Come per il lavoro, si dice che un buon aficionado non dovrebbe mai innamorarsi di un brand o di una vitola precisi. Tuttavia, chi vi scrive, come è noto alla maggior parte dei nostri lettori più fedeli, è un partagasiano tout court, tanto quasi da poter far suo il motto di Partagas "y nada mas". Ciò premesso, questa recensione cerca di essere il più obiettiva possibile, nell'alveo delle linee-guida del nostro blog.

La conservazione dell'esemplare in questione, acquistato, come sempre, dall'amico Fazio Rago di Potenza, risulta ottimale, forse ancora un po' troppo umida, come risulta dalla difficoltà dell'intestazione, non facilissima come altre volte. Tuttavia, Partagas merita queste piccole difficoltà che fanno ben sperare in una fumata più consistente di altre vitolas de salida del brand, che non risultano sempre così aromatiche di primo acchito.

Tiraggio e combustione perfetti, con una cenere grigio uniforme decisamente compatta. Il tutto probabilmente dovuto al fatto che si tratta di un sigaro a tripa larga (o Long Filler), costruito con foglie intere. Il che presenta delle peculiarità collegate alle dimensioni delle foglie che, essendo intere, garantiscono un'evoluzione associata alla lunghezza, caratteristica che manca nei "tripa corta" realizzati con tabacco trinciato.
Un sigaro ideale per un dopocena estivo, da gustare durante una chiacchierata e con abbinamenti non troppo alcolici, che ne accompagnino, appunto, la saporosità leggera, ma non eccessiva. Promosso a pieni voti come il sigaro ideale per la nostra prima uscita al Crazy Cocktail di Potenza, di cui abbiamo già parlato in un post precedente, e graditissimo da uomini e donne presenti.
Per quanto il PTGS coronas junior non sia tra i miei preferiti del marchio, forse proprio per la caratteristica delineata da Forest di partire relativamente deciso per poi affievolirsi in termini di forza, trovo questo sigaro ancora una valida alternativa a tanti di quei cannoncini grossi e corti tanto in voga oggi....
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