Nella fattispecie si trattava di un toscano Anno Domini 1492, sottoposto all'iter rifermentativo del nostro chef-sigarofilo, che prevede una fase iniziale di riposo in ambiente umido, una fase intermedia di fermentazione ad alta umidità ed una fase finale di ricondizionamento che riporta l'umidità a livelli canonici di fumata, e fa perdere ai sigari l'ammoniaca in eccesso, prodotta durante la fase fermentativa.
Il commento unanime dei partecipanti alla serata, tutti fumatori di esperienza almeno media, alcuni anche piuttosto esperti, è stato molto positivo. Senza entrare nel dettaglio della descrizione dell'Anno Domini, di cu già si è parlato nel blog, in generale l'ammorbidimento dei toni aspri del toscano, in favore di una paletta aromatica più ampia, senza intaccare troppo il livello di forza nicotinica, è stato molto apprezzato da tutti gli astanti. La prima prova del fuoco è quindi stata superata brillantemente, peccato solo che questi sigari possano "circolare" solo tra appassionati e non possano essere venduti in alcun modo, poichè si tratta di generi di monopolio che non possono essere trattati da chi li vende, benchè non si utilizzi alcun tipo di additivo, un trattamento di questo tipo potrebbe essere visto come un'alterazione non conforme ai prodotti registrati AAMS. La rifermentazione è quindi un processo che solo i fumatori possono effettuare, dotandosi di un po' di attrezzatura (fondamentalmente bastano qualche scatola vuota di sigari e due humidor, o contenitori umidificati). Riporto i complimenti di tutto il club a Giorgio per l'idea e l'impegno, che hanno prodotto i risultati che ci si attendeva.
L'abbinamento della serata è stato con Barbaresco chinato e Barolo chinato, liaison quantomai azzeccata con il sigaro proposto. Con la rimanenza dell'ultima bottiglia di Barolo, il creativo Antonello dell'Anonima Fornelli ha improvvisato per tutti i presenti uno "shot" di cocktail Manhattan rivisitato, con il Barolo al posto del vermouth, una degna chiusura di una grande serata.
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