Salute e tabacco: nuove normative UE e anche in USA un giro di vite

Gli addetti ai lavori lo sanno da tempo, e i fumatori lo vedranno presto sugli scaffali delle tabaccherie. A partire dal 20 maggio infatti, tutte le scatole di nuova produzione e importazione dovranno avere la nuova etichettatura con gli avvisi per la salute, conformi a quanto impone la direttiva Europea 2014/40, che prevede l'ampliamento della superficie etichettata, fino a coprire il 65% dell'area delle scatole (su tutti i lati), e per quanto riguarda le sigarette, l'aggiunta delle immagini dissuasorie, raffiguranti malattie e problemi derivanti dal consumo di tabacco.
Ed è proprio quest'ultima l'unica differenza che rimarrà, in termini di obbligo, tra le sigarette ed i sigari, al momento infatti sembra che le immagini
siano obbligatorie unicamente sulle sigarette ed i trinciati RYO, mentre per i puros rimarrano solo le scritte, in superficie più ampia.
Da come era partita la discussione nelle istituzioni europee, dal 2012 in avanti, sembrava che i sigari e i trinciati da pipa sarebbero stati toccati solo marginalmente dalla nuova direttiva.  La proposta ufficiale della DG SANCO (direzione generale di bruxelles che si occupa di salute pubblica) al parlamento europeo riportava infatti: All tobacco products are covered by the Tobacco Products Directive. However, pipe tobacco, cigars and cigarillos are currently not used in significant quantities for smoking initiation. Therefore the proposal foresees less stringent rules for these products. 
Apparentemente l'unica proposta meno restrittiva rispetto alle sigarette, è quella riguardante le immagini sui danni alla salute, ma la superficie da coprire è la stessa sia per le sigarette che per i sigari ed altri prodotti da fumo. 
Un problema apparentemente irrisorio, poichè non influisce sulla qualità del prodotto ne sui prezzi, tuttavia  non possiamo negare che tale etichettatura disturbi e non poco sulle scatole dei sigari, che alcuni produttori curano come vere e proprie opere d'arte, e che gli stessi aficionados amano collezionare o riutilizzare come eleganti cofanetti. 
Pochi sinora i produttori che hanno differenziato il packaging per il mercato europeo, cercando di tenere i loghi e le immagini del box "fuori" dall'area interessata dalle etichette. Complice il fatto che non c'è una regolamentazione universale in merito sui mercati mondiali, e quindi il box che va bene in mercati meno restrittivi, viene barbaramente martoriato quando mette piede in Europa. 
Tuttavia questo potrebbe cambiare a breve, è di qualche giorno fa infatti la notizia che il congresso americano, dopo quasi 40 anni dalla prima regolamentazione che limitava la pubblicità di sigarette in TV e giornali, e dopo 7 anni dall'ultima revisione della legge che aveva inserito i disclaimer per la salute sui pacchetti, stia revisionando la normativa e cercando di inserire anche sulle scatole di sigari un obbligo di etichettatura a tutela del consumatore. La Food and Drug administration avrebbe chiesto infatti di inserire almeno la scritta "cigars are not a safe alternative to cigarettes" (i sigari non sono una alternativa sicura alle sigarette), e possibilmente anche gli altri messaggi già presenti sulle "bionde". Ovviamente gli aficionados americani, e i rappresentanti delle industrie del tabacco di qualità sono insorti contro la proposta, tuttavia dal punto di vista europeo, sapendo che non potremo eliminare da parte nostra l'etichettatura di avviso sulle scatole, questa notizia non è poi così negativa. Al di la della facile ironia sul "mal comune mezzo gaudio", la presenza obbligatoria dell'etichettatura su quelli che sono due tra i principali mercati mondiali per il sigaro, come Europa e USA, potrebbe indurre i produttori a ristudiare il design dei box, in modo da trovare un ragionevole compromesso tra bellezza delle scatole ed etichette necessarie.