La famiglia Oliva ha lasciato un segno nell'industria del sigaro negli ultimi cinque anni e, coinvolta nell’impresa di costruire un sigaro corto e di buon cepo, che ciononostante fosse gradevole, apprezzabile e appropriato per fumate brevi ma non brevissime, ha creato i Nub, che risultano gradevoli, nonostante il formato, grazie alla sua particolare composizione. Infatti, grazie all'intuizione del rappresentante di vendita Sam Leccia, il nub, creato nel 2008, offre tre wrapper: Connecticut, Camerun e Nicaragua. Tutti i formati hanno tanto tabacco quanto un Churchill o un doble Corona e, quindi, impiegano un tempo non breve di combustione.
Si tratta, ad ogni modo, di un sigaro di carattere ma non aggressivo, dal gusto rotondo di tabacco fermentato e che parte in forza e sapore sin dal primo centimetro.
Uno dei migliori esempi è il Nub Habano 358. A crudo, questo sigaro ha un interessante odore dolce e, ad una prima accensione, un bel profumo terroso, pur se l'aroma non corrisponde bene al sapore.
In effetti, se all'inizio presenta note di caffè tostato, assume una decisa virata sull'amaro nei primi dieci minuti, gusto che scompare dopo circa mezz'ora.
Per quanto riguarda la costruzione, si tratta fattoro di un sigaro a parte, dal colore scuro naturale, dalla buona tenuta e con una notevole quantità di fumo, ma con una combustione irregolare.
Un buon sigaro, con un rapporto qualità/prezzo discreto, dunque. Presto, ad ogni modo, torneremo sugli altri Nub per esaminare gli altri interessanti "piccoletti"...
per quanto io non ami questo tipo di formati, va indubbiamente detto che è una mossa del tutto azzeccata dal punto di vista commerciale, del resto il mercato parla chiaro, i sigari corti di grosso cepo vanno per la maggiore. La qualità dei tabacchi è indubbiamente di alto livello, come in tutta la produzione Oliva, che, ricordiamolo, è una famiglia di coltivatori di tabacco ancor prima di avventurarsi con ottimi risultati anche nella manifattura.
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