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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

23 marzo 2017

Toscano Granduca Cosimo I: ruffianamente onesto

Non una grossissima novità, in termini concettuali, nel panorama di offerta MST, ne un prodotto con spiccati pregi rispetto ai sigari della linea classica di Toscano, tuttavia possiamo definirlo onesto, se prendiamo come benchmark i soli prodotti della Manifattura Sigaro Toscano.
Un punto di riferimento che deve necessariamente essere preso intra-marchio, e che identifica questo prodotto come onesto in ragione del prezzo, più per l'appannamento qualitativo degli altri prodotti di fascia analoga che per particolari picchi di qualità del sigaro stesso.
Fatte queste premesse, prima di definire il perchè abbiamo usato il termine "ruffianamente onesto" vediamo di che sigaro si tratta, delineando le sue caratteristiche produttive, secondo quanto dichiarato dal produttore.
Si tratta di un sigaro bitroncoconico, con fascia valtiberina, e ripieno USA e nazionale, con fermentazione lunga, cura a fuoco media (benchè, soprattutto a crudo, l'intensità aromatica del fire curing sia piuttosto spiccata), e stagionatura medio-lunga.
Nelle scatole acquistate da chi vi scrive la variabilità cromatica si palesa, anche se meno marcata rispetto ad altre linee Toscano. Si notano in alcuni sigari
dei difetti di chiusura vicino alle estremità, che però non inficiano la fumata in alcun modo. La meccanica di fumata è accettabile, con un tiraggio regolare ed una combustione che rientra nella norma per un sigaro di kentucky.
In fumata si palesa la "ruffianeria" del prodotto, di cui si parla nel titolo. Il sigaro presenta aromi di media intensità, dominati da legno e qualche nota speziata, con minimi accenni di cuoio e leggerissime note liquorose "in pancia", tuttavia pur presentando alcune note pungenti tipiche delle produzioni recenti di MST, queste nel contesto aromatico si intersecano in maniera meno spigolosa, e riescono a conferire al sigaro un corpo ed una forza apparentemente più spiccati di quello che realmente sono. I sapori tendono all'amaro, con un sottofondo piccante e vagamente sapido, quasi assente il dolce, presente a tratti l'acidità che resta però sullo sfondo. Sensazioni che tutto sommato concorrono alla percezione complessiva di un sigaro più corposo della sua natura.
Poco importa, in realtà, se la sensazione complessiva è intrinseca o è il risultato di una particolare somma organolettica, sta di fatto che il sigaro risulta più gradevole rispetto all'attuale gamma toscano di prezzo comparabile, e pertanto possiamo definirlo onesto seppure non sia la novità eclatante che alcuni si aspettavano.
Tante altre le considerazioni possibili, sollevate dai fumatori in questi giorni.
Se ne sentiva il bisogno? probabilmente no, con un minimo di correzioni produttive, le linee storiche potrebbero tranquillamente coprire il "pubblico" di questo prodotto, tuttavia in questo frangente, un minimo di equilibrio in più, offerto dal Granduca, non guasta.
C'è una inversione di tendenza nel trend-setting tra MST e le piccole manifatture? probabilmente si; quasi tutte le piccole manifatture nascono a ruota di Toscano, aggredendo un mercato affermato che è quello del bitroncoconico o troncoconico di kentucky (o anche solo per l'affezione italiana al formato, con tabacchi air cured, si pensi a Nostrano del Brenta o ai recenti Amerigo), tuttavia, le nuove aziende hanno sviluppato su questa base nuovi concetti, come il long filler, la doppia fascia, l'identitarietà del terroir etc. concetti poi ripresi da Toscano in produzioni recenti. 

16 commenti:

  1. Diciamo anche che le nuove aziende producono sigari di qualitá complessivamente superiore.

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  2. Non concordo. Se parliamo solo di qualità, tralasciando i prezzi, questo Granduca non è inferiore ai corrispettivi concorrenti. Tra l'altro Cts ha da pochi giorni messo sul mercato lo Stortignaccolo, l'unico suo sigaro della casa paragonabile al Granduca. Devo ancora fumarlo, ma hai tempi dell'articolo non era valutabile. Nostrano del Brenta e Amerigo sono aziende che cercano spazio nel mercato italiano , ma col fumatore di Kentucky poco ci azzeccano. Mosi col classico intero e il superiore, propone una valida alternativa alla gamma tradizionale Mst (dove credo si posizioni anche il Granduca)anche se personalmente li ritengo prodotti di qualità equivalente a quella gamma e al Granduca in particolar modo. Un saluto, buone fumate.

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    1. Vieni sul forum che ne parliamo, ma anche no.

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    2. Non essere suscettibile. La qualità è sempre opinabile.

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    3. Sí, come no... Sai dove trovarmi se vuoi confrontarti.

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    4. Il gusto è opinabile la qualità no

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  3. Io mi confronto qui. Sai dove trovarmi che vuol dire ? Trovarti dove? Suona quasi come una minaccia. Stai tranquillo e solo un punto di vista diverso dal tuo.
    Sempre a mio parere il giudizio sulla qualità di un qualsiasi prodotto è soggettivo e opinabile.

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    1. Il tuo nickname richiama quello di un utente di un forum. Se non sei tu, dimentica il mio invito (che comunque non era minaccioso, figurati).
      Per il resto, sia io che Simone abbiamo scritto sull'argomento oggettivitá/soggettivitá e almeno io non ho intenzione di ripetere sempre le stesse cose, mi annoio da solo.
      Buone fumate!

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    2. La qualità è oggettiva ed oggettivamente valutabile, se sai valutare un prodotto puoi assegnare un punteggio elevato a un sigaro che non ti piace o un punteggio basso ad uno che ti piace... se valuti un prodotto pubblicamente ti rivolgi a un pubblico eterogeneo che non necessariamente ha i tuoi stessi gusti , quindi occorre una valutazione oggettiva. Quella soggettiva guida le scelte di acquisto individuali

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    3. Che poi, Simone, fermo il discorso sulla valutazione soggettiva (che mi pare pacifico), tenderei a definire prospettica più che oggettiva la valutazione di un sigaro. Se la qualitá é oggettiva, infatti, trovo problematico valutare in ottica oggettiva un prodotto, ossia da un punto di vista che non tenga conto del target di riferimento di quel prodotto, ad esempio. Questo non implica che si cada nel relativismo o nel qualunquismo (é buono ciò che piace), ma apre il discorso in senso prospettico. Le prospettive sono infatti innumerevoli, non ultima quella temporale: ad esempio, un vino di cinquant'anni fa andrebbe valutato nel suo contesto, oltre che guardando ai suoi destinatari, e non assumendo un punto di vista atemporale. Ma non voglio appesantire troppo il discorso...
      Certamente la qualità non è soggettiva.

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  4. In un post ho detto che la qualità è opinabile dimenticando di specificare, come ho fatto successivamente, che è il "giudizio" sulla qualità che è sempre opinabile. Probabilmente mi riferisco al gusto o non so, sta di fatto che un sigaro o un vino o ciò che volete, giudicato da due esperti può ottenere due opinioni diverse. Comunque c'è chi ne sa più di me e parlando del rapporto qualità prezzo la pensa cosi.
    http://www.piattoforte.it/blog-dautore/il-bottigliere/a/post/cose-il-rapporto-qualitaprezzo-e-perche-non-bisogna-temerlo.html

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  5. Ultimo post e chiudo, salutandovi e augurandovi buone fumate. C'è un altro bellissimo articolo che vi consiglio, dove si legge una specie di via di mezzo tra oggettiva e soggettività della qualità.

    "La qualità può essere intesa come caratteristica (la conformità alle specifiche tecniche) o come valore (l’adeguatezza all’uso) ed è un concetto relativo che, come tale, può essere definita in molteplici modi, proprio perché si compone di una parte fortemente oggettiva (gli aspetti tecnici che devono soddisfare le specifiche del cliente) ma anche di una parte assolutamente soggettiva (gli aspetti che devono soddisfare le aspettative e i desideri del cliente)."

    http://www.qualitiamo.com/due%20parole/cos%20e%20qualita.html

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  6. Già provato, non è nulla di entusiasmante... Ma! Sicuramente non è un prodotto di bassa o scarsa qualità.

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  7. Se posso dire la mia senza voler essere un esperto (ma fumo sigari da vent'anni..)non trovo una grande differenza rispetto ai tradizionali toscani..mi sembra un buon prodotto con una media forza ma non è niente di nuovo o di particolare

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  8. Ho iniziato a firmarlo adesso e mi sembra leggermente più raffinato ed equilibrato rispetto all extra vecchio

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