Chi fuma sigari da più di 10 anni, ricorderà come, nei tempi in cui i sigari extracubani degni di nota erano pochi e cari, mentre il resto della produzione si trovava difficilmente e con scarsi livelli qualitativi, Joya de Nicaragua rappresentasse uno dei pochi sigari "entry level" di prezzo contenuto e qualità passabile.
Da allora ne è passato di tempo, e i passi da gigante fatti dal Nicaragua hanno portato anche il marchio Joya a differenziare e migliorare diffusamente la propria gamma.
Da poco tempo a questa parte è arrivata sul mercato italiano una nuova linea di prodotto, che si candida ad essere la miglior rivelazione di quest'anno nella fascia di prezzo medio-bassa: i Rosalones.
Con questa linea Joya de Nicaragua torna alle origini, fornendo ai fumatori un buon sigaro, 100% nicaraguense, dai costi contenuti. Ma rispetto al passato, oggi le alternative sono tante, ma anche il know how e la disponibilità di materia prima, sono a livelli impensabili 10-15 anni fa.
Il sigaro recensito è il 448, il vitolario prende il nome dalle misure dei puros il primo numero rappresenta il largo in pollici, mentre la seconda e terza cifra rappresentano il ring gauge; la famiglia dei formati è composta dal 342, 446, 448 e 552 (oltre al 460 e al 654 non reperibili in Italia). La scelta del formato non è casuale, poichè ad avviso di chi vi scrive, è quella che meglio permette di apprezzare le tipicità della liga. Anche se personalmente preferisco il 342, nella recensione tecnica, mettendo da parte il mio gusto personale, ho scelto la vitola più rappresentativa. Facendo dei confronti con il "piccoletto" e il "fratello maggiore" si può dire che il 342 sia più concentrato in forza, mentre nel 552 il braciere generoso tende a mascherare lievemente gli aromi più delicati dei tabacchi utilizzati.
La capa si presenta di un colorado maduro, luminosa, con toni bruni, i profumi a crudo hanno una spiccata nota di legno e di fieno maturo che ricorda in pre-accensione la linea Celebraciòn, disponibile a partire dal 2006 nel vitolario JDN, discontinuata dopo alcuni anni. La costruzione è quasi impeccabile, confermata anche dalla valutazione dinamica, con tiraggio e combustione ottimali.
la fumata si apre con terra e legno dominanti, una nota dolce in primo piano, e uno sfondo di sapidità e un accenno di acidità azzeccatissimo che accompagna tutta la fumata, stimolando la salivazione.
Prosegue con note di nocciole e a tratti sentori balsamici, e chiude virando su sfumature più intense di cuoio con qualche sentore speziato, compare l'amaro più o meno da metà fumata, ma resta sempre sullo sfondo senza mai risultar sgradevole.
La valutazione complessiva raggiunge gli 81/100, che in relazione al prezzo di 3,60 euro colloca questo sigaro senza dubbio tra i rapporti qualità/prezzo più interessanti nella sua fascia di mercato.
Precisiamo per i lettori che ci seguono da poco che, a differenza dei rating in voga su Cigar Aficionado o in altri canali che prendono in considerazione la qualità solo al di sopra degli 85 punti, nel nostro metro di giudizio un punteggio di 81 identifica una qualità più che discreta.
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