In tempi più recenti però, specialmente dopo la diaspora dei produttori di sigari nel caribe, a seguito della rivoluzione cubana, la parola puro associata ai sigari assume un secondo significato; si definisce infatti "puro" un sigaro i cui tabacchi provengono interamente da un unico stato produttore, a differenza dei sigari "horizontal blended" che invece hanno ligada mista, con tabacchi provenienti da diversi stati.
Cuba produce esclusivamente sigari puri, mentre per gli altri stati caraibici il ricorso alla miscela con tabacchi esteri è ancora ampiamente utilizzato, anche se paesi come il Nicaragua negli ultimi anni stanno incrementando notevolmente la produzione di sigari 100% autoctoni; le maggiori difficoltà che si riscontrano fuori da cuba sono nella produzione di foglie da fascia di finezza adeguata e di ligero di forza accettabile.
Di per se il fatto che un sigaro sia a blending orizzontale piuttosto che puro non è un'indicatore di qualità in senso assoluto, esistono infatti produttori di altissimo livello (e.g. Fuente, Davidoff, etc.) che utilizzano regolarmente il blending per migliorare i propri prodotti ed ottenere qualità superiori che il solo approvvigionamento interno di tabacchi non permetterebbe. Esistono però altre marche che usano il blending orizzontale semplicemente per approvigionarsi di materia prima dove il mercato è più favorevole.
Se il blending non identifica con chiarezza i sigari di qualità, la produzione di sigari puri, al di fuori di cuba, è nella quasi titalità dei casi sinonimo di qualità elevata; come accennato le difficoltà ad ottenere sigari autoctoni al 100% è mediamente più elevata nei paesi extracubani, pertanto le marche che investono in ricerca e sviluppo per ottenere una linea o l'intera produzione di sigari in purezza solitamente sono molto attente alla qualità in tutti i passaggi della filiera produttiva, il concetto si estende quasi sempre anche sulle linee blended della medesima marca.
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