Questo post
è in cantiere da un po', sono mesi che
ci lavoro, ed è il frutto di osservazioni e ragionamenti maturati in anni di
fumo lento, non solo come individuo ma anche come parte della community di
fumatori, sia essa sotto forma di associazioni, gruppi di appassionati, o
comunità virtuali.
Ho deciso
di pubblicarlo ora perchè l’argomento è stato toccato di recente, seppur
marginalmente, ma in maniera chiara, sulle pagine di Cigar Blog. Mi riferisco
all’intervista fatta ad Aniello Buonincontro, che ha sintetizzato molto bene nella frase che vi
ripropongo virgolettata, il senso di quello che voglio esprimere nelle righe a
seguire: “In Italia è iniziato da poco un processo di risveglio e sempre più
fumatori scelgono i sigari facendosi guidare solo dal proprio gusto. Questo si
verifica soprattutto tra i fumatori giovani, che hanno iniziato a fumare quando
la possibilità di poter scegliere non era più monopolizzata. Ma l’approccio è
cambiato anche per parecchi fumatori di lungo corso, che non hanno bisogno dell’approvazione
di altre persone per stare bene.”
Torniamo
quindi al titolo di questo post: Per chi fumate? La risposta sembrerebbe essere
ovvia, per il vostro
gusto personale, ma siete sicuri che sia così? Siete così
sicuri che sia proprio il VOSTRO gusto a guidarvi nella scelta di quello che
fumate?
Ovviamente
in fase iniziale tutti abbiamo bisogno di una guida, ma quello che bisogna
evitare è di annullare il proprio gusto in favore di una eccessiva “dipendenza”
dal carisma (in campo sigarofilo si intende), di chi vi introduce in questo
mondo, perchè così facendo non state fumando per voi, ma state annullando il
vostro gusto e il vostro senso critico,
pendendo dalle labbra e dalle scelte di chi ritenete essere più esperto
di voi. Non sentitevi in imbarazzo né
con voi stessi, né verso gli altri, nel manifestare dissenso o nell’andare
controcorrente, nello scegliere di fumare qualcosa che viene “snobbato” dalla
community, o nel dire che un prodotto non vi piace, anche se i “senatori” di
questo mondo fumoso sono concordi nel decantarne l’eccellenza.
Non
spegnete la vostra coscienza critica, ma soprattutto non fumate per compiacere
qualcun altro, ne per “elevare” la vostra immagine all’interno di un gruppo di
fumatori, tenete sempre d’occhio l’obiettivo, massimizzare il vostro piacere.
Mi è capitato tante volte di andare ad eventi in cui, oltre al sigaro in
degustazione, c’era la possibilità di fumare i propri sigari, e mi è capitato
spesso di vedere in questi frangenti una sorta di gara a chi sfoggiasse l’edizione
speciale più esclusiva, o il sigaro più
vintage e raro, e alcune volte mi è persino capitato di sentirmi dire, mentre
mi accingevo ad accendere un Oliva, piuttosto che un Padròn o un Fuente, “ma
poi fumi sul serio?” oppure “dopo lo vuoi un sigaro vero?” semplicemente
perchè, seppure stessi fumando un sigaro di indubbia qualità oggettiva, questo
non fosse conformato allo stereotipo di fumata “consona” in quel frangente (in
quel caso cubana, ma avviene anche con chi fuma toscano, verso chi fuma caraibico
e vice versa, anche se in minura minore).
Quindi
siate preparati a rispondere ai commenti ironici se qualcuno vi critica per
quello che fumate, e non sentitevi in imbarazzo, approfondite piuttosto
l’argomento, cercate di capire cosa ci sia realmente alla base di certe
affermazioni, o di certi atteggiamenti, o di certe propensioni verso l’uno o
l’altro tipo di fumata. Nella stragrande maggioranza dei casi noterete che chi
è arroccato su posizioni “esclusiviste” verso una specifica categoria di
prodotti ha qualche motivazione per farlo. Può essere la “pigrizia”
nell’esplorare un mercato emegente, l’assuefazione ad un certo tipo di gusto
che limita la capacità di apprezzare prodotti diversi, la scarsa capacità e
conoscenza della degustazione o anche l’interesse personale nel promuovere un
certo tipo di prodotto. Non perdete di vista il vostro gusto, tenete il palato
allenato e ricettivo al cambiamento, variando spesso il tipo di fumata, e non
date credito a chi vi decanta le qualità di un prodotto per categorie. I sigari
si discutono singolarmente, se uno vi dice che nessun caraibico arriverà mai ad
eguagliare un toscano, o che tutti i cubani sono migliori rispetto agli altri
sigari del caribe, vi sta fornendo un’informazione troppo generica e troppo
poco dettagliata per essere esaustiva e fedele alla realtà.
In ultima battuta, ricordate che fumatore di
lungo corso non vuol dire fumatore esperto, certo, ci sono fumatori di grande
esperienza con alle spalle tanti anni di fumate che hanno una indubbia e
comprovata competenza, ma non tutti sono Luigi Ferri (mi scuso con Luigi per la
citazione, ma è probabilmente l’emblema, in Italia, del concetto appena
espresso), a volte si trovano fumatori relativamente neofiti, che con pochi
anni di fumo “attento” alle spalle, hanno molta più competenza nel valutare la
qualità rispetto a fumatori incalliti di lungo corso che hanno sempre fumato
pochi prodotti specifici. Bere tanto e da tanti anni non fa di un bevitore da
osteria un sommelier, così come fumare tanto e per lungo tempo non fa di un
tabagista un esperto di sigari.Non cercate approvazioni altrui quando scegliete un sigaro da fumare, l'unica approvazione di cui dovete tener conto è quella del vostro naso e del vostro palato.
Come non essere d'accordo?
RispondiEliminaPer quanto io lavori nel mondo del commercio "ufficiale" di sigari consiglio sempre di provare sigari diversi, fosse solo per evitare che il palato si abitui. Per questo motivo le mie fumate, non per lavoro, spaziano molto.
Occorre evitare di scegliere un solo tipo di prodotto per degli ideali e costruire bizzarre motivazioni che portano ad una condotta da "Vegan Smoker".
Bel pezzo Zap... Sembrerebbe un messaggio ovvio il tuo, ma davvero non lo é, purtroppo: in effetti, troppo spesso il proprio semplice godimento viene messo da parte per conformarsi ai gusti altrui...
RispondiEliminaPenso che oltre al bel pezzo di Zap, la vignetta, in maniera ironica, faccia benissimo il punto sulla situazioni purtroppo attuale di tanti aficionados italiani...
RispondiEliminaBell'articolo!
RispondiEliminaOttimo articolo, bravo!
RispondiEliminaMe ne sono capitate diverse di situazioni dove sono stato visto come uno di un altro pianeta:
La più comune: ah ma fumi extracubano? Fumati un cubano che è meglio non quella roba lì.
Altre random:
Ho fumato un paio di sigari A. Fuente opus X e non li ho trovati così straordinari e le facce intorno a me sono diventate grigie e i sorrisi si sono spenti (stesa cosa con gli allones Italia, buoni ma non da urlo, sempre per me)
Mio errore: ho detto a una persona a cui piacciono i sigari cubani invecchiati che io preferisco i sigari estracuba perché pronti, immediati, appaganti da subito... apriti cielo!
E via discorrendo, insomma ognuno fuma quello che vuole a seconda del proprio gusto e mi resta difficile avere un sigaro fisso, fumare un sigaro dipende da tanti fattori: se è mattina pomeriggio o sera, la forza stessa del sigaro, l'ampiezza aromatica, insomma va anche un po' all'umore no? Il bello è anche provare, il nostro gusto è sempre in evoluzione, e comunque il miglior sigaro esistente al mondo è quello che ti viene offerto. :D