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il contenuto del blog è rivolto a fumatori maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del sigaro, non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda che in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

21 ottobre 2014

Guide di CigarBlog: A Imola Prima Serata in Italia sul riconoscimento della provenienza dei sigari

La serata dello Slow Smoke Santerno (Cigar Club Imola) di ieri sera è sicuramente la prima in Italia, e probabilmente anche in Europa ad avere utilizzato lo strumento del blind test, finalizzato all'individuazione della provenienza di un sigaro. La scelta era limitata ai 4 principali paesi produttori (Repubblica Dominicana, Nicaragua, Cuba e Honduras, rispettivamente in ordine per numero di pezzi prodotti all'anno, ad oggi), ed erano stati scelti
sigari puri (con il 100% dei tabacchi provenienti da un solo stato) o al massimo con una percentuale di foglie di altre provenienze di minore importanza nel sigaro.
C'erano quattro sigari significativi dei rispettivi paesi, usati per confrontare le analisi a crudo, e una scelta tra 16 sigari anillati con dei numeri, in cui la provenienza è stata distribuita casualmente. La percentuale di sigari indovinati, con l'aiuto dei sigari "noti" per confronto, e della mini guida riportata sotto, è stata sorprendente: più dell'80% dei presenti ha indovinato la provenienza del proprio sigaro.
Ma facciamo un passo indietro ed alcune doverose premesse, in primis, l'utilità di un blind di questo tipo è parzialmente superflua, poichè la provenienza dovrebbe essere ininfluente nella valutazione di un sigaro.  L'esercizio però risulta utile per concentrarsi e ragionare su alcuni aspetti peculiari, che basandosi solo su una scheda di degustazione risultano meno evidenti.
Va detto che è quasi impossibile riconoscere la provenienza di tutti i sigari con blind test, e che l'approccio funziona soprattutto per i sigari in cui il blend è molto sbilanciato verso uno specifico paese di provenienza, oppure in alcuni blend particolari, in cui possiamo avvertire note tipiche di più di un paese (per esempio la nuova concezione di Nicubano, che stanno portando avanti i marchi La Ley, La estancia e San Lotano).

Le linee guida sono indicative, a volte anche con buona significatività di correlazione, ma non sono mai dirimenti al 100% sull’indicazione di provenienza di un sigaro, e soprattutto sono piene di eccezioni a conferma della regola. Si delineano quindi alcune caratteristiche principali dei diversi paesi, non contando la variabilità delle annate, l’evolversi delle tecniche e dei terroir e l’ampio ricorso al blending. Con anni di affinamento, una affidabilità del riconoscimento della provenienza e dell’invecchiamento di un sigaro del 75-80% è un target già di alto livello. Difficilmente si riesce a collocare il sigaro usando solo uno degli aspetti indicati, più spesso occorre mediare più caratteristiche, tra quelle citate, per definire la provenienza.  Infine le caratteristiche non sono statiche, ma variano nel tempo, quindi il palato va affinato costantemente!!

Aspetto e tatto:
Nei Cubani è più frequente qualche leggera imperfezione cromatica, qualche irregolarità della capa, e qualche difetto di riempimento, anche se nelle linee di punta come cohiba BHK queste imperfezioni sono quasi azzerate. Tutti gli altri sigari caraibici sono generalmente ben costruiti e regolari, fino a qualche tempo fa la forma box pressed molto spinta era tipica di alcuni nicaraguensi, oggi è più comune anche in sigari di alta provenienza, ma non nei cubani, dove i pochi sigari box pressed hanno una "squadratura" appena accennata. Un segno distintivo che può far escludere la provenienza cubana è la leggera rastrematura (o più uno smussamento/arrotondamento dell'orlo del piede) che si crea nei sigari confezionati in cellophane (vedi figura) , che i cubani non hanno, in quanto confezionati per lo più senza pellicola protettiva.
un altro segno tendenziale ma non assoluto è la rastrematura della testa nei sigari parejos, che in alcuni cubani tende ad essere abbastanza squadrata, mentre nei caraibici questo aspetto è meno frequente, a meno che non ci troviamo di fronte a box pressed spinti.


Combustione e tiraggio:
Generalmente c’è un gradiente di qualità costruttiva, che va dai sigari cubani più soggetti a difetti di tiraggio e combustione, seguiti dai nicaraguensi, poi honduregni ed infine dominicani, che sono quelli con meno difetti nella media (va detto che il gap tra nicaraguensi, honduregni e dominicani è risibile in confronto a quello cuba-resto del caribe. Tale gradiente si riflette sia nella regolarità di combustione che di tiraggio. Sul singolo sigaro questo aspetto è poco significativo perchè possiamo trovarci di fronte a cubani quasi perfetti, e ad alcuni caraibici meno impeccabili. Sempre in via tendenziale, senza farne una regola assoluta, l'anello di carbone (zona nera tra cenere e corpo del sigaro in corrispondenza del braciere) tende ad essere più grossa nei nicaraguensi e nei cubani, e più sottile negli honduregni e nei dominicani.

Aroma a crudo:
l’aroma a crudo è uno degli aspetti più dirimenti nel riconoscimento dei sigari, anche se è uno dei più difficili da affinare. Partiamo dal presupposto che tutti i sigari possono presentare note comuni di fieno e stalla, dovute rispettivamente alla matrice vegetale di origine e alle fermentazioni a cui le foglie sono sottoposte. I Cubani generalmente esprimono in maniera più o meno spinta anche note di cuoio e terrose già a crudo, spesso occorre fare attenzione perché tali note sono offuscate da spezie dominanti, comuni anche ai sigari nicaraguensi, è comune nei cubani in fase giovanile una più marcata nota ammoniacale. Il Nicaragua si esprime con una nota speziata associata ad una legnosa tipica e quasi unica, comune solo in alcuni sigari honduregni, che però sono distinguibili per altri aspetti, sempre nei sigari del Nicaragua, specie con capa maduro, si avvertono note di cacao e caffè abbastanza caratteristiche. L’Honduras esprime note abbastanza floreali, erbacee ed eteree, come i sigari dominicani, si affiancano però alcune delle note legnose riscontrabili nei sigari nicaraguensi, che fanno individuare con buona approssimazione l’Honduras rispetto alla Repubblica Dominicana. La Repubblica dominicana infine, si palesa normalmente con una ampiezza aromatica abbastanza importante ma altrettanto lieve, con  note floreali ed eteree dominanti.

Sapori in fumata:
Mentre gli aromi sono più dirimenti a crudo che in corso di fumata, i sapori sono quelli che possono sancire con più chiarezza la provenienza di un sigaro, in associazione alle altre caratteristiche già espresse. Partiamo dal presupposto che un sigaro caraibico esprime quasi sempre una nota amara di fondo, e che occorre prestare attenzione alle sensazioni palatali per distinguere le espressioni di ciacun paese. Cuba esprime spesso una nota dolce, e una sorta di sensazione leggermente vellutata avvertibile sulla parte posteriore del palato, che molti identificano come cremosità, che è abbastanza tipica ed evidente anche nei nuovi sigari blended Nicaragua-Cuba. Il Nicaragua invece, complice la sua ricchezza nicotinica, tende a far prevalere le note amare, associate a sigari mediamente forti in relazione al colore (ricordiamo che fuori da cuba c’è una buona correlazione tra forza e colore della fascia – sigaro scuro = sigaro forte). L’honduras normalmente esprime sigari lievi al palato, dove l’amaro è mediamente meno presente, ma anche gli altri sapori sono meno intensi rispetto alla media. La Repubblica dominicana infine, è molto simile all’honduras, a livello di intensità e presenza dell'amaro, ma palesa spesso una nota vagamente salata, abbastanza ben percettibile per via dell’uso di Olor Dominicano.

Ci sono aspetti che possono parzialmente ingannare nella valutazione organolettica dei sigari, e che sono legati più all’invecchiamento che alla provenienza, per esempio nei sigari molto invecchiati certi aromi, specialmente i più lievi, tendono a scomparire o a virare verso toni vagamente caramellati. Nel gusto, specialmente nei primi puff, un sigaro invecchiato può esprimere note amare e/o note salate, dovute alla migrazione nella parte più esposta all’aria, della maggior parte dei composti a parte quelli meno volatili come la nicotina (amaro) e i Sali minerali (Sapido), questo può portare a confondere ad esempio un cubano invecchiato con un nicaraguense  o un dominicano, è buona norma quindi terminare la fumata e non dare un giudizio affrettato.

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