17 settembre 2015

1815, Moro, Scrigno – Le nuove uscite di MST

Toscano Originale 1815
Siamo a settembre, il mese delle novità, quello preferito dagli appassionati del lento fumo. Probabilmente, ci siamo arrivati un po’ delusi, insoddisfatti dai prodotti usciti finora: del resto è pur sempre il bicentenario dell’acquazzone che ha dato vita alla nostra passione, e non ci siamo ancora imbattuti in qualcosa di eccezionale. 
Si entrava in tabaccheria e si imparava dell’esistenza di sigari se non mediocri, comunque sotto le aspettative. Abbiamo assistito al Garibaldi il Grande, alla riedizione del Pastrengo, al Granducato e a svariati aromatizzati, quest’ultimi destinati ai neofiti o ai fumatori della domenica.
Ma noi? Noi che cerchiamo qualcosa di più? Che vorremmo un prodotto fatto a mano? Che magari ci concediamo qualcosa in meno durante la giornata, ma non ci spaventa investire qualche euro per un buon sigaro? 

Le nostre richieste, apparentemente, sono state esaudite. In questi giorni sta uscendo il Toscano Originale 1815, per celebrare il genio di chi volle utilizzare il
tabacco fire-cured, unica soluzione ad una materia prima compromessa dall'acqua di cui era impregnata.
Risulta essere un elemento raffinato, in quanto interamente costituito da kentucky nordamericano (quello di due secoli fa), fatto stagionare in botte 4 anni, e affumicato con legno di noce – anch’esso rigorosamente made in USA – e di quercia, per ben 30 giorni. Il riposo del sigaro è di oltre un anno, prima di essere inserito nel suo box di legno da 3 interi, commercializzato a 15 euro la scatola.
Sicuramente il prezzo è importante, ma assolutamente accettabile nel caso in cui il 1815 dovesse rispettare o addirittura superare le promesse. Sta di fatto che, per questo hand-made, la cassa di risonanza è stata molto ampia, i preordini sono fioccati presso le tabaccherie specializzate, e questo potrebbe essere il nuovo biglietto da visita di MST per far nuovamente capire all'affezionato che non mancano i prodotti d’essai per intenditori.

Toscano il Moro 2015

La sottolineatura di questo momento estremamente importante arriva da parte de Il Moro, che ricorda vagamente i film di Hitchcock – se mi si permette un’ardita licenza poetica. Nei suoi lungometraggi, sai fin dal primo minuto chi sia il colpevole, ma nonostante ciò, arrivi al finale con un principio di infarto.
E anche qui è tutto l’anno che sai che arriverà, ma non riesci ad abituarti alla sua venuta, e come è giusto che sia, cominci a trepidare. In questi casi il toscanofilo incallito riesce, non con poca maestria, a raggiungere i livelli delle groupie più veraci.
Del resto, parliamo pur sempre di un fatto a mano corposo, fruttato, destinato solo ed esclusivamente agli intenditori. Essendo considerato lo Zeus di MST, e conferendo un’importanza straordinaria alla fumata dello stesso, il Moro riporta anche le istruzioni su come fruirne: conservarlo una settimana in humidor, non scorciarlo, mantenere fredda la sua evoluzione.
Del resto, per un sigaro top di gamma, che costa appena 8000 euro al chilo, stagionato un anno, prodotto dalle sigaraie più esperte con le migliori selezioni del raccolto, non si può certo affrontare questa esperienza a cuor leggero, anche solo per la sua presentazione.
Parliamo infatti di un cofanetto in legno massello, con inserti in pelle colorata, ad un prezzo di 40 euro a modello. Inoltre, quello di quest’anno è il primo della collezione di quattro Mori che porterà, nel 2018, al bicentenario del Sigaro Toscano. I primi tre formeranno i colori della bandiera italiana, mentre il quarto ed ultimo riporterà l’azzurro intenso della Famiglia Regia dei Savoia.
Come ogni anno, questo sigaro si rivolge ai fumatori più esperti e dal palato più raffinato, ma anche a coloro che sono dediti al collezionismo. Tanti sono i toscanofili che comprano più di una confezione, una per usufruirne subito, un’altra per farlo riposare qualche anno, ma soprattutto una da lasciare intonsa, senza nemmeno aprirla.
Si riporta, per completezza, all’articolo sulle quotazioni dei vari Mori dal 2000 a questa parte, e che potete trovare qui.

Toscano Scrigno
Ci avviciniamo poi ad un’altra importante produzione targata Manifatture, e cioè il Toscano Scrigno, una sorta di collezione di cinque sigari, denominati “i gioielli delle sigaraie”.
Saranno l’Antica Tradizione, l’Originale, il Selected, il 1492 e l’Antica Riserva, e per ogni tipologia ne verranno riservati tre esemplari. Questa può essere una buona idea per quello che riguarda il mercato, anche se è una manovra commerciale che mi lascia abbastanza perplesso.
Mi chiedo, infatti, come dei sigari machine-made (i 3/5 della scatola) possano essere considerati “gioielli delle sigaraie”, dato che potenzialmente non ne hanno mai visto uno, occupandosi esclusivamente di prodotti fatti a mano.
D’altra parte, ritengo sia un’ottima idea far provare tre Originali Selected, quando in commercio non esiste un box che ne racchiuda così pochi, in maniera da poterli provare senza che la faccenda diventi troppo esosa – nonostante alcuni tabaccai li vendano anche singolarmente.
Ma proprio non mi è chiara la ragione per cui non siano presenti elementi come il Millennium o il Toscano del Presidente, e all’opposto vi abbiano inserito sigari buoni, per l’amor di dio, ma che risultano inutili ai fini di un’edizione limitata.
Questa scatola sarebbe stata innovativa se avesse avuto uno scopo degustativo, ma in realtà è puramente un prodotto per chi, avvicinandosi al Natale, vorrà fare un regalo gradito e completo ad un amico o familiare che fuma italiano.
La scatola in legno si presenta abbastanza bene, nonostante sia un po’ spartana, ma attenzione perché è controindicata per una funzione umidificatrice a lunga permanenza, che in parole povere significa: “non usare come humidor!”. Il prezzo non è eccessivo, parliamo di 48 euro, cioè appena 1,05 € in più rispetto al totale dei sigari acquistati separatamente.
Può essere un ottimo espediente per avere, in un’unica soluzione, una vasta gamma tra cui scegliere. Gli stessi sigari fra loro sono molto differenti, sia per intensità che per paletta aromatica, ma continuo a pensare che il progetto sarebbe potuto essere congeniato meglio.

Per concludere, siamo nuovamente alle prese con grandi uscite che incuriosiscono, ma soprattutto affascinano. Bisogna, questa volta, fare i complimenti a MST che ha avuto la lungimiranza di immettere sul mercato il 1815, perché oltre ad essere realizzato a mano, il suo tabacco viene fermentato in botte. Per me questa è stata la migliore intuizione che abbiano avuto negli ultimi anni. E la speranza è che questo prodotto possa riscuotere grande successo, così che finalmente si decidano a rinvigorire i top di gamma, indipendentemente dal prezzo. Agli appassionati interessa uno storto ottimo, stagionato almeno un anno, con un corpo deciso e vario, che sia realizzato a mano, nel più tradizionale ed eccellente dei modi.
E questi sono i fattori che contraddistinguono sia l’Originale 1815 che Il Moro. L’auspicio è che questo dolce preambolo possa essere verificato anche in fumata, sia quella spensierata, sia quella impegnata e formale, con la scheda di degustazione sotto mano.

A fare da cornice, ci sarà lo Scrigno, con ottimi sigari per ogni momento della giornata, ma anche con quelli che regalano fumate indimenticabili. Quelli che ci fanno… sognare.

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