Si tratta di una scorta finita già da un annetto, il cui ultimo superstite sopravviveva ben occultato dai cassetti dell'humidor, in attesa di essere scoperto in un giorno di riordino dei sigari come oggi.
la fumata conferma la mia idea di fondo sull'enorme potenzialità di invecchiamento dei toscani e del tabacco kentucky in genere.
Se molti aficionados ritengono infatti meno importante l'invecchiamento dei toscani rispetto ai caraibici, a mio modo di vedere anche il tabacco kentucky guadagna in termini qualitativi durante la conservazione.
E' vero che il beneficio che si ottiene coi long filler, consistente nell'arrotondamento delle note organolettiche e dell'equilibratura fra le diverse foglie, è vanificato in sigari ripieni di trinciato, tuttavia, l'aging delle singole foglie risulta importantissimo, specialmente in tabacchi molto più spessi degli avanensi come il kentucky. Ecco che le microfermentazioni, seppure meno frequenti per via del fire curing, agiscono sull'ammorbidimento delle note legnose predominanti nei toscani, aprendo la strada a un bouquet aromatico imprevedibile per i nostri sigari nazionali.
Il soldati dimenticato mi ha regalato un'ora di ottimo fumo, equilibrato e complesso dal punto di vista aromatico, l'unica nota negativa, tipica dei toscani invecchiati è la comparsa nel finale di note amare, che rende necessario l'abbandono della fumata con qualche puff di anticipo rispetto ai sigari meno invecchiati, questo per il semplice fatto che i sigari sono aperti su entrambe le estremità, a differenza dei caraibici, in cui l'aging si manifesta con note amare solo nei primi puff in prossimità del piede aperto, e scompare nel finale (probabilmente questo fattore è dovuto a maggiore ossidazione in prossimità delle estremità aperte, che nel toscano è accentuato e velocizzato dal fatto che si tratta di sigari a tripa corta, che hanno maggiore superficie esposta all'ossigeno, a parità di ripieno, rispetto ai tripa larga).
Nessun commento:
Posta un commento