa cercavo per quel sigaro. Prima di entrare in produzione, al momento di assicurarmi della reperibilita' dei tabacchi per matenere costante e invariata nel tempo la "liga", mi resi conto che tecnicamente era un sigaro al quale non potevo dare un futuro, quindi del centinaio di sigari della pre-produzione, che dovevano servire solo da test, decisi di conservarli e di usare altri tabacchi per il Churchill in questione.
Ebbene quei sigari sono diventati i sigari del mio anniversario perche' erano nati da una mia visione personale e non da una richiesta di altrui sulla quale creare un sigaro, era la liga perfetta per i miei primi 10 anni nel mondo dei sigari.


Uno degli argomenti più controversi e dibattuti sul sigaro riguarda la conservazione puoi spiegarci brevemente
la tua esperienza e punto di vista su questo affascinante e complesso argomento?

La controversia e i dibattiti sulla conservazione dei sigari, per me, lasciano il tempo che trovano! Le variabili sono talmente tante che per descrivere una esatta e corretta conservazione dovremmo prendere caso per caso, trovarne le caratteristiche e studiarle per poi dare una spiegazione. Oggi si parla tanto di "aging", altra parola che quasi mi irrita perche' se un sigaro e' fatto con tabacchi di qualita' non ha bisogno di invecchiare. Certo le mode e gli errori tecnici forse oggi portano a dover invecchiare certi sigari e altri no ma di certo posso dire: a 17 gradi e 61% di umidita' conservate in maniera corretta i sigari per decenni, se invece vengono usati i parametri classici dei 70% di umidita' e 20 gradi, i sigari dopo un decennio cominciano a calare in aromaticita' e forza e ripeto che tutto questo dipende sempre dal tipo di sigari. Penso che non si dovrebbe mischiare collezionismo con coltivare la propria passione di fumatore. I collezionisti hanno le tecniche piu' svariate e a volte inverosimili per la conservazione dei sigari, il fumatore che quotidianamente ritaglia un po' di tempo per se stesso e fumare un sigaro ha esigenze diverse. Una buona scatola Humidor con un buon sistema di umidificazione che mantiene costante l'umidita' e' sempre il migliore dei metodi.


Cosa provi quando fumi un sigaro prodotto e pensato da te e quale è la caratteristica che cerchi sempre di lasciare come un impronta sulle tue produzioni?

Per indole personale sono sempre piu' critico sui sigari dei quali creo la liga che non sui sigari che provo di altre marche e delle piu' svariate provenienze. Cerco di tenere la mia mente piu' aperta possibile senza alcun pregiudizio di sorta, per non escludere nessuna variabile nella costruzione di una liga. Fumo sempre un "grado puro", un sigaro fatto 100% di un solo tipo di tabacco, per capirne le caratteristiche fisiologiche e aromatiche, per poi passare al tipo di tabacco seccessivo, quando ottengo certe caratteristiche comincia il puzzle, che e' la parte piu' divertente ma anche la meno gradevole perche' a volte certi tabacchi insieme non vanno d'accordo e vi posso assicurare che il palato e i sensi, in quel caso, non sono per niente contenti. Ottenuta la liga entro nella fase di prova, fumando quel sigaro di mattina, pomeriggio e sera, a digiuno o dopo aver magiato, con acqua o caffe', dopo una giornata stancante o passeggiando spensieratamente. E' il miglior modo di azzerare il gusto personale e capire profondamente il carattere di una liga.
Nelle mie produzioni cerco disperatamente l'armoniosita' e la complessita'! Per me la definizione di queste due parole e' la somma di alcune caratteristiche, ovvero: forza aromatica, forza fisiologica e persistenza. Un sigaro deve essere bilanciato in modo che gli aromi siano forti e supportati da una forza che non deve mai coprire gli aroma, il tutto coordinato da una persistenza dei sapori che dopo due ore dalla fumata si sentano ancora in bocca i sentori di tabacco. Non mi importa se un sigaro sa di legno o caffe', questo e' secondario, la chiave per me e' la complessita', cosa un po' difficile da spiegare ma penso che il segreto della riuscita di una liga risieda proprio su questo concetto.


Cosa pensi delle produzioni cubane?la loro qualità e primato sta calando a favore degli extra cubani?

Con il tempo ho imparato a prendere in considerazione un sigaro per le sue qualita' e non per la sua provenienza. Non mi piace generalizzare e non mi piace parlare di geopolitica sigarofila. Ho constatato che Cuba ha un calo qualitativo e spero che si metta le gambe in spalla cercando di rivedere i loro controlli di qualita' perche' il tabacco cubano e' ottimo e si merita di essere lavorato come si deve. Non credo che ci sia un primato perche' se prendiamo la classifica dei paesi produttori di sigari premium Cuba non occupa il primo posto, di conseguenza non credo che il calo sia favore di altri. In certi paesi, soprattutto europei e' vero che Cuba e' sempre molto forte, ma in una visione generale e piu' allargata le cose cambiano.

Cosa consigli a chi vorrebbe cominciare a fare della propria passione un lavoro come hai fatto te?

Non e' stato per niente facile, lunghi anni di sacrifici, di momenti molto difficili e non nascondo anche complicati ma anche tante soddisfazioni. Sono un uomo fortunato perche' ho fatto della mia vocazione il mio lavoro, auguro a tutti di poter fare lo stesso. Non vorrei essere retorico, ma consiglio di tirar fuori un po' di coraggio e perseguire i propri sogni. Come cominciare nel mondo dei sigari? Non lo so, io ho avuto molta fortuna, ma e' certo che costanza e perseveranza sono stati i segreti della mia carriera!


Cosa hai nel cassetto per il tuo futuro nel campo del tabacco?

Oggi e' proprio il futuro la mia ispirazione. Sono entrato, da poco, nella societa' di una fabbrica di sigari in Nicaragua, abbiamo tutta la nostra produzione concentrata nella bellissima citta' di Granada dove passo la maggior parte del mio tempo essendo di questa fabbrica il direttore tecnico e master blender, abbiamo uffici a Toronto, Shanghai e fra poco anche a Miami. Stiamo espandendo la nostra distribuzione in Canada, Cina e presto in Medio Oriente e Stati Uniti. Sono in preparazione diversi nuovi sigari all'interno della nostra marca e molti nuovi blends que useremo come "private labels" per marche di sigari che sceglieranno la nostra fabbrica come sede di produzione.
Spero presto di poter condividere in Italia qualche mia creazione, non nascondo che ci sto gia' lavorando, magari nel prossimo futuro avro' di nuovo la grande gioia di poter condividere con tanti amici italiani la passione per questo magico mondo che e' il sigaro!


Nella speranza di poter appartenere anche noi di Cigar Blog alla schiera di amici con cui condividere in futuro un sigaro ti salutiamo e ringraziamo.

5 commenti:

  1. Che dire...
    Leggere le parole di Claudio lascia incantati.
    E' un grande, c'è poco da dire. Per me un punto di riferimento nel mondo del sigaro.
    Grand Claudio, continua cosi.

    E bravissimi voi! Bellissima intervista!

    RispondiElimina
  2. Un grazie a Claudio per questa intervista in cui mi ritrovo in parecchi punti, da fumatore di extracubani di lungo corso e sperimentatore di ogni novità che trovo sul mercato, concordo sulla buona regola che un aficionado dovrebbe avere, ovvero quella di valutare il sigaro al di la dell'anilla, se parliamo di qualità non esistono cubani, dominicani, nicaraguensi e via dicendo, ma semplicemente sigari "buoni" e sigari meno buoni. se vogliamo fare un discorso di qualità legata al paese al massimo possiamo parlare di tendenze ma la varietà dei prodotti fuori da cuba è tale per cui ogni paese (almeno negli altri 3 grandi produttori che sono R. Dominicana, Nicaragua e Honduras) offre una gamma estremamente differenziata di prodotti che vanno dalla bassa qualità all'eccellenza assoluta.
    Per cui ribadisco, come per i vini dovremmo degustare senza guardare l'etichetta, allo stesso modo fumando un sigaro dovremmo essere liberi dai preconcetti dell'anilla. Grazie ancora per gli spunti interessanti!

    RispondiElimina
  3. ......onore a chi onore merita....Claudio leggo sempre le tue interessanti opinioni......molto diretto riguardante il calo qualitativo dei sigari cubani, cosa non nuova....grazie per i tuoi bene accertati commenti..........!!!!

    RispondiElimina
  4. Josè!!! che piacere leggerti su queste pagine!!!

    RispondiElimina
  5. Complimenti a Mattia per lo scoop realizzato che da ulteriore lustro...se ce ne fosse ancora bisogno...al nostro blog! E un grandissimo ringraziamento a Claudio per la disponibilità dimostrataci!

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...