è di pochi giorni fa la notizia di un cambio di management ai vertici, per il gruppo Oettinger-Davidoff, Sia il presidente Andreas Schmid, in carica da 10 anni, che l'amministratore delegato Hans-Kristian Hoejsgaard, in carica da 6 (che ha guidato tra le altre cose, l'apertura della manifattura sigari a nuovi e più ampi blend), lasceranno il posto a due nuovi manager. In particolare l'italo-elvetico Domenico Scala, manager di fama internazionale che si è unito al gruppo da pochi mesi, diventerà presidente del gruppo, mentre la carica di CEO sarà ricoperta da Beat Hauenstein, che già ricopriva cariche manageriali in Davidoff.
Davidoff definisce il cambio ai vertici come una parte del processo di ringiovanimento dell'asset manageriale del gruppo, conseguentemente ad una
contrazione del fatturato per tre anni consecutivi, dovuta invero non soltanto alla contrazione delle vendite, che pure c'è stata ma non drammatica, ma anche allo scorporo del servizio logistico Contagis AG. al netto di questo, secondo quanto dichiara il gruppo, in effetti nel 2016 le vendite sono in risalita di circa l'8%.
Va detto che i dati prendono il gruppo nel suo complesso, che come noto produce non solo sigari, e prodotti di tabacco in genere, ma anche altri beni, principalmente identificati nel mercato del lusso. Sempre secondo quanto dichiarato dall'azienda infatti, il business dei sigari è in controtendenza rispetto al risultato geneale, con un incremento del 20% nel solo 2016, con aumenti significativi anche sul mercato europeo e non solo in quello statunitense, che normalmente traina il settore.
Beat Hauenstein (sinistra) e Domenico Scala (destra) |
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