Cari lettori, parliamo oggi di una marca ancora sconosciuta sul mercato
Italiano, benchè costituita appositamente per il mercato Europeo, e solo
successivamente approdata in USA, con ligade differenti. Si tratta di “Paradiso”, brand ottenuto con
tabacchi 100% nicaraguensi, prodotto nelle manifatture di Pepin Garcia, in
accordo tra lo stesso gruppo Garcia e Ashton; nasce come versione europea del
marchio San Cristobal de la Habana statunitense, che non può ovviamente essere
commercializzato con lo stesso nome fuori dagli USA, in quanto in tutti gli
altri paesi è Habanos a detenere questo marchio.
Esistono altre esperienze simili già sperimentate con successo in passato,
ricordiamo ad esempio i sigari El Credito, che sono esattamente gli stessi come
formati e liga, dei San Cristobal de la Habana commercializzati in USA, dove
pure esiste il marchio El Credito, ma con formati e blend diversi rispetto a
quelli che si trovano nel resto del mondo.
Ma torniamo al sigaro, che nella fattispecie era un Supremos (Toro 152x50);
se la valutazione si fosse fermata all’analisi a crudo il punteggio avrebbe
sicuramente rasentato i 100/100, una bellissima capa, che ricordava molto da
vicino le linee di punta di Don Pepìn, per regolarità, luminosità e consistenza
tattile, e quelle di Ashton VSG ed ESG per colore, avvolgeva il sigaro senza
imperfezioni, e già rivelava quella che poi sarebbe stata un’ottima
costruzione, confermata dall’analisi dinamica della fumata.
Ottimo gli aromi a crudo, intensissimi, con ampie note legnose e di cuoio,
nettamente percettibili, associate a diversi toni secondari di spezie, caffè e
fieno. Una partenza sicuramente importante, con forza ben presente fin dall’inizio,
aromi fini e complessità elevata, con aromi di cuoio e legno dominanti sin dai
primi puff, toni di terra e spezie a completare la paletta organolettica, e
sentori accennati di fieno in fase iniziale che sono poi stati sostituiti da
caffè sul finale. Una tendenza amarognola in ingresso si è poi attenuata
lasciando posto a note più dolci, con una sapidità di fondo sempre presente, il
piccante del primo tercio è poi scomparso sul finale lasciando posto a una sensazione
vagamente dry. La forza si è mantenuta su livelli medio alti per tutto il corso
della fumata. In definitiva un sigaro dalla buona complessità ed equilibrio, discretamente
fine. Evoluzione e persistenza si sono attestati su livelli medi. Il punteggio
finale è stato di 72/100, forse leggermente inflazionato (potrebbe mediamente
attestarsi su un 75) dalle maggiori aspettative che l’analisi a crudo lasciava
immaginare. In relazione al formato, il rapporto qualità/prezzo è più che
accettabile (9 euro circa sul mercato svizzero).
Non potrei fare una descrizione migliore :)
RispondiEliminaCmq concordo, a crudo era da 100 e anke a livello estetico era bellissimo...anilla da pappone color oro e coloratissima!
Peccato ke cn la combustione ha perso tanto...magari al posto di fumarlo la prossima volta ci facciamo un the! :)
ahahah anilla da pappone è una definizione che rende l'idea :D
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