08 luglio 2015

Per chi fumate? fumare bene assecondando il proprio gusto.


Questo post è in cantiere da un po',  sono mesi che ci lavoro, ed è il frutto di osservazioni e ragionamenti maturati in anni di fumo lento, non solo come individuo ma anche come parte della community di fumatori, sia essa sotto forma di associazioni, gruppi di appassionati, o comunità virtuali.
Ho deciso di pubblicarlo ora perchè l’argomento è stato toccato di recente, seppur marginalmente, ma in maniera chiara, sulle pagine di Cigar Blog. Mi riferisco all’intervista fatta ad Aniello Buonincontro, che  ha sintetizzato molto bene nella frase che vi ripropongo virgolettata, il senso di quello che voglio esprimere nelle righe a seguire: “In Italia è iniziato da poco un processo di risveglio e sempre più fumatori scelgono i sigari facendosi guidare solo dal proprio gusto. Questo si verifica soprattutto tra i fumatori giovani, che hanno iniziato a fumare quando la possibilità di poter scegliere non era più monopolizzata. Ma l’approccio è cambiato anche per parecchi fumatori di lungo corso, che non hanno bisogno dell’approvazione di altre persone per stare bene.
Torniamo quindi al titolo di questo post: Per chi fumate? La risposta sembrerebbe essere ovvia, per il vostro
gusto personale, ma siete sicuri che sia così? Siete così sicuri che sia proprio il VOSTRO gusto a guidarvi nella scelta di quello che fumate?
Ovviamente in fase iniziale tutti abbiamo bisogno di una guida, ma quello che bisogna evitare è di annullare il proprio gusto in favore di una eccessiva “dipendenza” dal carisma (in campo sigarofilo si intende), di chi vi introduce in questo mondo, perchè così facendo non state fumando per voi, ma state annullando il vostro gusto e il vostro senso critico,  pendendo dalle labbra e dalle scelte di chi ritenete essere più esperto di voi.  Non sentitevi in imbarazzo né con voi stessi, né verso gli altri, nel manifestare dissenso o nell’andare controcorrente, nello scegliere di fumare qualcosa che viene “snobbato” dalla community, o nel dire che un prodotto non vi piace, anche se i “senatori” di questo mondo fumoso sono concordi nel decantarne l’eccellenza.
Non spegnete la vostra coscienza critica, ma soprattutto non fumate per compiacere qualcun altro, ne per “elevare” la vostra immagine all’interno di un gruppo di fumatori, tenete sempre d’occhio l’obiettivo, massimizzare il vostro piacere. Mi è capitato tante volte di andare ad eventi in cui, oltre al sigaro in degustazione, c’era la possibilità di fumare i propri sigari, e mi è capitato spesso di vedere in questi frangenti una sorta di gara a chi sfoggiasse l’edizione speciale più esclusiva,  o il sigaro più vintage e raro, e alcune volte mi è persino capitato di sentirmi dire, mentre mi accingevo ad accendere un Oliva, piuttosto che un Padròn o un Fuente, “ma poi fumi sul serio?” oppure “dopo lo vuoi un sigaro vero?” semplicemente perchè, seppure stessi fumando un sigaro di indubbia qualità oggettiva, questo non fosse conformato allo stereotipo di fumata “consona” in quel frangente (in quel caso cubana, ma avviene anche con chi fuma toscano, verso chi fuma caraibico e vice versa, anche se in minura minore).
Quindi siate preparati a rispondere ai commenti ironici se qualcuno vi critica per quello che fumate, e non sentitevi in imbarazzo, approfondite piuttosto l’argomento, cercate di capire cosa ci sia realmente alla base di certe affermazioni, o di certi atteggiamenti, o di certe propensioni verso l’uno o l’altro tipo di fumata. Nella stragrande maggioranza dei casi noterete che chi è arroccato su posizioni “esclusiviste” verso una specifica categoria di prodotti ha qualche motivazione per farlo. Può essere la “pigrizia” nell’esplorare un mercato emegente, l’assuefazione ad un certo tipo di gusto che limita la capacità di apprezzare prodotti diversi, la scarsa capacità e conoscenza della degustazione o anche l’interesse personale nel promuovere un certo tipo di prodotto. Non perdete di vista il vostro gusto, tenete il palato allenato e ricettivo al cambiamento, variando spesso il tipo di fumata, e non date credito a chi vi decanta le qualità di un prodotto per categorie. I sigari si discutono singolarmente, se uno vi dice che nessun caraibico arriverà mai ad eguagliare un toscano, o che tutti i cubani sono migliori rispetto agli altri sigari del caribe, vi sta fornendo un’informazione troppo generica e troppo poco dettagliata per essere esaustiva e fedele alla realtà.
In ultima battuta, ricordate che fumatore di lungo corso non vuol dire fumatore esperto, certo, ci sono fumatori di grande esperienza con alle spalle tanti anni di fumate che hanno una indubbia e comprovata competenza, ma non tutti sono Luigi Ferri (mi scuso con Luigi per la citazione, ma è probabilmente l’emblema, in Italia, del concetto appena espresso), a volte si trovano fumatori relativamente neofiti, che con pochi anni di fumo “attento” alle spalle, hanno molta più competenza nel valutare la qualità rispetto a fumatori incalliti di lungo corso che hanno sempre fumato pochi prodotti specifici. Bere tanto e da tanti anni non fa di un bevitore da osteria un sommelier, così come fumare tanto e per lungo tempo non fa di un tabagista un esperto di sigari.
Non cercate approvazioni altrui quando scegliete un sigaro da fumare, l'unica approvazione di cui dovete tener conto è quella del vostro naso e del vostro palato.

5 commenti:

  1. Come non essere d'accordo?
    Per quanto io lavori nel mondo del commercio "ufficiale" di sigari consiglio sempre di provare sigari diversi, fosse solo per evitare che il palato si abitui. Per questo motivo le mie fumate, non per lavoro, spaziano molto.

    Occorre evitare di scegliere un solo tipo di prodotto per degli ideali e costruire bizzarre motivazioni che portano ad una condotta da "Vegan Smoker".

    RispondiElimina
  2. Bel pezzo Zap... Sembrerebbe un messaggio ovvio il tuo, ma davvero non lo é, purtroppo: in effetti, troppo spesso il proprio semplice godimento viene messo da parte per conformarsi ai gusti altrui...

    RispondiElimina
  3. Penso che oltre al bel pezzo di Zap, la vignetta, in maniera ironica, faccia benissimo il punto sulla situazioni purtroppo attuale di tanti aficionados italiani...

    RispondiElimina
  4. Ottimo articolo, bravo!
    Me ne sono capitate diverse di situazioni dove sono stato visto come uno di un altro pianeta:

    La più comune: ah ma fumi extracubano? Fumati un cubano che è meglio non quella roba lì.

    Altre random:
    Ho fumato un paio di sigari A. Fuente opus X e non li ho trovati così straordinari e le facce intorno a me sono diventate grigie e i sorrisi si sono spenti (stesa cosa con gli allones Italia, buoni ma non da urlo, sempre per me)

    Mio errore: ho detto a una persona a cui piacciono i sigari cubani invecchiati che io preferisco i sigari estracuba perché pronti, immediati, appaganti da subito... apriti cielo!

    E via discorrendo, insomma ognuno fuma quello che vuole a seconda del proprio gusto e mi resta difficile avere un sigaro fisso, fumare un sigaro dipende da tanti fattori: se è mattina pomeriggio o sera, la forza stessa del sigaro, l'ampiezza aromatica, insomma va anche un po' all'umore no? Il bello è anche provare, il nostro gusto è sempre in evoluzione, e comunque il miglior sigaro esistente al mondo è quello che ti viene offerto. :D




    RispondiElimina