E' ambiguo parlare di multinazionalità se ci riferiamo a sigari puri (i.e. con il 100% del tabacco proveniente da un unico stato) come quelli della linea Criollo di CAO.
Esistono alcuni gruppi multinazionali che operano nel caribe per quanto riguarda la produzione di sigari, la maggior parte dei quali producono sigari di bassa qualità per il mass market americano o europeo, esistono però alcune eccezioni, fra cui CAO, che mantengono un elevato standard qualitativo dei propri prodotti, o almeno della maggior parte della gamma.
CAO, il cui nome non è altro che l'acronimo del suo fondatore Cano A. Ozgener, è considerato un gruppo multinazionale già da molti anni, anche se prima questo "status" gli era riconosciuto solo per via del fatto che il marchio aveva manifatture, piantagioni e facilities in diversi stati del centro america. Da 4 anni a questa parte invece CAO è stata acquistata dal gruppo Henry Wintermans, a sua volta gruppo satellite del colosso del tabacco ST Cigar Group Holdings, ed è quindi, a tutti gli effetti, parte di una multinazionale in senso più ampio.
Nonostante la tendenza di questi grandi gruppi a puntare più sulla quantità che sulla qualità, CAO rimane un marchio più che discreto, grazie anche al fatto che l'asset manageriale è rimasto invariato anche dopo il passaggio nelle mani di Wintermans.
All'interno della marca non mancano le eccellenze, come la linea Criollo, costituita da sigari di ottima fattura, con ligada 100% nicaraguense, incartati singolarmente (stile Fonseca) e confezionati in elegantissimi box a cassetti estraibili.
Tutti i sigari della linea presentano una discreta complessità ed evoluzione aromatica, con toni speziati e terrosi, e sapori tendenti al dolce, nonostante una buona struttura nicotinica.
Il sigaro migliore della linea è probabilmente il "mancha", una corona gorda di dimensioni standard sia per l'international shape che per il vitolario cubano (143 x 46), ideale per esprimere al meglio le potenzialità del tabacco usato per questi puros, ottimi anche i formati di cepo più generoso "bomba" e "conquistador" (rispettivamente Torpedo e Toro come vitola). Intrigante il "piccolino" della linea, denominato "Pampa", che ricorda molto da vicino lo shorts di cumpay, altro piccoletto nicaraguense di grande qualità.
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