Abbiamo già parlato sul nostro blog di Puro Inka Sport e della "vision" di Giovanni Spiezia, della "Spiezia Tabacchi Pregiati, azienda di recente costituzione che si occupa di importazione e commercializzazione di prodotti a base di tabacco.
Giovanni Spiezia non è un "semplice" commerciante di tabacco, è un appassionato di sigari, non solo di quelli commercializzati dalla sua azienda, come si nota dall'intervista che ci ha rilasciato in passato, e come ha potuto notare chi vi scrive parlandogli direttamente, è un ottimo conoscitore del mercato dei puros cubani e del caribe. Questo aspetto, apparentemente svincolato dalla recensione del sigaro in se, è tutt'altro che scontato; fumando Puro Inka Sport infatti, ci si rende conto che il prodotto è studiato e realizzato con cognizione di causa, pur nel contesto della fascia economica di prezzo, e si rivolge al mercato senza tentare di imitare prodotti esistenti, ma con l'obiettivo, per altro a mio avviso centrato in pieno, di proporre ai fumatori qualcosa di nuovo; nel panorama relativamente ampio dell'offerta di sigari, questo obiettivo può essere raggiunto solo con un'ampia conoscenza del mondo dei puros.
Ma veniamo al protagonista di questa recensione: il Puro Inka Sport (85 x 36). Si tratta di un sigaro rollato a mano, tripa corta, composto al 100% da tabacco peruviano (il Perù è un paese emergente anche come produttore di ottime foglie da esportazione per noti marchi del caribe), con capas colorado di qualità discreta, con aromi a crudo abbastanza intensi che richiamano note di stalla e di fieno.
Per quanto riguarda il "comportamento" del sigaro in fumata, chi vi scrive ha adottato un approccio più ampio rispetto alla sola degustazione con i parametri "canonici".
Partendo dal presupposto che si tratta di un sigaro economico, e a tripa corta, ho volutamente maltrattato il sigaro in corso di fumata. Quella che apparentemente sembra un'assurdità, in una valutazione di un puro, assume ad avviso di chi vi scrive una valenza non trascurabile per prodotti in questa fascia di mercato. Un sigaro di questo tipo deve saper accompagnare il fumatore anche quando non può prestare attenzione alla fumata, tipicamente durante una passeggiata, o durante due chiacchiere con i colleghi durante una pausa o durante altre attività quotidiane, e non solo al momento della fumata in relax che ogni aficionado si dedica più o meno spesso. Ho quindi acceso il sigaro senza prestare troppa attenzione al braciere, l'ho volutamente lasciato spegnere un paio di volte, per poi riaccenderlo ed ho fumato fuori, in una giornata relativamente fredda e parecchio umida.Tutti aspetti che avrebbero compromesso, in maniera più o meno importante qualsiasi sigaro premium, e che, normalmente sono meno "dannosi" su un sigaro a tripa corta. Il Puro Inka Sport ha reagito egregiamente al maltrattamento, la combustione si è immediatamente equilibrata, nonostante l'accensione non fosse stata delle più attente, durante le riaccensioni non sono comparsi toni amari, così come non ne sono comparsi a fine fumata, anche se il clima non era dei migliori.
Una seconda fumata più attenta ha invece sviscerato le caratteristiche più peculiari di questo sigaro, in primis l'analisi dinamica che ha confermato l'ottima combustione già riscontrata nel primo esperimento, come ci si aspetta da un tripa corta; altra nota positiva, rispetto al gusto di chi vi scrive, è data dal tiraggio, che di solito nei sigari ripieni di trinciato tende ad essere eccessivo, e che in Puro Inka Sport risulta invece più regolare e simile a un long filler. La cenere è ovviamente meno compatta rispetto ad un premium, ma non si tratta di un difetto, bensì di una caratteristica tipica dei sigari short filler.
A livello organolettico l'aspetto più sorprendente è certamente la forza, ben presente fin dall'inizio, ottimamente bilanciata da una piacevole sapidità; note legnose e terrose abbastanza importanti e un sentore speziato accompagnano la fumata, affiancati sul finale da note tostate.
Altro aspetto sorprendente, sempre in riferimento al tipo di prodotto, è la persistenza, medio lunga, che per un puro di questo tipo è tutt'altro che scontata. Buona l'intensità aromatica, media la complessità, non molto importante l'evoluzione, caratteristica quest'ultima che però non rappresenta, nel caso di specie, un difetto, ma è del tutto normale in sigari a tripa corta, e di breve durata.
In definitiva un sigaro che, per la fascia di mercato a cui si rivolge, è a mio avviso parecchio azzeccato, sia per la qualità intrinseca, sia per la provenienza dei tabacchi (in italia esiste solo un'altra marca fatta con tabacchi 100% peruviani prodotta nelle medesime manifatture, che però esprime caratteristiche abbastanza diverse da quelle di Puro Inka, specialmente negli short filler, evidenziando sostanziali differenze di ligada). Un puro che definirei "più che onesto", perchè vale sicuramente ALMENO fino all'ultimo centesimo del suo prezzo(80 centesimi al pezzo, in scatole da 5 a 4 euro).
Muy muy bien!!!
RispondiEliminaun prodotto che ho apprezzato sin dal primo fumato!
RispondiEliminaconcordo in pieno con la tua valutazione, buon prodotto, eccellente se si valuta il rapporto qualità prezzo e la tipologia di vitolas(molto simile ad uno short panetela
Grazie Zap,
RispondiEliminaE' stato un onore sin dall'inizio per me essere accolto nel Vostro gruppo.
Per ciò che attiene a questo articolo, che dire, ............. è scritto dal grande Simone!
Ciao Zap un abbraccio.
Un abraccio anche a Cristian ed al Santasilia.
Lo scelto dalla prima accensione, e un ottimo sigaro, e ottimo anche il ripieno,equilibrato e bello robusto, si fa fumare che e un piacere,si consuma con perfezione da top sigar, e il prezzo poi fa il resto,xchè a volte da un prodotto economico ci si aspetterebbe ben poco, ma nel suo caso merita rispetto.
RispondiEliminaE diventato il mio sigaro